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Un Natale senza la chiesa: Scarmagno resiste con fede e speranza

La comunità si stringe attorno alla parrocchia di San Michele Arcangelo, chiusa per lavori. Tra donazioni e burocrazia, il sogno è riportare in vita il cuore del paese

Natale senza Chiesa a Scarmagno: la Comunità si Riunisce nel Salone Pluriuso

Natale senza Chiesa a Scarmagno: la Comunità si Riunisce nel Salone Pluriuso

A Scarmagno il Natale di quest'anno ha assunto un sapore diverso, intriso di malinconia e resilienza. La chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo, simbolo e cuore pulsante della comunità, è rimasta chiusa anche durante le festività natalizie. Le infiltrazioni d'acqua che affliggono l'edificio hanno costretto i fedeli a celebrare la tradizionale messa della vigilia in un luogo inusuale: il salone pluriuso del paese, spazio solitamente dedicato a feste e incontri, che per l'occasione si è trasformato in un rifugio per la preghiera.

La speranza che le porte della chiesa potessero riaprirsi per Natale si è infranta contro una realtà ben nota ai cittadini di Scarmagno. La chiusura forzata, già vissuta durante le celebrazioni del Santo Patrono e di Ognissanti, si è ripetuta anche per le festività natalizie. Una situazione che ha lasciato un velo di tristezza sull’atmosfera gioiosa del periodo, trasformando quello che doveva essere un momento di unità spirituale in un promemoria delle difficoltà che gravano sul paese.

Nonostante tutto, i fedeli non si sono lasciati scoraggiare. La celebrazione della messa nel salone pluriuso ha dimostrato la capacità di adattamento e il profondo legame dei parrocchiani con la loro tradizione. "La fede non ha bisogno di mura, ma di cuori aperti," ha sottolineato uno dei presenti, evidenziando come la mancanza di un luogo consacrato non abbia spento lo spirito comunitario.

La strada verso il recupero della chiesa è ancora lunga, ma qualche passo avanti è stato fatto. Il Comune ha promesso un contributo di ottomila euro, che verrà presto erogato per avviare i lavori di messa in sicurezza. Inoltre, il gruppo spontaneo nato per sostenere il restauro ha raccolto undicimila euro tramite donazioni, segno tangibile della volontà di restituire alla chiesa il suo ruolo originario.

in preghiera

Rimane però un nodo da sciogliere: i sedicimila euro derivanti dalla liquidazione della società agricola operaia, annunciati come destinati alla chiesa dall'ex sindaco e vicepresidente Gianpiero Cardone, sembrano essersi persi tra dichiarazioni discordanti. La Pro Loco e il comitato spontaneo hanno preso le distanze, mentre Cardone ha ritrattato, lasciando un alone di incertezza sul destino di quei fondi.

Malgrado gli ostacoli, la comunità di Scarmagno continua a dimostrare una determinazione invidiabile. Tra raccolte fondi, sensibilizzazione e un lavoro instancabile, i cittadini tengono viva la speranza che la loro amata chiesa torni presto ad accoglierli. "Non è solo una questione di fede, ma di identità," ha spiegato un membro del comitato.

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