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Quella "caciottara" di Meloni "in consiglio"

Francesco D’Ambrosio accusa il PD di patriarcato e difende Giorgia Meloni dagli insulti. Panchine rosse, simboli vuoti e recriminazioni al centro di uno scontro acceso.

Francesco D'Ambrosio

Francesco D'Ambrosio

Doveva essere una discussione seria, quella sulla violenza di genere, ma la seduta del Consiglio Comunale dello scorsa settimana a Settimo Torinese è rapidamente deragliata, trasformandosi in una singolare arena politica.

Tra gli interventi che hanno acceso il dibattito, spicca quello del consigliere Francesco D’Ambrosio di Fratelli d’Italia, che ha colto l’occasione per lanciare una provocazione ai colleghi del Partito Democratico, puntando il dito contro quella che ha definito "ipocrisia di facciata".

"Se c’è qualcosa di patriarcale è proprio il vostro partito, che non ha mai espresso una donna all’apice. Spero tanto che la sindaca Elena Piastra un giorno ci arrivi…", ha dichiarato D’Ambrosio, suscitando mormorii nell’aula e toccando quello che, anche dentro il Pd, è un nervo scoperto.

Con una certa maestria retorica D'Amborsio, ha poi sottolineato come il PD, pur proclamandosi femminista, si sia lasciato superare dalla destra con l’elezione di una donna, Giorgia Meloni, alla presidenza del Consiglio.

"È facile scegliere oggi una segretaria donna (Elly Schlein) dopo che il primo presidente donna è nostro. E poi cercate di farci passare per i maschilisti di turno."

Non poteva mancare un riferimento agli insulti spesso rivolti alla premier Meloni, definiti in modo sprezzante "caciottara" o "borgatara".

"Mi aspetto che quando Giorgia Meloni viene chiamata così, voi del PD prendiate le distanze. Ma il vostro silenzio parla più di mille parole", ha incalzato il consigliere, richiamando l’attenzione sulla mancanza di coerenza di chi si dichiara paladino del rispetto per le donne.

D’Ambrosio ha poi affrontato il tema della violenza verbale con un aneddoto personale: "Anche le donne commettono violenza verbale. La mia ragazza mi dice che non vado mai a fare la spesa. Non me la prendo, non ne faccio un dramma."

Una riflessione che, con il suo tono apparentemente leggero, ha voluto sottolineare come certi atteggiamenti siano diffusi e non esclusivi di un genere.

Infine le panchine rosse, simbolo di sensibilizzazione, criticate come iniziative vuote: "Per me non servono a niente. Riempite pure il mondo di simboli, ma questi messaggi sono vuoti."

Un commento che ha scatenato reazioni immediate, ma che riflette una visione pragmatica e critica sulle modalità di affrontare il tema della violenza di genere.

Il Partito Democratico, con un post su Facebook dai toni durissimi, ha replicato definendo l’intervento di D’Ambrosio "un momento tra i più bassi della storia del Consiglio Comunale". Nel messaggio si accusano i Fratelli d’Italia di avere "posizioni retrograde, se non medievali" e si invita la cittadinanza a guardare il video della seduta per giudicare di persona.

La replica di Fratelli d’Italia non si è fatta attendere. Enzo Maiolino, capogruppo del partito, ha difeso l’intervento del collega, definendo le accuse del PD come "un maldestro tentativo di campagna denigratoria".

Ha ricordato che il gruppo ha votato a favore dell’ordine del giorno proposto dal Movimento 5 Stelle sul contrasto alla violenza, fatto straordinario per un’opposizione, e ha rivendicato la proposta di invitare il Comitato Anti Violenza di Settimo in Commissione come "l’unica iniziativa concreta emersa dal dibattito."

Giorgia Meloni

Anche Francesco D’Ambrosio ha voluto chiarire la sua posizione: "Trovo pretestuosa e strumentale l'accusa di chi usa un tema così delicato per alimentare polemiche politiche. La violenza contro le donne deve essere condannata senza ipocrisie, indipendentemente dall’appartenenza politica."

La morale qual è? C'è che un dibattito, che avrebbe dovuto unirsi intorno a un tema drammatico come il femminicidio, si è trasformato in un confronto dai toni accesi.  

Resta l’impressione che, anche davanti a un dramma sociale, la politica fatichi a uscire dai suoi schemi ed è vero che le panchine rosse, vuote per definizione, rappresentino meglio di quanto si pensi il vuoto lasciato da certe discussioni.

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