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Torino in fiamme: proteste pro-Palestina sfociano in violenza e scontri con la polizia (VIDEO)

Manifestazioni studentesche degenerano in disordini, vandalismi e ferimenti di agenti; unanime condanna dal mondo politico italiano

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Corteo Free Palestina: tensioni e proteste studentesche in Piazza San Carlo

La città di Torino è stata teatro di accese proteste pro-Palestina, culminate in scontri violenti tra manifestanti e forze dell'ordine, con gravi episodi di vandalismo e numerosi agenti feriti.

Cronaca degli eventi

Le manifestazioni, organizzate da collettivi studenteschi, hanno preso avvio in Piazza XVIII Dicembre, con circa 400 partecipanti che hanno sfilato per le vie del centro cittadino. Il corteo, inizialmente pacifico, ha attraversato Corso Vittorio Emanuele II, puntando verso la sede dell'Unione Industriali e del Ministero dell'Istruzione, per poi dirigersi in Piazza Castello.

Durante il percorso, i manifestanti hanno esposto striscioni a sostegno della causa palestinese e contro le politiche del governo italiano, accusato di complicità nel conflitto israelo-palestinese. In Piazza Castello, la situazione è degenerata: alcuni partecipanti hanno tentato di forzare il cordone di sicurezza per raggiungere la Prefettura, scatenando scontri con la polizia. È stato lanciato un ordigno rudimentale che ha emesso gas urticante, causando il ferimento di almeno 15 agenti, successivamente trasportati al pronto soccorso.

Parallelamente, un gruppo di manifestanti ha raggiunto la Mole Antonelliana, rimuovendo la bandiera italiana e sostituendola con una palestinese. Inoltre, un'effigie del Ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara, è stata data alle fiamme davanti alla sede RAI.

Reazioni politiche

Il mondo politico italiano ha reagito con fermezza agli eventi. La Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha condannato le violenze, definendole "inaccettabili scene di violenza e caos" e ha espresso solidarietà agli agenti feriti, auspicando una condanna unanime da parte di tutte le forze politiche.

Il Ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, ha annunciato un'indagine approfondita sugli incidenti, sottolineando la necessità di garantire il diritto alla protesta pacifica senza tollerare atti di violenza. Anche esponenti dell'opposizione hanno espresso preoccupazione per l'escalation di tensioni, pur ribadendo l'importanza della libertà di espressione.

Scontri e ferimenti

Gli scontri hanno visto l'utilizzo di manganelli da parte della polizia e il lancio di oggetti contundenti da parte dei manifestanti. L'ordigno esploso in Piazza Castello ha causato lesioni a 15 agenti, che hanno riportato sintomi da esposizione a sostanze irritanti.

Alcuni manifestanti sono stati fermati per identificazione, mentre le forze dell'ordine stanno visionando le immagini delle telecamere di sorveglianza per individuare i responsabili degli atti vandalici.

Era il caso?

Le proteste odierne a Torino rappresentano un preoccupante segnale di tensione sociale e politica. Mentre il diritto alla manifestazione è un pilastro fondamentale della democrazia, la deriva violenta osservata non può essere giustificata. È essenziale che le istituzioni ascoltino le istanze dei giovani e dei movimenti sociali, promuovendo un dialogo costruttivo. Al contempo, è imprescindibile che le proteste si svolgano nel rispetto della legalità e della sicurezza pubblica, evitando che legittime rivendicazioni siano offuscate da episodi di violenza e vandalismo.

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