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09 Gennaio 2025 - 16:56
Solventi, metalli pesanti come stagno, zinco, piombo, cromo, idrocarburi e altri veleni industriali. È quanto è stato trovato nel terreno contaminato di strada Crotti, situato proprio alle spalle del cimitero di Ciriè.
Un'area che, per anni, è stata trasformata in una discarica abusiva, con il deposito di rifiuti tossici provenienti dall’ex stabilimento Intechim. Bidoni colmi di sostanze pericolose che, una volta scoperti, vennero svuotati direttamente sul suolo, lasciando una pesante eredità di degrado e contaminazione ambientale.
La vicenda emerse nel 2001, quando due guardie ecologiche volontarie fotografarono i bidoni abbandonati nel sito, denunciando la situazione. Tuttavia, quella prima segnalazione si rivelò inefficace.
Fu solo nel 2005 che la gravità della situazione venne portata all’attenzione delle autorità. Forestali e finanzieri, guidati dai comandanti Gianni De Podestà e Pietro Accardi, effettuarono un blitz nell’area, documentando un disastro ambientale a lungo ignorato.
Gli artefici del disastro, tuttavia, riuscirono a sfuggire alle conseguenze legali grazie a un’abile manovra. Il proprietario del terreno, percependo l’imminente apertura di un’indagine, decise di cedere la proprietà all’ignara fidanzata del figlio, lasciando a lei il peso delle successive vicende giudiziarie.
L’area, di circa 4.000 metri quadrati, è situata in una posizione estremamente sensibile: confina con un parco giochi, un campetto di calcio e due appezzamenti di terreno agricolo, amplificando il rischio per la salute pubblica e per l’ambiente circostante.
Dopo decenni di immobilismo, qualcosa si è finalmente mosso. Il sito è stato classificato come “sito orfano”, ossia un'area contaminata priva di responsabili per la bonifica, ed è stato inserito nell’elenco delle priorità ambientali della Regione Piemonte e del Ministero della Transizione Ecologica. Grazie ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), sono stati stanziati circa 391.000 euro per strada Crotti, insieme a quasi 4 milioni di euro per l’ex stabilimento Intechim. Con queste risorse, l’area è stata disboscata, il cantiere allestito e sono iniziati gli interventi di risanamento.
L’operazione su strada Crotti si inserisce in un contesto più ampio di riqualificazione dei siti inquinati del territorio. All’ex Intechim, ad esempio, è stato recentemente completato un intervento per impermeabilizzare il canale adiacente alla struttura, come parte di un progetto di riqualificazione che mira a trasformare l’area in un parco-museo dedicato alla memoria del disastro ambientale e alla sensibilizzazione sui temi ecologici.
Questo intervento rappresenta una svolta attesa da oltre vent’anni, ma non cancella le responsabilità del passato. Per troppo tempo, vicende come quella di strada Crotti sono state ignorate, lasciando ai cittadini e all’ambiente il peso delle conseguenze. È un monito su quanto possano essere devastanti l’incuria e la mancanza di interventi tempestivi, e sul prezzo altissimo che la collettività è costretta a pagare per gli errori e le omissioni del passato.
Ex Interchim: da disastro ambientale a futuro parco-museo
L'ex sito industriale Interchim, situato in Località Borche a Ciriè, è stato teatro di una lunga e tragica vicenda di inquinamento ambientale nella seconda metà del secolo scorso. La storia del sito è segnata da indagini, processi, condanne e, purtroppo, numerose malattie e morti legate all’esposizione a sostanze pericolose. Oggi, grazie a un ambizioso progetto di bonifica e riqualificazione, l’area si prepara a cambiare volto, trasformandosi da simbolo di degrado a risorsa per la comunità.
L’attuale Amministrazione comunale ha inserito tra le sue priorità la messa in sicurezza e la bonifica dell’ex Interchim, con l’obiettivo di restituire il sito ai cittadini. Questo impegno ha portato nel 2021 alla sottoscrizione di un accordo di programma tra il Ministero della Transizione Ecologica, la Regione Piemonte, la Città Metropolitana di Torino e il Comune di Ciriè. L’accordo è stato registrato presso la Corte dei Conti il 30 ottobre 2021, aprendo la strada al finanziamento dell’intervento.
Il progetto, finanziato con 995.481,96 euro dall’allora Ministero della Transizione Ecologica, prevede due interventi principali. Il primo consiste nell’impermeabilizzazione del canale irriguo che scorre accanto al sito industriale, per impedire il trasporto di contaminanti verso la falda acquifera. Il secondo intervento riguarda la realizzazione di un impianto pilota per testare tecnologie innovative di bonifica del sottosuolo, in vista di un’operazione completa e definitiva.
Dopo la fase preliminare di progettazione, che ha coinvolto enti come ARPA Piemonte, Città Metropolitana di Torino e il Consorzio Riva Sinistra Stura, il Comune di Ciriè ha affidato i lavori tramite la Centrale Unica di Committenza dell’Unione dei Comuni del Ciriacese e Basso Canavese. Gli interventi, del valore complessivo di 812.607,74 euro (IVA inclusa), sono stati avviati nel gennaio 2023 e si concluderanno in circa 700 giorni, comprensivi di lavori, test e controlli.
Parallelamente, la Regione Piemonte ha annunciato un finanziamento complessivo di 3,89 milioni di euro per la bonifica del sito ex Interchim, attingendo alle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Questo intervento si inserisce in un piano più ampio che include anche la riqualificazione di strada Crotti, altro sito inquinato di Ciriè, con un ulteriore stanziamento di 391.000 euro.
L’obiettivo finale è trasformare l’ex area industriale in un parco-museo moderno e sicuro. L’intento è non solo restituire alla cittadinanza uno spazio bonificato e fruibile, ma anche creare un luogo di memoria e apprendimento. Il futuro parco-museo racconterà la storia dell’ex IPCA/Interchim, le conseguenze del disastro ambientale e i cambiamenti che ha generato in materia di sicurezza sul lavoro e normativa industriale.
Questa trasformazione rappresenta un segno tangibile di come, con le giuste risorse e una visione a lungo termine, anche le pagine più oscure del passato possano essere riscritte per diventare un’opportunità per le future generazioni.
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