AGGIORNAMENTI
Cerca
Attualità
04 Novembre 2024 - 09:24
Il cimitero dei feti : a Torino è battaglia per una nuova normativa
A Torino, il Campo Feti del cimitero Monumentale torna al centro del dibattito pubblico grazie alla visita e alle dichiarazioni di Silvio Viale, esponente dei Radicali, consigliere comunale e noto medico abortista. Viale ha sottolineato come la normativa vigente, che obbliga alla sepoltura dei feti dopo le 20 settimane di gestazione, sia obsoleta e portatrice di sofferenza per molte donne.
“Una legge obsoleta e anacronistica – spiega Viale – prevede che i feti fino a 28 settimane siano considerati aborti, mentre fino a 20 settimane feti ed embrioni sono destinati alla termodistruzione. Non sarò certamente io ad impedire la libertà di scelta ad ogni epoca gestazionale, ma la decisione del Comune di Torino, a differenza di Milano o Roma, di dare una sepoltura individuale a tutti i feti dopo le 20 settimane è sbagliata”.
La scelta del Comune, risalente al 2001, venne motivata da ragioni ideologiche di stampo cattolico e antiabortista, e ha resistito persino allo scandalo del 2015, quando i funzionari del cimitero chiesero alle donne cosa intendessero fare con i resti dei feti abortiti esumati dopo 5-10 anni.
Numeri e dati del Campo Feti Viale ha riportato dati significativi: su 1.253 loculi, solo 134 sembrano essere visitati almeno una volta. Questa situazione, secondo il consigliere, rappresenta un esempio di ingiustizia e di mancato rispetto verso le donne che hanno subito un aborto. “Questo orrore deve finire nel rispetto delle donne – afferma Viale – che hanno abortito, e nel rispetto di quelle che scelgono volontariamente e liberamente la sepoltura del feto”.
Una proposta per cambiare la normativa Secondo Viale, è fondamentale che le donne siano adeguatamente informate sulle disposizioni di legge: “La donna deve essere informata che per legge dopo le 20 settimane i feti saranno conferiti al cimitero, ma se non richiede alcuna sepoltura dovranno essere avviati alla cremazione e alla dispersione delle ceneri, come avviene a Milano”. Viale sottolinea che mantenere un cimitero dei feti con sepolture non richieste equivale a prolungare e aggravare ferite già dolorose.
Il dibattito in attesa della Sala Rossa La battaglia di Viale non si ferma qui. “È ora che si concluda la fase preliminare e si discuta in Sala Rossa la delibera che ho presentato il 23 gennaio 2022. Del resto, eccetto me, nessuno si è ricordato dei feti sepolti al Monumentale, nemmeno i sedicenti Pro Vita”.
Con questa iniziativa, Viale mira a un cambiamento che porti Torino in linea con le pratiche già adottate in altre città come Milano, dove la cremazione e la dispersione delle ceneri rispettano la volontà delle donne e limitano il protrarsi del dolore.
La discussione sulla gestione del Campo Feti tocca temi profondi legati alla libertà di scelta, al rispetto delle donne e alle implicazioni ideologiche di leggi e regolamenti che incidono sulla vita privata. Il dibattito è aperto, e la città di Torino attende di vedere quale direzione prenderà questa delicata questione.
Edicola digitale
I più letti
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.