Cerca

Industria

Auto elettrica: crisi globale o flessione temporanea? La situazione in Cina...

Geely e Baidu annunciano licenziamenti nella joint venture Jiyue, segnale di difficoltà nel settore dei veicoli elettrici

Auto elettrica

Auto elettrica: crisi globale o flessione temporanea? Anche in Cina si parte con i licenziamenti

Il panorama dell'auto elettrica, da anni considerato il futuro della mobilità sostenibile, sta attraversando una fase di turbolenza che coinvolge tanto l'Occidente quanto i giganti asiatici. L'annuncio recente dei tagli di personale nella joint venture Jiyue, creata da Geely e Baidu, ha acceso i riflettori sulle difficoltà del mercato, sollevando interrogativi sul futuro dell'intero settore.

Geely e Baidu: l’anti Tesla in difficoltà

La joint venture Jiyue, lanciata con l’ambizione di competere direttamente con Tesla, ha visto i suoi piani frenati da "enormi cambiamenti" nel settore dei veicoli elettrici. Geely Holding Group, colosso automobilistico cinese noto per il controllo di marchi come Volvo, Lotus e Smart, e Baidu, gigante tecnologico leader nell’intelligenza artificiale, hanno attribuito i tagli a difficoltà operative e a una mancata esecuzione del piano aziendale.

Questo smantellamento, pur non avendo ancora dettagli ufficiali sul numero di posti di lavoro coinvolti, ha già suscitato preoccupazioni nel settore. Per un’azienda come Geely, che ha recentemente acquisito una quota del 25% della Menarinibus in Italia e controlla Daimler (Mercedes), questa notizia rappresenta un colpo alla sua immagine di leader dell'innovazione automobilistica.

Cina: leader in difficoltà

La Cina, leader mondiale nel mercato dei veicoli elettrici, si trova a fronteggiare non solo difficoltà operative interne ma anche pressioni geopolitiche e commerciali. Le tensioni con Stati Uniti ed Europa stanno complicando i piani di espansione internazionale delle aziende cinesi.

Secondo l’analista indipendente Lei Xing, il caso Jiyue è emblematico delle complessità che il settore affronta a livello globale. Xing ha descritto la situazione come "sorprendente", suggerendo che le difficoltà di Geely e Baidu potrebbero essere solo il preludio di sfide più ampie per altre imprese cinesi, con possibili ripercussioni entro il 2025.

Auto elettriche: il settore è in crisi globale

In Europa, il settore delle auto elettriche è altrettanto agitato. Sebbene molti investitori guardino con interesse all’espansione cinese, politiche protezionistiche e tensioni commerciali potrebbero ostacolare l’ingresso di nuovi player. La recente acquisizione di Geely del 25% di Menarinibus dimostra l’interesse delle aziende cinesi per il mercato europeo, ma il caso Jiyue invita a una riflessione più profonda.

La transizione verso la mobilità elettrica, sostenuta dal Green Deal europeo, è infatti costellata di ostacoli: dalla necessità di infrastrutture adeguate alle pressioni politiche e ambientali. La crisi di Jiyue evidenzia quanto sia fragile il percorso verso una mobilità sostenibile e quanto sia necessario un equilibrio tra investimenti esteri e politiche locali.

Un mercato in evoluzione: tra sfide e opportunità

Il settore dei veicoli elettrici è in continua evoluzione e le difficoltà di Geely e Baidu rappresentano solo una delle molte sfide che caratterizzano questa transizione. Cambiamenti normativi, tensioni geopolitiche e una concorrenza sempre più feroce stanno ridefinendo le regole del gioco.

La domanda cruciale resta: riusciranno i colossi cinesi a superare queste difficoltà e a mantenere la loro leadership? E, allo stesso tempo, l’Europa sarà in grado di costruire un mercato competitivo senza rinunciare alla sostenibilità ambientale?

Per ora, il caso Jiyue è un campanello d'allarme per l’intera industria automobilistica: il futuro della mobilità elettrica dipenderà non solo dalla tecnologia e dagli investimenti, ma anche dalla capacità di adattarsi a un panorama globale in costante cambiamento.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori