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Ivrea in Azione

Petizione per la sicurezza a Ivrea: commercianti contro l’indifferenza

Oltre 130 firme in poche ore per chiedere vigilanza, illuminazione e videosorveglianza. Ma l’amministrazione minimizza parlando di 'percezioni'.

Municipio

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In questi giorni una petizione unisce i commercianti di Ivrea, mettendo in evidenza l’urgenza di affrontare le preoccupazioni di chi, ogni giorno, combatte contro una realtà sempre più difficile. Con oltre 130 firme raccolte in pochissime ore, l’iniziativa è diventata un messaggio chiaro e deciso rivolto alla giunta comunale: organizzare ciò che è stato ripetutamente negato alle opposizioni in Consiglio comunale, ovvero un tavolo con le forze dell'ordine.

Le proposte contenute nella petizione non sono rivoluzionarie, ma di buon senso. Si tratta di richieste tanto semplici quanto fattibili, ma che nel tempo sono state sistematicamente ignorate. È curioso, e forse un po’ ironico, che molti di questi punti siano stati già discussi e poi bocciati dalla maggioranza, incapace di cogliere la loro utilità. Oggi, però, riemergono con la forza della partecipazione popolare e suonano come un grido d’aiuto collettivo e, al tempo stesso, come un atto d’accusa verso un’amministrazione percepita come distante e indifferente.

I commercianti chiedono sicurezza. Non un’idea astratta o una promessa elettorale, ma la possibilità di chiudere le serrande la sera e tornare a casa senza la costante preoccupazione di furti, rapine o vandalismi. Tra le proposte, emerge la richiesta di un maggior presidio del territorio attraverso la presenza di due vigili urbani di prossimità, che non siano solo un deterrente contro il degrado ma anche un punto di riferimento per i cittadini, ricucendo un rapporto ormai logoro tra comunità e istituzioni.

A questo si aggiunge la necessità di un’illuminazione pubblica adeguata, troppo spesso carente proprio nelle aree più critiche. Le strade buie di Ivrea, con lampioni che restano spenti per settimane, ricordano l’atmosfera di un noir degli anni ’40: desolazione e insicurezza vanno di pari passo. Infine, si chiede un sistema di videosorveglianza più esteso e funzionante. Non si tratta di trasformare la città in un set distopico sorvegliato da telecamere, ma di garantire un monitoraggio efficace nelle zone sensibili. Meglio una telecamera in più che l’ennesima rapina.

Non è una rivoluzione, eppure queste richieste continuano a essere respinte da una maggioranza che sembra ignorare i problemi reali. La stessa amministrazione che oggi parla di "dialogo", ieri bocciava queste proposte in Consiglio comunale, considerandole quasi un fastidio ideologico. Il risultato? Un distacco sempre più evidente tra cittadini e istituzioni. Da una parte, il sindaco minimizza tutto parlando di “percezioni”, dall'altra i cittadini continuano a subire rapine, furti e aggressioni. “Ma finché sono le chiappe e si usano bottiglie di vetro, va bene così,” sembra suggerire l’atteggiamento della maggioranza, pronta a sdrammatizzare qualsiasi segnalazione.

La sicurezza è un tema complesso, ma complesso non significa impossibile. Girarsi dall’altra parte e liquidare le richieste come frutto di percezioni distorte è un errore che la città non può più permettersi. I firmatari della petizione lo sanno bene. Non chiedono miracoli, ma interventi concreti, immediati, e soprattutto un’amministrazione capace di ascoltare.

Insomma, è il momento di agire. Gli sforzi delle forze dell’ordine sono encomiabili, ma da soli non bastano. Serve che chi governa la città smetta di nascondersi dietro parole vuote e inizi a rispondere con fatti. Ivrea merita di più: una guida che sappia raccogliere e trasformare le richieste della sua comunità in soluzioni reali, per il bene di tutti.

Ciao!!

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