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Eporedia Futura

Fenomenologia di un assessore, Parte 1^

Seguitemi in questo viaggio nel passato, con la consapevolezza del presente, e ne vedremo delle belle!

Francesco Comotto

Francesco Comotto

Ricoprire il ruolo di Consigliere Comunale della propria Città rappresenta indubbiamente un incarico tanto importante e impegnativo quanto, molto spesso, anche soddisfacente e gratificante. 

Di certo essere in minoranza, specialmente se chi siede dall’altra parte dell’aula consiliare non è sempre avvezzo all’uso del buonsenso e dell’onestà intellettuale, può comportare qualche delusione in più, compensata, invece, dalla maggiore libertà dialettica che il fatto di non essere politicamente legati alla Giunta che guida la Città permette.

La grande verità a cui assistiamo oggi è che il passaggio dalla minoranza alla Giunta (e viceversa) non è sempre facile, specialmente se, perché esso avvenga, si è costretti a scendere a patti con il Diavolo, o colui che si riteneva tale fino al momento della formazione delle coalizioni.

Seguendo le sedute dei Consigli Comunali della Città di Ivrea emerge in maniera piuttosto limpida come quanto detto valga per l’Assessore Francesco Comotto, massimo esperto di minoranza consiliare eporediese.

Non gliene volgiamo sicuramente fare una colpa ma, con l’aiuto dei suoi numerosi editoriali su questa testata, possiamo – e, forse, dobbiamo – rischiare di attirarci le sue ire (si è, infatti, dimostrato più permaloso di quanto pensassimo) per comprendere meglio il suo ruolo in seno alla Giunta Chiantore.

Innanzitutto, dobbiamo rilevare una grande novità di questo mandato amministrativo: per la prima volta, infatti, a causa della sua nomina ad Assessore, non è il solo esponente del suo gruppo politico.  L’elezione in surroga della Consigliera Vanessa Vidano – unica astenuta all’ordine del giorno di condanna del criminale attentato contro Donald Trump, giusto per delinearne un poco il profilo – rappresenta un unicum negli ultimi undici anni, e cioè dall’esordio eporediese di Francesco Comotto, che ci siamo abituati a vedere più come uomo solo al comando (se dico “persona da one man show” rischio una querela). 

Questa analisi, però, parte da un mio intervento nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale, quando mi sono permesso, rispedendo al mittente con una battuta l’accusa di fare “parole vuote”, rivolta alla collega Elisabetta Piccoli, di dire che i suoi dieci anni di opposizione ci sono stati di insegnamento per quanto riguarda le parole vuote.

Per tutta risposta si è sentito insultato e ha definito le mie altre osservazioni “stupidaggini”, nel pieno del fair play istituzionale che mi aveva chiesto poc’anzi.

Elisabetta Piccoli

Quello da me fatto è stato un commento che, fino a qualche mese prima delle elezioni del 2023, non avrei creduto di fare, posto che avevo sempre visto l’opposizione dell’allora Consigliere Comotto come tendenzialmente corretta e, spesso, svolta alla luce di una buona conoscenza delle tematiche amministrative trattate.

Quanto accaduto a seguito della partecipazione di Francesco Comotto alle primarie del Centrosinistra (chi riesce a trovare la componente centrista – fare il nome di Massimiliano De Stefano non vale, sappiatelo! – mi faccia un fischio) mi ha portato a rivedere le sue numerose prese di posizione con una chiave di lettura ben differente.

Seguitemi in questo viaggio nel passato, con la consapevolezza del presente, e ne vedremo delle belle!

Come nei migliori film: 

“Continua…”

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