Cerca

Cronaca

Blitz pro Palestina nella sede Leonardo di Torino: tensione e scontri in corso Francia

Gli attivisti accusano l'azienda di complicità con Israele

Blitz pro Palestina nella sede Leonardo di Torino

Manifestanti Pro Palestina (foto di archivio)

Giornata di tensione alla sede torinese della Leonardo Spa in corso Francia, alla periferia della città. Un gruppo di attivisti pro Palestina ha fatto irruzione nello stabilimento industriale per manifestare contro l'azienda, accusata di complicità nel conflitto in corso a Gaza. "Siamo entrati a bloccare la Leonardo Spa per denunciarne la complicità con il genocidio in corso a Gaza perpetrato dallo stato illegittimo di Israele ai danni del popolo palestinese", hanno dichiarato gli attivisti in una nota, diffondendo anche un video della loro azione.

Gli attivisti accusano la Leonardo Spa di sostenere l'esercito israeliano, nonostante l'azienda si presenti come operante principalmente nel settore della difesa. "Leonardo da oltre un anno continua a sostenere l'esercito israeliano attraverso spedizioni che includono assistenza tecnica da remoto, riparazioni materiali e fornitura di ricambi per i velivoli di addestramento della Israeli Air Force. Oltre a questo l'azienda ha fornito i sistemi per i bulldozer blindati (Caterpillar Do), che da anni vengono sistematicamente usati per distruggere le abitazioni palestinesi", hanno scritto ancora gli attivisti.

Sul posto è intervenuta la Polizia di Stato della Questura di Torino, che ha contenuto i manifestanti, presenti sia all'interno sia all'esterno dello stabilimento. Gli agenti sono riusciti a far uscire gli attivisti che avevano sfondato i cancelli della sede, ma le proteste sono continuate all'esterno dell’edificio.

L'episodio ha suscitato una forte reazione istituzionale. Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha espresso il suo sdegno tramite un messaggio su X, denunciando il comportamento degli attivisti. "In questo momento dei sedicenti manifestanti pro Palestina, dopo essere entrati nell'Aeroporto di Caselle (Torino) e da lì nello stabilimento di Leonardo Aeronautica, stanno distruggendo ed imbrattando gli uffici. Nello stabilimento era in corso un'importante riunione anche con personale della Difesa. Queste persone vanno trattate per ciò che sono, pericolosi eversivi, e non vezzeggiati come è accaduto a Bologna. I delinquenti non hanno colore politico, sono delinquenti e basta".

GUIDO CROSETTO MINISTRO DIFESA

Durante il blitz, una ventina di attivisti ha sventolato bandiere della Palestina all'interno dello stabilimento, mentre la Digos ha proceduto all’identificazione di circa 30 persone, tra cui alcuni militanti del centro sociale Askatasuna.

Anche il capogruppo in Consiglio comunale di FdI ed europarlamentare Giovanni Crosetto ha commentato duramente l’episodio: "Questo ennesimo episodio di violenza ci dimostra, ancora una volta, il vero volto dei militanti Pro Palestina, sempre supportati ed incoraggiati dall'estrema sinistra ai vari livelli istituzionali, a partire da Torino". Ha poi aggiunto un messaggio di solidarietà ai lavoratori della Leonardo: "Solidarietà e vicinanza ai dipendenti ed alle società coinvolte", affermando che "queste intimidazioni antisemite ed antidemocratiche non possono essere definite attivismo politico. La sinistra filo-palestinese condanni questi episodi e la smetta di legittimare questi pericolosi sovversivi".

Il blitz ha acceso nuovamente il dibattito sul limite tra attivismo e ordine pubblico, con istituzioni e cittadini divisi sulle modalità di protesta e sull'effettivo impatto delle azioni a sostegno della causa palestinese in Italia.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori