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08 Dicembre 2024 - 19:47
La sindaca Giovanna Cresto e il consigliere comunale Davide Pieruccini
Nuovo scontro in Consiglio comunale a Cuorgnè tra il sindaco Giovanna Cresto e il capogruppo di ”Cuorgnè C’è” Davide Pieruccini. E’ avvenuto durante la seduta del 27 novembre, dedicata soprattutto agli adempimenti sul Bilancio.
Le schermaglie sono abbastanza frequenti tra i due, che pure nel precedente mandato sedevano insieme sui banchi della maggioranza. Stavolta il motivo del contendere era un’interpellanza sul Centro Anziani, non inserita all’ordine del giorno perché presentata a convocazione avvenuta. Al termine delle <Comunicazioni del Sindaco> (in realtà non ne ha fatte perché non ce n’erano) Pieruccini ha chiesto la parola ma non gli è stata concessa. Si è passati al secondo punto, che prevedeva l’approvazione dei verbali della seduta precedente e lui ha votato contro, mentre gli altri esponenti dell’ opposizione si sono astenuti.
E’ tornato alla carica dopo che il sindaco aveva finito di illustrare la Variazione, nello spazio riservato alle domande. “Sono entrato in consiglio nel 2011 – ha esordito - e credo sia la prima volta che si nega la parola ad un consigliere. Il mio intervento era legato alla richiesta del mio gruppo di inserire all’ordine del giorno un’interpellanza che invece non è stata ammessa”.
Un po’ stizzita, il sindaco ha esclamato: “Non ho capito cosa c’entri con la Variazione!”. Dopo aver ribattuto: “E’ assolutamente inerente al tema”, Pieruccini ha continuato senza più essere interrotto. “Avevo inviato l’interpellanza – ha precisato – venerdì scorso alle 13 (la convocazione era giunta intorno alle 9) e credo che avrebbe dovuto essere inserita all’ordine del giorno. L’esclusione mi sembra veramente assurda”.
Davide Pieruccini consigliere comunale di opposizione a Cuorgnè
Il Centro Anziani è stato finora ospitato nel fabbricato denominato Villa Filanda, di proprietà del Comune. Alla scadenza del contratto, l’amministrazione comunale aveva deciso di non rinnovarlo (una scelta che Pieruccini contesta duramente) ma il locale continua di fatto ad essere utilizzato. “In questo modo – ha polemizzato – non si sa a chi intestare le spese, ad esempio quelle elettriche. Ecco perché c’è un legame con il Bilancio: come amministratori abbiamo delle responsabilità e siamo un po’ stupiti che non si sia voluto affrontare questo argomento. Abbandono il consiglio: d’ora in poi farò politica solo sui giornali perché in questo luogo, che sarebbe quello ideale, non si può. Visto che siamo un gruppo in cui ognuno è libero di prendere le proprie decisioni, Lidia rimane. Potrebbe essere educativo per lei, utile per capire come non dovrebbe funzionare un consiglio comunale”.
Lidia Perotti, che era collegata da remoto, si è astenuta su tutti i punti all’ordine del giorno.
Di fronte all’abbandono dell’aula da parte di Pieruccini, Il sindaco non ha commentato ma, al termine della discussione sulla Variazione di Bilancio, ha chiesto al segretario comunale di spiegare perché l’interpellanza non fosse stata inserita all’ordine del giorno. Il dottor Costantino ha pertanto chiarito che “l’articolo 28 del Regolamento per il Funzionamento del Consiglio prevede che debbano pervenire entro il 5° giorno non festivo rispetto a quello in cui si tiene la seduta. L’articolo 13 (era stato citato dalla Perotti) non fa questa distinzione ma il 28 sì. E’ un tecnicismo ma così è scritto e dobbiamo rispettarlo”.
A sua volta il sindaco ha ricordato che “il Regolamento risale al 2007 e non è mai stato cambiato. Un consigliere in amministrazione da 13 anni queste cose dovrebbe saperle. Dovrebbe anche sapere che si tiene sempre una seduta entro la fine di novembre e, dato che siamo all’ultimo mercoledì del mese, era evidente che si sarebbe trattato di oggi. Non solo: se anche non si fosse ricordato di questo, le commissioni si sono riunite giovedì scorso e riportavano la data di convocazione del consiglio. Se l’interpellanza fosse pervenuta giovedì sera entro la mezzanotte, sarebbe stata inserita nell’ordine dl giorno”.
A Mauro Pianasso, che chiedeva se il sabato fosse considerato festivo, il sindaco ha risposto: “No, anche se si tratta di un’incongruenza visto che gli uffici comunali sono chiusi. Il motivo dei cinque giorni - l’ho spiegato tante volte - sta nel fatto che gli amministratori devono avere il tempo di leggere l’interpellanza e preparare una risposta”.
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