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Il ponte Preti, il più alto e pericoloso del Canavese, finalmente viene rifatto!

Arriva la notizia che l'opera andrà in appalto entro il 2025. Costo complessivo, anche per la nuova viabilità, è di 34 milioni di euro

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Il ponte Preti di Castellamonte in un'immagine di archivio

Presto ci sarà un nuovo ponte Preti tra Castellamonte e Strambinello. Entro la fine del 2025 potrebbero infatti andare in cantiere i lavori per la costruzione del nuovo collegamento stradale, atteso da anni da tutta la comunità dell'Alto Canavese.

E' l'annuncio che arriva oggi dalla Città Metropolitana di Torino attraverso una nota stampa.

"Terminato l’adeguamento dello studio di fattibilità tecnico-economica, acquisiti i necessari pareri favorevoli in sede di Conferenza dei servizi e assegnato l’appalto integrato, comprendente anche la progettazione esecutiva, entro la fine del 2025 potrebbe aprirsi il cantiere per la costruzione del nuovo ponte sulla Statale 565 di Castellamonte nei pressi di Strambinello, che andrà a sostituire l’attuale infrastruttura, nota come “Ponte Preti”", scrivono dall'ente metropolitano.

L'incontro in Municipio a Castellamonte sul ponte Preti

Questo in sintesi quanto emerso nel corso dell’incontro che il Vicesindaco metropolitano con delega ai lavori pubblici, Jacopo Suppo, ha avuto con i Sindaci dei Comuni interessati all’opera. L’incontro si è tenuto nel Municipio di Castellamonte, per iniziativa del Sindaco Pasquale Mazza, che è anche Consigliere metropolitano delegato ai trasporti.

Durante l’incontro è stato confermato che il ponte Preti non sarà demolito e continuerà a garantire l’accesso ad alcuni insediamenti abitativi nel territorio del Comune di Strambinello.

È chiaro che il ponte Preti, costruito oltre un secolo fa, non è più adeguato ai volumi di traffico attuali, non consentendo l’incrocio tra i mezzi pesanti, con i conseguenti intasamenti del traffico - ha notato il Vicesindaco Jacopo Suppo - La Statale 565 è tornata nel 2021 di competenza dell’ANAS, ma nel frattempo gli uffici tecnici del Dipartimento Viabilità e Trasporti della Città metropolitana hanno redatto uno studio di fattibilità tecnico-economica, che è stato messo a disposizione dell’ANAS e del territorio canavesano, che attende l’opera da molto tempo. Nel 2020 La Città metropolitana è riuscita a farsi assegnare dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti un finanziamento di 19,7 milioni per la costruzione del nuovo ponte. Dobbiamo celermente adeguarelo studio di fattibilità alla nuova normativa sugli appalti pubblici e considerare l’impatto del rincaro dei materiali. Gestiremo la procedura di appalto integrato e, una volta realizzato, trasferiremo il ponte al demanio dell’ANAS”.

Rimane aperta la questione della riorganizzazione complessiva della viabilità di accesso ai due lati del ponte, realizzabile in una seconda fase a cura dell’ANAS e secondo le esigenze segnalate dagli amministratori locali e dalla Città metropolitana - ha sottolineato Suppo -. Per il nuovo ponte e la viabilità di accesso si stima una spesa complessiva di 34 milioni di euro. Ma, intanto, è importante far partire il primo lotto dei lavori, che è il più importante, perché riguarda la costruzione di un viadotto finalmente adeguato al traffico pesante”.

Una viabilità più moderna significa anche una migliore vita sociale e uno stimolo alle attività economiche - ha sottolineato il Sindaco di Castellamonte e Consigliere metropolitano Pasquale Mazza Il nuovo ponte, sulla cui carreggiata due TIR potranno incrociarsi senza problemi, consentirà al nostro territorio di attrarre nuove attività produttive, potendo offrire infrastrutture viarie all’altezza delle esigenze delle aziende”.

Il ponte più alto (e pericoloso) del Canavese

Costruito nel 1923, il prossimo anno festeggerà i suoi primi 100 anni di vita, che non sono pochi. Altissimo, il più alto del Canavese, con quei piloni incastonati nella roccia della montagna, si affaccia a strapiombo sul torrente Chiusella. 

per la cronaca ad accendere i riflettori sulla pericolosità del ponte Preti ci aveva pensato nel 2018 il Senatore Eugenio Bozzello con il suo “Club Turati del Canavese”.

Camion sul ponte Preti

Aveva addirittura lanciato una petizione per chiedere un intervento urgente sulla struttura, raccogliendo la bellezza di più di 25 mila firme.

Un bel giorno si era messo anche a contare i mezzi pesanti che passavano da lì. In totale 637 tra tir e motrici e 84 autobus nel giro di dodici ore. E in quelle stesse 12 ore c’erano stati 15 blocchi dovuti a incroci di tir e bus, con scene da brivido.

Tra le decisioni prese in allora, quella del taglio delle piante e degli arbusti presenti sotto il ponte che ormai avevano invaso i pilastri rendendo difficile l’osservazione.

Tra i problemi si segnalavano quelli della segnaletica orizzontale e verticale, da modificare in modo da far capire agli autisti stranieri che lì esiste un ponte stretto e che ci sono problemi per il passaggio di mezzi pesanti.  

Il ponte sul Torrente Chiusella

Ed è vero che nel 2018 i risultati delle analisi (con droni) dei tecnici della Città Metropolitana non evidenziarono alcun problema strutturale, salvo i danneggiamenti provocati dalle infiltrazioni d’acqua, il distacco di alcune porzioni di calcestruzzo con esposizione delle armature e un degrado degli sbalzi, ma tutte le perizie citate in allora dai tecnici facevano riferimento al lontano 2005 e nel 2006, Paola Molina,  dirigente competente per le valutazioni di impatto ambientale dell’opera, comunicava che  il Ponte presentava “gravi segni di idoneità strutturale e statica”.

Infine nel 2020 la notizia del passaggio della Sp. 565 all’Anas, a seguito del Dpcm di nazionalizzazione.

In contemporanea la decisione di Città metropolitana di procede con la progettazione di fattibilità del nuovo Ponte Preti con contestuale rivisitazione dell’innesto a Strambinello della Sp. 64 di immissione alla Valchiusella. Nel frattempo sulla Sp. 565 sono stati eseguiti interventi di manutenzione straordinaria dell’illuminazione delle due gallerie, con una verifica puntuale delle lampade in occasione di un distacco avvenuto nel 2019.

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