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Trasporti
09 Gennaio 2025 - 11:49
Rincari dei pedaggi autostradali e aumento delle accise sul gasolio rischiano di mettere in ginocchio l’autotrasporto piemontese, tra costi insostenibili e carenza di personale
Con l’arrivo del 2025, le imprese di autotrasporto si trovano ad affrontare una nuova stangata economica. A preoccupare il comparto sono il rincaro dei pedaggi autostradali, fissato al +1,8% dal Ministero delle Infrastrutture, e il possibile aumento delle accise sul gasolio, che rappresentano già le più alte in Europa. Questi aumenti, uniti a criticità strutturali come la carenza di autisti e la concorrenza straniera, rischiano di mettere in ginocchio un settore essenziale per l’economia del Paese.
I rincari dei pedaggi autostradali, pari all’1,8%, riflettono il tasso d’inflazione programmata, ma rappresentano un aggravio significativo per un settore già sotto pressione. A questi si potrebbe sommare il previsto aumento delle accise sul diesel, un provvedimento che rischia di pesare enormemente sulle imprese.
Giovanni Rosso, presidente di Autotrasporto Confartigianato Piemonte, ha lanciato un monito: “L’aumento delle accise e dei pedaggi autostradali potrebbe generare una tempesta perfetta, mettendo in ginocchio le imprese di trasporto. Il costo del gasolio rappresenta il 30% delle spese complessive delle aziende, e un ulteriore rincaro sarebbe insostenibile.”
Secondo le stime, il rincaro colpirebbe 3,3 milioni di veicoli su un parco totale di 4 milioni. Le categorie più a rischio includono:
Il comparto dell’autotrasporto non è nuovo alle difficoltà. La carenza di autisti, dovuta al mancato ricambio generazionale, rappresenta una delle principali criticità. La professione di autotrasportatore, nonostante la sua importanza strategica, è spesso considerata poco attrattiva.
La concorrenza straniera e la diffusione di attività di intermediazione senza automezzi aggravano ulteriormente la situazione, erodendo i margini delle imprese italiane. A questo si aggiunge il caro-tassi, che frena la transizione verso veicoli più ecologici, rendendo difficile per molte aziende adeguarsi alle normative ambientali.
Di fronte a questa situazione, Confartigianato Piemonte chiede interventi concreti per salvaguardare il settore. Le proposte includono:
Rosso sottolinea: “Chiediamo alla politica di uscire dalla logica delle emergenze e di tracciare un piano complessivo per il futuro dell’autotrasporto. Senza infrastrutture moderne e misure concrete, rischiamo di compromettere l’intero comparto.”
L’autotrasporto rappresenta un pilastro dell’economia italiana, garantendo il trasporto merci su scala nazionale e internazionale. Tuttavia, senza interventi tempestivi, il rischio è di vedere il settore schiacciato da una combinazione di rincari, carenze strutturali e concorrenza sleale.
La sopravvivenza del comparto non riguarda solo le imprese coinvolte, ma l’intero sistema economico, che dipende dalla capacità di garantire una logistica efficiente e sostenibile.
Il 2025 si apre con sfide importanti per l’autotrasporto, ma anche con l’opportunità di intervenire per risolvere problemi strutturali che da troppo tempo affliggono il settore. Confartigianato Piemonte invita il Governo a rispondere con azioni concrete, abbandonando interventi sporadici e pianificando un futuro sostenibile per un comparto strategico per l’economia nazionale.
Come evidenziato da Rosso, “L’autotrasporto non è solo un servizio, ma un pilastro su cui si basa la nostra economia. È tempo di valorizzarlo, per garantire un futuro competitivo e sostenibile per il nostro Paese.”
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