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Cronaca
31 Dicembre 2024 - 12:04
Tra Castagneto Po e Verrua Savoia, si sta diffondendo un crescente allarme tra i residenti. Il motivo? Spari di fucile troppo vicini alle abitazioni, un fenomeno che sta destando preoccupazione e rabbia tra chi vive in queste aree. Negli ultimi giorni, due episodi distinti hanno riportato l'attenzione su un problema che sembra essere tutt'altro che isolato.
Una residente di Castagneto Po ha raccontato un episodio che l'ha vista protagonista. Mentre passeggiava nel bosco del Vaj, un luogo solitamente frequentato da famiglie, runner e persone con cani, si è trovata di fronte a un cinghiale in fuga. "È la prima volta che mi capita di vedere un cinghiale mentre passeggio," ha dichiarato, sottolineando come la presenza dei cacciatori renda insicuro un luogo che dovrebbe essere un'oasi di tranquillità. "Non è possibile che il bosco sia in mano ai cacciatori e non si possa passeggiare senza pericolo," ha aggiunto, evidenziando l'assenza di cartelli che avvisassero della battuta di caccia in corso.
Un altro episodio, ancora più inquietante, ha coinvolto una famiglia che vive a ridosso del bosco del Vaj. "Ero in cortile con mio figlio di otto mesi in braccio quando un cacciatore ha sparato tre volte con il fucile a circa 20 metri da casa," ha raccontato la madre, ancora scossa dall'accaduto. Il cacciatore, che non aveva segnalato la battuta di caccia né rispettato le distanze di sicurezza, si è giustificato dicendo di non aver visto l'abitazione. "Come si può lasciare il permesso di caccia a uno che non vede una casa a venti metri?" si chiede la donna, che ha deciso di non fermarsi e di portare la questione all'attenzione delle autorità locali.
Il giorno successivo, lunedì 23 dicembre, la residente è stata ricevuta in Comune dal sindaco Danilo Borca e dal vicesindaco Sandro Capella. Entrambi si sono dimostrati attenti e disponibili, confermando che non si trattava di interventi programmati, ma di caccia libera. "Questi cacciatori non risiedono in paese e quindi sono di difficile individuazione" hanno spiegato, promettendo di collaborare con gli organi competenti per risolvere la situazione.
La vicenda solleva interrogativi importanti sulla sicurezza e sulla convivenza tra attività venatorie e vita quotidiana. La presenza di cacciatori troppo vicini alle abitazioni non solo mette a rischio l'incolumità delle persone, ma mina anche la serenità di chi vive in queste zone. "Poteva colpire mio figlio in testa con una fionda a quella distanza, figuriamoci con un fucile," ha sottolineato la madre, evidenziando la gravità della situazione.
Questi episodi richiamano l'attenzione sulla necessità di una maggiore responsabilità da parte dei cacciatori e di un controllo più rigoroso da parte delle autorità. La sicurezza dei cittadini deve essere una priorità, e non si può permettere che episodi del genere si ripetano. La comunità di Castagneto Po e Verrua Savoia chiede risposte e azioni concrete per garantire che i boschi tornino a essere luoghi sicuri per tutti.
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