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Commercianti in rivolta, il sindaco promette ma il tempo stringe

Illuminazione scarsa, paura crescente e città deserta: in Municipio l’appello di chi lotta per salvare il commercio e la vivibilità. "Sicurezza subito, o la città perderà la sua anima".

Da sinistra Matteo Chiantore, Massimiliano De Stefano, Massimo Vittonatti, Laura Bethaz

Da sinistra Matteo Chiantore, Massimiliano De Stefano, Massimo Vittonatti, Laura Bethaz

Oltre cinquanta commercianti si sono presentati oggi pomeriggio in Municipio per un incontro organizzato dall’amministrazione comunale. Tanti così, e tutti insieme, non si erano mai visti prima e per fortuna non era in tenuta antisommossa. Al centro della discussione, una città che, giorno dopo giorno, appare sempre più spenta, insicura e abbandonata al degrado. Un quadro desolante che mette in crisi non solo chi cerca di mandare avanti la propria attività, ma anche chi desidera semplicemente vivere in una città più sicura e accogliente.

A farsi portavoce delle preoccupazioni collettive è stato Massimo Vittonatti di Cento10, che non ha risparmiato critiche: "È Natale e, dopo una certa ora, in giro non c’è nessuno. Nel periodo delle feste la città dovrebbe essere viva, invece è morta. Abbiamo investito impegno, soldi e fatica per rendere le vetrine luminose, per dare un’idea di bellezza e accoglienza, ma a cosa serve, se poi la gente ha paura di venire a Ivrea? Se il commercio muore, la città muore con esso."

Un intervento diretto, senza giri di parole, che ha colpito nel segno. 

"Le persone" - ha continuato - "hanno paura di camminare, di fermarsi. Ci sono ragazzini che scorrazzano indisturbati, gruppi che minacciano, chiedono soldi e terrorizzano. Non possiamo più aspettare. Servono interventi immediati: vigilanza costante, illuminazione adeguata, telecamere. Dobbiamo sentirci sicuri, non abbandonati. Non abbiamo più certezze. Le tasse le paghiamo tutti, ma la sicurezza chi ce la garantisce? Se la città perde il commercio, perde la sua anima."

L’appello dei commercianti, però, non si ferma alle dichiarazioni. Da settimane è in corso una raccolta firme per ottenere interventi immediati. Quasi 200 sono già state raccolte, con l’obiettivo di rafforzare la presenza dei vigili urbani, migliorare l’illuminazione pubblica e installare più telecamere di sorveglianza. Ma quello che si chiede non sono progetti a lungo termine o discorsi campati in aria sul futuro, bensì soluzioni rapide.

vigili urbani

Laura Bethaz di Laura Shop, una delle voci più accorate dell’incontro, ha raccontato episodi personali che riflettono il clima che si respira in città: "Ho avuto paura in diverse occasioni, persino nei parcheggi vicino alla questura. Una sera mi sono trovata la macchina circondata da bottiglie con un liquido rosso e poco più in là dei ragazzini che ridevano. Non c’entra l’età. Avrebbero messo in disagio chiunque. Da qualche tempo chiudo prima, alle 19, ma non posso continuare così. Abbiamo bisogno di un intervento adesso, non nel 2025. La nostra paura è fondata."

E poi c’è anche la parrucchiera che lavora solo al mattino perchè di pomeriggio le sue clienti preferiscono stare a casa. E c’è Cinzia dell’Osteria San Maurizio che la notte ha il terrore a tornare a casa…

Di fronte a queste richieste, il comandante della polizia municipale, Paolo Molinario, ha cercato di spiegare le difficoltà operative: "Io non mando in giro i vigili a fronteggiare gruppi di giovani, soprattutto quando c’è il rischio che qualcuno sia armato." 

Un’ammissione che non è certo servita a rassicurare gli animi. Molinario ha però riconosciuto la necessità di un presidio della Polfer nella zona del Movicentro, considerata una delle più critiche della città. Un’idea, peraltro, già proposta dal consigliere comunale Massimiliano De Stefano e bocciata dalla maggioranza in consiglio comunale.

Tant’è. Matteo Chiantore, sindaco di Ivrea, si è pubblicamente impegnato per un potenziamento della vigilanza, facendo leva sulle associazioni di volontariato, a cominciare da quella dei carabinieri. 

Tutto ciò non prima di aver tentato di calmare i presenti con una riflessione sul disagio sociale: "Dobbiamo affrontare le radici del problema: droga, alcol, difficoltà familiari. Non possiamo ridurre tutto a una questione di delinquenza comune."

Un’analisi che, sebbene condivisibile, non ha soddisfatto nessuno. Per molti, infatti, il problema sarà anche sociale, ma oggi è soprattutto pratico: serve sicurezza, qui e ora.

"Abbiamo apprezzato la disponibilità del sindaco" - ha commentato a fine incontro Maria Teresa Garberi di Patagania - "ma il tempo stringe. Con il giusto aiuto possiamo risolvere il problema, ma il tempo stringe…"

Soddisfatto anche il consigliere comunale Massimiliano De Stefano, presente all’incontro nella sua veste di commerciante. 

“È fondamentale" - ha sottolineato - "avviare un dialogo costruttivo tra la Protezione Civile e l'Associazione Nazionale Polizia di Stato, in supporto all'Associazione Nazionale Carabinieri. Questa sinergia, unendo forze e competenze, consentirebbe di sviluppare strategie efficaci nella prevenzione e trasmettere maggiore sicurezza nella nostra città, garantendo così protezione per la comunità."

E poi, mandando un chiaro messaggio alla maggioranza che governa la città: "Bene fanno i commercianti ad unirsi e convergere su obiettivi comuni. Tuttavia, la petizione deve fare il suo percorso e ottenere sostegno trasversale, perché la sicurezza non ha colore politico ed è un interesse primario fondamentale per chiunque."

Morale? La raccolta firme continua.

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