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Usseglio
22 Novembre 2024 - 00:40
Come da previsioni è arrivata la neve ad imbiancare il piccolo borgo di Usseglio! In questi ultimi anni ogni volta che nevica sembra un evento eccezionale, cosa che in realtà non è! Siamo oltre la metà di novembre ed è abbastanza normale che in montagna la neve faccia capolino. Ci sono stati inverni in cui la neve è caduta abbondante e altri in cui il bel tempo l’ha fatta da padrone, ma oggi che sono caduti i primi fiocchi dal cielo il paesaggio è meraviglioso e regala una sensazione di pace indescrivibile. Tutti i rumori sono attutiti dalla neve, che come un manto leggero ricopre ogni cosa. Al calduccio della stufa non posso non pensare ai tempi in cui ero bambina e la neve era la sorpresa più bella che ci donava l’inverno.
Al mattino, a scuola, passavamo ore a controllare dalla finestra i fiocchi che si depositava al suolo e ogni volta che sentivamo un boato fortissimo sapevamo che era una valanga che si staccava dalla montagna dietro scuola e come dei matti correvamo a vedere la neve che scivolava lungo i pendii. Arrivati a casa mangiavamo di corsa, ci mettevamo le calzamaglie che “pungevano” da morire, i pantaloni impermeabili e correvamo fuori. Ci divertivamo davvero con nulla. Il gioco più bello era fare gli igloo scavando nella neve oppure gli scivoli sulle sponde lungo la strada. Poi si alzava il viso al cielo, si apriva la bocca e si mangiavano i fiocchi di neve che piano piano si depositavano sugli abiti e sulla pelle congelata. Mamma mia che freddo! Ricordo ancora i geloni alle mani e alle guance con il moccolo che scendeva dal naso.
Spesso ci infilavamo gli sci ai piedi e andavamo a divertirci nei prati dietro casa. Lunghe salite a scaletta per battere la pista e poi giù per la discesa che purtroppo terminava troppo presto… Ed era di nuovo tempo di risalire! A volte ci pensava il nonno a tracciare la pista per il bob e la slitta. Passava ore con le ciaspole di legno ai piedi e piano piano ci creava una pista meravigliosa.
Quando tornavamo a casa avevamo i piedi e le mani con i geloni e le guance rosso fuoco! Stanchi morti! Era dura farsi passare il freddo ai piedi, allora la nonna apriva lo sportello del forno della stufa e ce li faceva infilare dentro.Spesso si cenava con i nonni che poi ci riaccompagnavano a casa a piedi, la neve brillava e scricchiolava sotto le nostre scarpe perché faceva veramente tanto freddo. All’epoca l’abitazione dei nonni si raggiungeva solo tramite un sentiero e quindi quando nevicava dovevano palare la stradina per arrivare sulla provinciale. Spesso terminavano il lavoro ed era già ora di riniziare, allora il nonno si arrendeva e invece di palare pestava la neve per creare una strada che noi poi utilizzavamo con il bob e la trasformavamo in una lastra di ghiaccio pericolosissima da percorrere a piedi.
Il nostro entusiasmo per la neve si contrapponeva alla delusione dei grandi che non la amavano e questa cosa ci stupiva davvero, era inconcepibile che qualcuno potesse non apprezzarla! Spesso ci raccontavano di quando erano piccini loro, quando non esistevano le giacche impermeabili come le nostre, le bambine non indossavano i pantaloni ma la gonna con lunghe calze di lana e ai piedi avevano gli zoccoli! Quando si recavano a scuola portavano un ciocco di legno per alimentare la stufa! A casa, per non avere troppo freddo, trascorrevano parecchio tempo nelle stalle e si raccontavano tante storie… Storie dell’altro mondo, lontane anni luce da noi!
La neve rendeva davvero tutto magico o forse a rendere tutto speciale era essere dei bambini… Dei bambini felici!
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