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Chi ha davvero illuminato Montanaro? La guerra dei meriti infiamma maggioranza e opposizione

La gestione dell’illuminazione pubblica scatena lo scontro politico: tra post social e accuse incrociate, la trasparenza diventa il vero nodo della questione

Chi ha davvero illuminato Montanaro?

Chi ha davvero illuminato Montanaro? La guerra dei meriti infiamma maggioranza e opposizione

È bastato un post pubblicato su una pagina Facebook denominata “Montanaro: info e notizie dal Comune” per accendere una nuova polemica tra maggioranza e opposizione. L’oggetto del contendere? I meriti relativi ai lavori sull’illuminazione pubblica. Un tema che, oltre a interessare la quotidianità dei cittadini, diventa il terreno di scontro per le due fazioni politiche.

La versione del Comune: "Fatti e non parole"

Il post, pubblicato martedì, illustra i progressi dell’attuale amministrazione sul fronte dell’illuminazione pubblica. Tra i lavori evidenziati figurano interventi di manutenzione in diverse zone, tra cui il parco della stazione, corso Primo Maggio, piazza Donatori di Sangue e piazza Luigi Massa, oltre a via G.B. Clara.

"La manutenzione programmata ed effettuata alcuni mesi fa nulla ha a che vedere con quanto eseguito a partire dai mesi estivi appena trascorsi," si legge nel post. Gli amministratori sottolineano il passaggio dallo stato di abbandono e degrado a una situazione di rinnovata sicurezza e funzionalità, in linea con il programma elettorale. La comunicazione si chiude con un messaggio diretto: "Come sempre la cittadinanza potrà discernere tra il ‘detto’ e il ‘fatto’ in coerenza col nostro programma elettorale. Fatti e non parole."

L’opposizione non ci sta: "Meriti strumentalizzati"

La risposta della minoranza Salviamo Montanaro non si è fatta attendere. Secondo il gruppo, quanto riportato nel post sarebbe parziale e inesatto. "Ci dispiace dover intervenire per fare luce sulle rispettive attività effettuate dalla precedente e dall’attuale amministrazione," evidenziano i consiglieri.

Montanaro e l'illuminazione

L’opposizione rivendica infatti i lavori pianificati dalla precedente giunta, in particolare l’accordo con Enel Sole per la sostituzione dei corpi illuminanti con moderni LED di ultima generazione. A riprova, citano un post pubblicato il 31 gennaio 2024 dall’ex vicesindaco e assessore Andrea Carinci, in cui si annunciava il completamento delle negoziazioni per l’installazione di 1154 corpi illuminanti. I lavori sarebbero dovuti iniziare a marzo 2024.

“L’illuminazione di corso Primo Maggio, così come altri interventi, era già stata pianificata dalla precedente amministrazione,” sottolineano, accusando la maggioranza di appropriarsi di risultati frutto di un lavoro avviato negli anni precedenti.

La critica alla pagina Facebook

Non meno accesa è la polemica sulla gestione della comunicazione. L’opposizione accusa la pagina Facebook in questione di non essere autorizzata dal Comune e di rappresentare solo una parte del consiglio comunale. "Una pagina presunta istituzionale dovrebbe rappresentare l’intero consiglio e non attaccare la minoranza," dichiarano i consiglieri di Salviamo Montanaro, che minacciano di segnalare il caso al segretario comunale per chiarire la “singolarità” della questione.

La vicenda, al di là dello scontro politico, solleva interrogativi sul ruolo della comunicazione istituzionale e sul confine tra informazione e propaganda. I cittadini, chiamati a valutare il lavoro delle amministrazioni, si trovano spesso in difficoltà di fronte a versioni contrastanti.

Illuminazione e trasparenza: una sfida aperta

Mentre le polemiche continuano, resta da capire come verranno completati i lavori sull’illuminazione pubblica e quali saranno gli effettivi benefici per Montanaro. Tuttavia, una cosa è certa: in un momento storico in cui la comunicazione gioca un ruolo fondamentale nella politica locale, la trasparenza e la collaborazione tra le parti dovrebbero prevalere sulle divisioni.

Questa vicenda è un’ulteriore dimostrazione di quanto il dialogo politico a livello locale sia spesso condizionato dalla necessità di rivendicare meriti e attribuire responsabilità, con il rischio di perdere di vista l’obiettivo comune: migliorare la qualità della vita dei cittadini.

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