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29 Novembre 2024 - 23:34
Villa Remmert, Loredana Devietti
Il consiglio comunale del 25 novembre ha visto il centro-destra puntare i riflettori su un tema che molti preferirebbero lasciare in penombra: il destino dell’Area Remmert e del polifunzionale. Il capogruppo Davide D'Agostino ha incalzato l’amministrazione con una domanda che sembra più che legittima: quale sarà il futuro di questi spazi? «Riteniamo sarebbe importante un confronto per non trovarci all’ultimo a discutere di cose già preparate e digerite», ha dichiarato, lanciando una frecciata all’abitudine consolidata di calare decisioni dall’alto, con buona pace della trasparenza e del coinvolgimento della cittadinanza.
La risposta dell’assessore Fabrizio Fossati, però, non ha fatto altro che confermare le preoccupazioni. Fossati ha ripercorso i passaggi che hanno portato all’attuale gestione, ricordando come, dopo il fallimento dell’asta pubblica del 2016, si sia proceduto con un affidamento diretto, prorogato fino al 2025. E ora? Ora ci si affida al mantra del “è prematuro parlarne”. «È prematuro parlarne ora, dato che l’edificio è ancora in costruzione», ha detto Fossati, quasi ignorando che le tempistiche stringono e che un’amministrazione degna di questo nome dovrebbe avere piani chiari ben prima delle scadenze.
D’Agostino, però, non ha lasciato cadere la questione. «La convenzione scadrà nel 2025. Non vorrei che ci ritrovassimo in primavera con un problema», ha avvertito, mettendo in dubbio la capacità dell’amministrazione di pianificare con largo anticipo. Ha inoltre rilanciato con una proposta concreta: valutare investimenti per il recupero della vicina Villa Remmert, oggi relegata a un ruolo marginale, nonostante il suo potenziale come polo culturale.
Il sindaco Loredana Devietti, a quel punto, ha provato a placare gli animi, affermando che gli uffici stanno valutando una proroga della concessione fino al 2026. «Per terminare la struttura ci vorranno circa due anni, ma prevediamo di avviare il bando nei primi mesi del 2026», ha annunciato, come se questa fosse una notizia rassicurante. Nel frattempo, la tensostruttura sarà smantellata per fare spazio a un battuto in cemento, perfetto per ospitare eventi all’aperto. Una soluzione che suona come un rattoppo temporaneo, più che come un progetto strategico.
Non è mancato il capitolo dedicato a Villa Remmert, il “gioiello” lasciato nel dimenticatoio. L’assessore Barbara Reha annunciato la possibilità di un finanziamento pubblico per il biennio 2024-2025, vincolato però dalla soprintendenza delle belle arti. «Ricordo che l’edificio è vincolato e la sua destinazione resterà quella di spazio per mostre ed esposizioni», ha precisato, lasciando intendere che, al massimo, Villa Remmert tornerà ad essere una bella cornice, ma niente di più.
L’intera discussione ha messo in luce un problema che sembra cronico: la mancanza di visione. Tra affidamenti diretti, proroghe e buchi neri nei bilanci, il futuro dell’Area Remmert appare tutt’altro che chiaro. E mentre l’amministrazione si barcamena tra “valuteremo” e “è prematuro parlarne”, il rischio è che il 2025 arrivi senza soluzioni concrete, lasciando cittadini e opposizione con più domande che risposte. Ancora una volta, la trasparenza e la pianificazione sembrano restare promesse lontane, a scapito di uno sviluppo realmente condiviso e sostenibile.
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