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Cifre da capogiro. Settimo Torinese spende quasi 3 milioni per fare cultura

Mentre i cittadini lamentano buche, degrado e rifiuti, il Comune investe oltre due milioni nella cultura. Fondazione ECM chiude il bilancio a 3,3 milioni, coperti in gran parte dalle casse comunali

Cifre da capogiro. Settimo Torinese spende quasi 3 milioni per fare cultura

Lo abbiamo già detto tante volte: la città è uno schifo, piena di buche nelle strade, con i topi che fan festa e il degrado a ogni angolo. Tagliare l’erba costa troppo, Smat non sente, Enel non ascolta, Patrimonio si gira dall’altra parte, e la sindaca Elena Piastra non riesce a firmare un’ordinanza che sia una per obbligare i cittadini a pulire i propri spazi.

Tant’è! Sta andando tutto a rotoli, ma c’è un settore che a Settimo funziona come un orologio svizzero, e dobbiamo prenderne atto: è la cultura. Funziona che è una meraviglia e nessuno si è mai lamentato dei costi. Già! Quanto ci costa?

Farsi due conti è molto semplice: basta andare sul sito online di Fondazione ECM. Dal nome sembrerebbe uno di quegli organismi finanziati da qualche banca o dagli sponsor; nella realtà, quasi tutte le sue entrate dipendono dal Comune, quindi pagano i cittadini.

Nel 2023, il bilancio pubblicato nella sezione trasparenza ci dice che le entrate e le uscite hanno chiuso a circa 3 milioni e 326 mila euro. Sono arrivati qualche migliaio di euro da una quindicina di comuni per lo Sbam, ma la parte da leone l’hanno fatta Finpiemonte con 15 mila euro, la Regione di centrodestra con quasi 200 mila euro, il Ministero della cultura con altri 50 mila e, infine, tenetevi forte: il Comune di Settimo con la bellezza di 2 milioni e 794 mila euro. Che sono davvero tanti soldi…

Per la cronaca, la Fondazione ECM, in quanto ente strumentale del Comune di Settimo, si occupa, tra le altre cose, del Festival dei Giovani, della promozione della lettura e dei progetti collegati, della nuova offerta teatrale.

Gestisce la Biblioteca e sovrintende all’Ecomuseo del Freidano, al Mu-ch e alla Suoneria.

Infine, e non ultimo, organizza il Festival dell’Innovazione e della Scienza, che - come tutti sanno, o almeno così è sempre stato sottolineato dal direttore Dario Netto - pagano gli sponsor.

E noi diciamo: più o meno, considerando che il tempo impiegato dal direttore e da altri dipendenti per organizzarlo, quindi gli stipendi, rientra tra le spese del personale e quelle, sono per l’appunto un costo a carico della collettività. Parliamo di qualcosa come un milione e 528 mila euro per una trentina di impiegati.

Da qui in avanti, ognuno la pensi un po’ come vuole. Il Comune di Settimo Torinese fa bene a spendere così tanto in cultura e a lamentarsi di quanto spende per il taglio dell’erba e la manutenzione delle strade? È giusto tenere impegnate così tante persone nell’organizzazione di un festival che alla fine, causa mancanza di spazi, è per pochi intimi? Insomma, i cittadini sanno o non sanno, tutto questo? Qualcuno glielo ha mai spiegato?

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