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17 Dicembre 2024 - 11:47
Venti giorni. Tanto è passato da quando l’ascensore del Municipio di Ivrea ha deciso di entrare in sciopero. Nessun preavviso, nessun cartello di protesta, solo un secco “Guasto”. Si sale a piedi, ovviamente. E non finisce qui. Quindici giorni fa ha dato forfait anche il secondo ascensore dell’ospedale.
Ironia della sorte: quando, con lungimiranza, si era pensato di dotare l’ospedale di un secondo impianto, la motivazione era stata chiara: “Così si eviteranno disagi in caso di guasti”. Un piano perfetto, quasi geniale. Peccato che adesso entrambi gli ascensori abbiano deciso di andare in sciopero contemporaneamente.
La scena assume toni da commedia quando si passa al Movicentro. Lì, gli ascensori sono rotti per statuto, un po’ come un’installazione artistica dedicata al “non funzionamento”. Se ne potrebbe fare un monumento: “Ai caduti della manutenzione”. Inaugurazione prevista tra un mese, sempre che qualcuno trovi un pezzo di ricambio.
Il sindaco Matteo Chiantore ci prova a gettare acqua sul fuoco, senza spegnere del tutto le fiamme. Riferendosi all’ascensore dell’ospedale, non ha dubbi:
“Lo stanno aggiustando. Per il 2025 sceglieremo un’altra ditta. Cercheremo di ottenere qualche garanzia in più con il prossimo affidamento – racconta – È un ascensore nuovo. Ha appena 2 anni di vita. Lo abbiamo già riparato 2 volte in questo mese. Ci dicono che devono recuperare il pezzo di ricambio. Io dico che quei pezzi ce li devi avere, non devi andare a cercarli”.
Ecco, “quei pezzi ce li devi avere”. Un mantra che risuona come una sentenza. Perché sì, nonostante l’ascensore dell’ospedale abbia solo due anni di vita, sembra già essere entrato nella fase di “rottamazione a rate”, con riparazioni a cadenza mensile e pezzi che paiono più rari di un diamante di Tiffany. Più che un mezzo di trasporto, una macchina da collezione.
A Ivrea, insomma, la manutenzione degli ascensori è diventata un rito collettivo: i cittadini aspettano, sperano, si arrangiano. Qualcuno sogna di vedere un tecnico, altri si limitano a far ginnastica forzata, salendo le scale del Municipioo del Movicentro come fosse una sessione di crossfit gratuito.
E mentre Ivrea si guadagna il primato di “città delle scale” e degli ascensori perennemente fuori uso, viene da chiedersi se gli amministratori abbiano valutato alternative più affidabili: un montacarichi a carrucole? Un sistema di corde e funi? Oppure, perché no, una bella bandiera bianca con scritto: “Ci arrendiamo!”.
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