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San Mauro Torinese
22 Novembre 2024 - 12:18
La Tari è alle stelle e aumenterà ancora
La TARI, ovvero la tassa sui rifiuti, continua a essere al centro dell'attenzione dell'amministrazione comunale. In questi giorni stanno arrivando ai cittadini i conguagli di fine anno, e ad aspettarli ci sarà un amara sorpresa: il costo è aumentato mediamente del 7% rispetto al 2023.
Come ha chiarito l'assessore al bilancio e all'ecologia Matteo Fogli, «ciò è dovuto all'inflazione e a un errore di fatturazione al Comune da parte di Seta», la società che si occupa ormai da diversi anni di smaltire i rifiuti a San Mauro e in tutti gli altri comuni aderenti al Consorzio di bacino 16 (CB-16).
Di chi è però la colpa di questi errori di fatturazione? Come ha proposto il consigliere Marco Bongiovanni, bisognerà riprendere in mano in contratto tra il Comune e Seta per vedere se fosse previsto un passaggio ogni 7 oppure ogni 14 giorni per la raccolta del vetro. Se l'azienda ha fatto più passaggi rispetto a quelli previsti, non è giusto che a pagarne le conseguenze siano i cittadini.
Come da prassi, il gestore Seta richiede al Comune di coprire i costi dei servizi di raccolta e smaltimento rifiuti relativi a due anni fa: come ha dichiarato l'assessore, «nel 2024 vediamo l'inflazione del 2022, mentre il prossimo anno vedremo quella del 2023». Purtroppo non ci sono buone notizie in vista per i cittadini: se oggi i servizi di Seta costano al Comune 3 milioni di euro all'anno, con un aumento di 370 mila euro rispetto all'anno scorso, è previsto che nel 2025 il costo del servizio raggiungerà la cifra di ben 4,4 milioni di euro. Tutto questo ricadrà sicuramente sui cittadini, dal momento che per legge la TARI deve coprire questo costo al 100%, e tutto quello che può fare il Comune è intervenire con agevolazioni sulle fasce di reddito più deboli.
L'assessore Matteo Fogli
Inoltre, la volontà di San Mauro e di altri comuni del CB-16 è di passare alla "TARIP" nel 2026: si tratta di una TARI "puntuale" calcolata in base a delle soglie effettive di produzione dei rifiuti da parte di ogni famiglia e azienda, con l'obiettivo di ridurre la produzione di rifiuti non recuperabili entro il 2030 dagli attuali 155 kg annui a persona a 90 kg, in base a quanto stabilito dalla Regione. Per farlo, saranno necessari ulteriori investimenti, il che si tradurrà in ulteriori spese per i sanmauresi.
«C'è però un possibile risparmio futuro: noi paghiamo più che altro a Seta i costi di gestione e smaltimento dell'indifferenziato, perché non è vendibile – ha puntualizzato Fogli; in sostanza, riducendo l'indifferenziato in favore dei rifiuti recuperabili, scenderebbero anche i costi –. Su questi rifiuti ci guadagnano due volte: quando sono pagati per smaltirlo e quando li bruciano in un inceneritore, producendo e rivendendo l'energia che ricavano. L'unico modo, e non credo che i cittadini siano particolarmente propensi, per svoltare in questo scenario sarebbe un inceneritore a Pescarito fatto da Seta».
La strada, però, sembra decisamente poco percorribile con i cittadini, che difficilmente accetterebbero questo compromesso per vedersi ridotta la TARI. Di questo scetticismo ne sono tutti consapevoli in Comune, sia in maggioranza che in opposizione. «Questa proposta però è retorica, e il problema non è di facile risoluzione. Sappiamo che i cittadini sono in condizione di fatica», ha dichiarato l'assessore.
L'ingresso dell'ecocentro
Infine, sempre nella stessa commissione, si è discusso della "alienazione" (ossia della vendita) dell'ecocentro comunale in via Domodossola. In base alla perizia tecnica, il valore dell'operazione si aggira intorno ai 70.000 euro – soldi che il Comune otterrebbe passando la gestione a Seta e che consentirebbero a San Mauro di acquisire lo 0,5% della società, mentre oggi la città non ha nessuna quota dell'azienda, e di ottenere più voce in capitolo. Questo potrebbe portare a dei nuovi investimenti di Seta sulla struttura, ma il Comune dovrà definire le modalità per vigilare sulla loro attuazione.
Su una cosa però tutti i consiglieri, di maggioranza e di opposizione, sono d'accordo: se aumentano i costi per i cittadini, la qualità del servizio dev'essere alta, sicuramente migliore di quanto lo sia oggi.
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