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Guerra globale
22 Novembre 2024 - 10:48
Putin e Biden
La notte del 22 novembre 2024 segna un momento cruciale per le sorti del conflitto ucraino e, forse, per la stabilità globale. In un discorso trasmesso a reti unificate, il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato una serie di dichiarazioni allarmanti che fanno presagire un’escalation drammatica nel panorama geopolitico internazionale.
"La guerra ha assunto un carattere globale," ha dichiarato Putin, puntando il dito contro gli Stati Uniti e la Gran Bretagna. "Il permesso dato a Kiev di utilizzare missili forniti da questi Paesi per colpire in profondità il territorio russo ci autorizza a rispondere con forza contro le loro infrastrutture militari." Le sue parole suonano come un monito che potrebbe avere conseguenze imprevedibili.
Durante il discorso, Putin ha rivelato l’utilizzo di un nuovo missile balistico ipersonico, l’Oreshnik, contro un obiettivo militare in Ucraina. "Questo missile, capace di viaggiare a 2-3 chilometri al secondo, non ha difese aeree efficaci. Continueremo a testarlo contro obiettivi selezionati," ha annunciato, specificando che saranno prese misure per avvertire in anticipo i civili delle aree potenzialmente colpite.
L’Oreshnik ha già colpito una fabbrica di componenti missilistiche a Dnipro, in Ucraina. Video diffusi sui canali Telegram mostrano sei ordigni cadere al suolo, separandosi dal missile principale, un chiaro indizio della sua capacità di trasportare testate multiple.
La risposta internazionale non si è fatta attendere. La portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, ha respinto le accuse di escalation mosse da Mosca, sottolineando che gli Stati Uniti non hanno modificato la loro dottrina nucleare. "Sono loro ad aver provocato un'escalation in Ucraina," ha ribattuto, ribadendo il sostegno di Washington a Kiev.
La Gran Bretagna, anch’essa nel mirino di Putin, non ha ancora commentato ufficialmente, ma fonti vicine al governo sottolineano che il Regno Unito continuerà a sostenere l’Ucraina senza farsi intimidire dalle minacce russe.
DONALD J. TRUMP PRESIDENTE USA
Con l’avvicinarsi dell’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca, Putin non ha risparmiato una critica alla sua precedente amministrazione. "Gli Stati Uniti hanno sbagliato a stracciare unilateralmente il Trattato INF," ha detto, riferendosi all’accordo sulle forze intermedie nucleari del 1987. "La decisione di abbandonarlo fu presa proprio durante la presidenza Trump. Decideremo se e dove schierare missili a corto e medio raggio sulla base delle azioni degli Stati Uniti."
Le dichiarazioni di Putin accendono i riflettori sul rischio concreto di un’escalation nucleare. Con i missili russi già operativi e le accuse incrociate tra Mosca e l’Occidente, l’ipotesi di una terza guerra mondiale, sebbene ancora lontana, non può essere ignorata.
"Siamo pronti a qualsiasi sviluppo degli eventi," ha concluso il leader russo, lasciando intendere che la Russia non indietreggerà di fronte a quello che considera un attacco alla sua sovranità.
Immagine generata dalla AI
La situazione richiede una diplomazia efficace e urgente. Gli analisti sottolineano che una spirale di attacchi e controffensive potrebbe portare a un punto di non ritorno. Mentre il mondo attende con ansia le prossime mosse delle superpotenze, una domanda rimane: si può ancora evitare il peggio?
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