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Caos codici sanitari: medici e pazienti intrappolati nella burocrazia. Che sta succedendo?

La riforma dei nomenclatori sanitari crea disagi: medici e pazienti affrontano ostacoli nella prescrizione di esami e visite

Caos Codici Sanitari

Caos codici sanitari: medici e pazienti intrappolati nella burocrazia

L'aggiornamento del nomenclatore tariffario del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), entrato in vigore il 30 dicembre 2024, ha generato significative difficoltà operative per i medici di famiglia e disagi per i pazienti. Un cambiamento atteso da decenni

Il nomenclatore tariffario è l'elenco che regola il costo statale di esami, visite e protesi. Il suo aggiornamento, atteso dagli anni '90, mira a rendere omogenei su tutto il territorio nazionale i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). Il nuovo elenco comprende oltre 2.000 voci, con rimborsi ridotti per alcune prestazioni e l'introduzione di nuove, frutto dell'evoluzione tecnologica degli ultimi 20 anni, come quelle legate alla procreazione assistita.

Nonostante l'importanza dell'aggiornamento, la sua implementazione ha incontrato ostacoli significativi. La Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (FIMMG) di Roma ha segnalato l'assenza di comunicazioni adeguate da parte delle Regioni e il mancato aggiornamento tempestivo dei software gestionali utilizzati dai medici. Ciò ha impedito l'emissione di prescrizioni accettate dal Centro Unico di Prenotazione (CUP), causando disagi ai cittadini e aumentando il carico burocratico sui medici di famiglia.

Il caso del dottor Diego Pavesio

Il dottor Diego Pavesio, medico di famiglia, ha riportato un caso emblematico: una sua paziente, sottoposta a chirurgia bariatrica, necessitava di una visita dietistica di controllo. A causa dei codici cambiati senza preavviso, la paziente ha dovuto contattare ripetutamente il reparto di chirurgia bariatrica per ottenere il codice corretto, riuscendo a ottenere la prescrizione solo dopo tre giorni di tentativi.

Queste problematiche non riguardano solo i medici e i pazienti, ma anche i centri convenzionati e gli ospedali che devono accettare e registrare le impegnative. La mancanza di programmazione e informazione ha creato un effetto domino che si ripercuote su tutto il sistema sanitario. Inoltre, il ricorso pendente di fronte al TAR del Lazio sul decreto governativo che aggiorna i nomenclatori aggiunge ulteriore incertezza.

In un sistema sanitario che dovrebbe garantire efficienza e accessibilità, la burocrazia si rivela ancora una volta un ostacolo significativo. È auspicabile che queste problematiche vengano risolte rapidamente, per evitare che i pazienti continuino a pagare il prezzo dell'inefficienza amministrativa.

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