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Dibattito

Un murale ci salverà dal traffico, dallo smog e... dai vermi!

L’Amministrazione investe i quattro soldi che ha in arte urbana per “riqualificare” l’area scolastica. Ma i cittadini si chiedono: quanto serve davvero?

Un murale ci salverà dal traffico, dallo smog e... dai vermi!

Settimo Torinese si riscopre coloratissima e, almeno secondo l’Amministrazione comunale guidata dalla super-sindaca Elena Piastra, anche più sicura. La soluzione innovativa per migliorare la vivibilità di via Buonarroti, proprio davanti alla scuola Giacosa? Un murale a terra.

I bambini della scuola primaria ora avranno un’area pedonale allestita come fosse un set scenografico, grazie a pennellate di rosso, blu e giallo, con cui il Comune spera di risolvere in un colpo solo il problema del traffico, dell’inquinamento e anche di qualche verme nel piatto.

A Settimo, insomma, si punta tutto sull’effetto ottico, peccato che l’arte, per quanto creativa, non riesca a tappare buche o riempire piatti vuoti.

Il lavoro, a quanto pare, parte da lontano. Perché sì, dietro ogni pennellata c’è un progetto ben studiato, con il Comune che ha collaborato con il Comitato Torino Respira e l’Istituto Comprensivo Settimo I

In un comunicato stampa, l’assessore ai lavori pubblici Alessandro Raso ci ha tenuto a precisare che il progetto non si ferma al murale – ci mancherebbe!

Prima, racconta, è stato necessario uno studio sulla qualità dell’aria per verificare i livelli di inquinamento e confermare quanto tutti sospettavano già: dove non ci sono auto, l’aria è più pulita.

Una rivelazione degna di nota, di quelle che lasciano a bocca aperta… un po’ come quando si scopre che, senza nuvole, c’è più sole.

Da questa folgorante scoperta è partito quindi l’intervento per “scoraggiare” la sosta selvaggia dei genitori e restituire spazio ai bambini, come se l’arte di strada potesse fare miracoli su abitudini radicate da anni.

Ma non finisce qui. Il murale, infatti, sarebbe solo l’ultimo tassello del progetto “Piazze scolastiche”, che ha già abbellito altri plessi scolastici della città. Perché l'abbellimento artistico, nell'avanguardismo settimese, è più importante del menù scolastico e supera di gran lunga qualsiasi buca stradale o marciapiede sconnesso.

Evviva il glamour della street art. Per Raso, questa è una “strategia complessiva di sicurezza”.

Del resto, in un luogo così dipinto, anche lo smog sarà timido, si dissolverà in silenzio, lasciando spazio a una “zona cuscinetto” sicura e artistica. Peccato che i vermi nella mensa, la carenza di manutenzione e i disagi reali continuino a essere dettagli fastidiosi, troppo grigi per meritarsi l’attenzione di una pennellata.

Il capolavoro, poi, è stato completato con laboratori dedicati ai piccoli artisti delle classi 4ªA, 4ªB e 5ªA, che hanno contribuito con le loro idee al progetto artistico. Pare che per loro sia stato un percorso didattico illuminante, sempre che non fossero troppo distratti dall’immagine della minestra con larve.

Tant'è! L’Amministrazione presenterà al pubblico il progetto sabato mattina, con grande orgoglio, trasformandolo in un vero e proprio evento culturale, da inserire nell'elenco delle inaugurazioni sul nulla, come quella del parco che ancora non c'è (in campagna elettorale).

E mentre il Comune celebra questo trionfo artistico, i cittadini, sui social, non nascondono il sarcasmo.

Alessandro Gualtieri, ad esempio, si chiede ironicamente quanto tempo ancora dovrà sgorgare acqua da sotto l’asfalto in corso Piemonte prima che qualcuno si ricordi di intervenire.

Erick Fazio ricorda che forse i soldi sarebbero stati meglio investiti in qualcosa di più “utile”. Non da meno Anna Inghingolo, che con una punta di pragmatismo domanda se tutta questa vernice a terra servirà davvero o se, come già visto in centro, presto si dovrà rifare tutto da capo.

strisce

Laconico ma efficace il commento di Luigi Inglese: “Povera Settimo”. E qui traspare tutto il senso di sfiducia verso queste grandi “riqualificazioni” fatte più per i riflettori che per la reale funzionalità.

Che poi – e la chiudiamo qui – in una città piena di buche, dove le manutenzioni sono un miraggio, dove gli impianti dell'illuminazione pubblica sono fatiscenti, dove i topi scorrazzano indisturbati, dove l'acquedotto fa acqua da tutte le parti, spendere dei soldi sul look è tutto fuorché una decisione saggia.

È come se in una famiglia che non ha i soldi per far aggiustare il frigorifero rotto si decidesse di investire tutto per acquistare un paio di quadri di scarso valore.

Che altro aggiungere?

Forse per la prossima opera si potrebbe pensare a un murale che raffigura una buca tappata o un rubinetto che perde… Sarebbe il giusto modo per celebrare l'Amministrazione comunale più insignificante della storia della città...

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