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Addio alla storica salumeria: un altro pezzo di storia che se ne va

Il 31 dicembre chiuderà le serrande uno dei simboli più amati della città, custode di tradizione e qualità per quasi un secolo

La Salumeria Battuello di Rivarolo Canavese: Un Addio a un Secolo di Tradizione

Rivarolo Canavese si prepara a salutare la Salumeria Battuello, un pezzo della sua storia. Il prossimo 31 dicembre, quel piccolo negozio di via Domenico Viano abbasserà per sempre le serrande, chiudendo un capitolo che ha attraversato quasi un secolo di vita cittadina. Non sarà solo la fine di un’attività commerciale, ma un addio carico di emozione a una parte dell’anima della comunità, un luogo che per 96 anni ha saputo essere casa, famiglia, tradizione.

La Salumeria Battuello non è mai stata solo un negozio. Era il calore di un sorriso dietro al bancone, il profumo inconfondibile dei salumi che riempiva l’aria e, soprattutto, la certezza di trovare qualcosa di autentico, qualcosa che parlava di casa. La sua storia inizia nel 1928, quando Luigi Battuello e sua moglie Secondina Giordano decisero di unire le loro competenze per dar vita a qualcosa di speciale. Lui, appassionato di salumi; lei, già contitolare dell’Albergo Torino, oggi il celebre Caffè Torino. Insieme crearono una realtà che, in poco tempo, sarebbe diventata un punto di riferimento per Rivarolo.

Antonio battuello con la madre lucia

Antonio battuello con la madre lucia

salumeria battuello

Dietro quelle vetrine non si vendevano solo prodotti: si intrecciavano vite, si scambiavano storie, si costruivano ricordi. Luigi e Secondina non potevano immaginare che quel sogno avrebbe attraversato le generazioni, ma la passione che animava il loro lavoro era destinata a durare. Ai figli Maria Teresa, Matteo, Domenica e Giovanna trasmisero più di un’attività: un’eredità fatta di dedizione e amore per la comunità.

Matteo Battuello, in particolare, prese le redini del negozio, affiancato dalle sorelle e dalla madre. E quando, nel 1958, sposò Lucia Rostagno, sorella dell’ex sindaco Domenico Rostagno, il legame tra la salumeria e la città si fece ancora più profondo. Lucia non fu mai solo una presenza: il suo calore, il suo sorriso e la sua instancabile energia divennero parte dell’identità stessa del negozio. Ancora oggi, a novant’anni, è difficile immaginare la Salumeria Battuello senza di lei.

L’ultima generazione della famiglia, rappresentata da Antonio, figlio di Matteo e Lucia, insieme alla moglie Carmen, ha portato avanti con orgoglio quella tradizione. Tra mille difficoltà, in un mondo sempre più frenetico e distante dalle piccole realtà, Antonio e Carmen hanno tenuto saldi i valori che per quasi un secolo hanno reso la salumeria unica: la qualità dei prodotti e l’accoglienza. Perché, come raccontano i clienti affezionati, “alla Battuello non compravi solo cibo, compravi un’esperienza, un momento di casa.”

Ma ora è il momento di dire addio. La chiusura della Salumeria Battuello è un colpo al cuore per chiunque abbia varcato quella soglia almeno una volta. È un vuoto difficile da colmare, un tassello della memoria collettiva che si stacca per sempre. Eppure, mentre ci prepariamo a salutare questo pezzo di storia, resta la consapevolezza che il suo ricordo non scomparirà.

La Salumeria Battuello non è solo un negozio che chiude. È un simbolo, un insegnamento, un’eredità che continuerà a vivere nei racconti, nelle fotografie, nei sapori che resteranno impressi nella memoria di chi ha avuto la fortuna di conoscere Luigi, Secondina, Matteo, Lucia, Antonio e Carmen. Rivarolo non sarà più la stessa senza quella vetrina, senza il profumo di tradizione che da quasi un secolo la contraddistingueva.

Ma forse è proprio questo che rende la storia della Salumeria Battuello così speciale: non serve che qualcosa resti aperto per restare vivo. Ciò che ha toccato il cuore delle persone non si chiude mai davvero.

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