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16 Novembre 2024 - 12:18
Fa discutere il caso degli insetti trovati nella minestra della mensa della scuola Marconi a Chivasso
La vicenda degli insetti ritrovati nei piatti della mensa scolastica della scuola Marconi di Chivasso arriva in Consiglio comunale. Bruno Prestìa, consigliere di minoranza per la lista Per Chivasso, ha presentato un’interrogazione urgente che verrà discussa nella prossima seduta, ponendo all’amministrazione domande precise e puntuali.
«Quali controlli sono stati effettuati sulla qualità del cibo fornito dalla ditta appaltatrice? Quali verifiche sono state fatte sulla filiera di approvvigionamento e sulla corretta conservazione degli alimenti? Come si intende garantire che episodi simili non si ripetano in futuro?» sono solo alcune delle questioni sollevate dal consigliere.
Prestìa chiede inoltre: «L’amministrazione ritiene opportuno rivedere il contratto con la ditta in questione, prevedendo penali o, se necessario, una rescissione? Verranno proposte alternative al servizio mensa per i genitori che hanno perso fiducia nel sistema?».
Bruno Prestìa consigliere comunale del gruppo "Per Chivasso"
Questi interrogativi si aggiungono all'ondata di indignazione suscitata dal caso scoppiato ieri, venerdì 15 novembre, quando nelle classi quarte e quinte della scuola primaria Marconi gli alunni hanno trovato insetti nella minestra servita a pranzo.
La scoperta, fatta dai bambini, ha scatenato polemiche tra i genitori e messo sotto accusa la gestione del servizio mensa. Secondo le segnalazioni, si tratterebbe di coleotteri bruchidi, insetti spesso presenti nei legumi mal conservati.
Sebbene l’ingestione di questi insetti non comporti gravi rischi per la salute, l’episodio ha messo sotto accusa la gestione del servizio e sollevato dubbi sui controlli effettuati dalla ditta appaltatrice.
L’assessore all'Istruzione Gianluca Vitale, interpellato sulla vicenda, ha dichiarato: «Abbiamo saputo. Adesso attiveremo tutte le procedure di verifica presso la Ditta. Ho già allertato tutti gli uffici competenti. Lunedì faremo le verifiche. Ho anche allertato la dirigente di settore, cerchiamo di capire cosa è successo». Tuttavia, le rassicurazioni non sembrano sufficienti a calmare l’ira delle famiglie.
Ma le rassicurazioni dell’amministrazione non sembrano aver placato l’ira dei genitori. Molti, disgustati dall’accaduto, hanno già annunciato che da lunedì i propri figli porteranno il pranzo al sacco, boicottando il servizio mensa fino a quando non saranno chiarite le responsabilità.
L’episodio riporta al centro dell’attenzione il tema della qualità del cibo scolastico e della trasparenza nei controlli. Negli ultimi anni, non sono mancate segnalazioni e polemiche sulla gestione delle mense. Ora, la ditta fornitrice sarà chiamata a rispondere di eventuali carenze nella conservazione degli alimenti.
La vicenda mina la fiducia delle famiglie e alimenta un senso di disagio che colpisce la serenità scolastica. I genitori si chiedono: chi deve vigilare? Perché non sono stati fatti controlli più accurati? La comunità attende risposte concrete e interventi incisivi.
L’interrogazione presentata da Bruno Prestìa segna un punto di partenza per fare chiarezza e accertare eventuali responsabilità. Ma la strada per ricostruire la fiducia nei confronti del servizio mensa sarà lunga.
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