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Eporedia Futura

Fenomenologia di un Assessore - Parte 2

Sottopasso pericoloso e lavori RFI mai eseguiti. Comotto lo sa?

In primo piano Francesco Comotto

Dopo ben due mesi dall’uscita della prima parte, riprende l’analisi della vicenda politica dell’Assessore Francesco Comotto, decano dell’opposizione un tempo e, adesso, membro di punta della Giunta Chiantore, dopo la sepoltura dell’ascia di guerra che, ai tempi in cui Carlo Della Pepa ricopriva il ruolo di Primo Cittadino, l’odierno Assessore all’Urbanistica brandiva con forza di leone contro la Sinistra (e, in particolare, il PD).

E tutto questo non certo per un accanimento da parte mia nei suoi confronti, come da lui sostenuto durante l’ultima seduta del Consiglio Comunale, ma perché il medesimo, a differenza dei suoi colleghi Assessori che sedevano tra le file della minoranza durante l’Amministrazione Sertoli (Colosso, Dulla e Fresc), sembra aver dimenticato in fretta il suo passato all’opposizione, manifestando una forte insofferenza nei confronti del dibattito consiliare.

Durante un mio intervento sul Parco dei Cinque Laghi di Ivrea, di contenutissima durata rispetto ai suoi, di cui ancora tutti ricordiamo la lunghezza, concentrato più sul cellulare che sulla mozione del collega De Stefano, si è lasciato andare a una serie di gesti che mi suggerivano di concludere.

Quando ho richiesto al Presidente Spitale di far tenere un comportamento decoroso e rispettoso alla Giunta nei confronti del Consiglio Comunale, ha reagito nel peggiore dei modi: ha negato qualsivoglia tipo di gestualità, lamentando un fantomatico accanimento, che mi avrebbe portato ad avere delle allucinazioni.

Francesco Comotto

A tutto questo, dopo un tiepido richiamo di Luca Spitale, si è richiamato al fatto personale, vecchia rimembranza dei tempi dell’opposizione, verosimilmente.

Ma non è la reazione scomposta né tantomeno il gesto sgarbato a essere grave: l’aspetto decisamente più singolare è vedere simili atteggiamenti dal baluardo di democrazia e strenuo difensore del ruolo del Consiglio Comunale che ci aveva abituato a pensare che fosse.

Dalla Commissione Assetto del Territorio convocata a ogni piè sospinto alla “casa di vetro”, dal Consiglio Comunale che non deve essere il “passacarte della Giunta” ai lunghi e approfonditi interventi su qualsivoglia tematica.

Con un simile curriculum avremmo potuto pensare a un simile Assessorato? Io, di certo, no.

E poi, chiaramente, c’è tutto il resto: per quanto riguarda la trasparenza e l’etica, il suo Consigliere Comunale di riferimento, Vanessa Vidano, che annuncia l’abbandono dell’aula per conflitto d’interessi sul Movicentro e poi si risiede dopo il richiamo del Sindaco per non far mancare il numero legale, alla faccia della Carta di Pisa – il codice etico per gli Amministratori comunali di cui Francesco Comotto, anni fa, si fece principale promotore in territorio eporediese – oppure, con particolare riferimento al confronto e alla partecipazione democratica della comunità, vi è tutta la vicenda relativa al rifugio felino di cui si occupa l’associazione EporediAnimali, presieduta da Silvia Faggian, candidata alle passate elezioni amministrative proprio nella lista Viviamo Ivrea di Francesco Comotto.

Dopo inviti in Commissione e bavagli improvvisati, la stessa Presidente Faggian, in un’intervista a questo stesso giornale, ha rilasciato una dichiarazione da brividi: “è il primo (Francesco Comotto, nda) a rimproverarmi per queste rivendicazioni… Questo non è giusto!”.

Certo che non è giusto e non lo sarebbe in nessun caso.

Quando, però, simili atti di censura provengono da chi si è fatto paladino della trasparenza e della correttezza, si sfocia inevitabilmente nel tragicomico.

Potremmo considerare sufficiente questa seconda parte? Probabilmente sì, anche se i continui sviluppi mi convincono del fatto che, prima o poi (quasi sicuramente più prima che poi), arriverà la terza.

A presto!

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