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Settimo Torinese
03 Novembre 2024 - 10:14
Elena Piastra e Enzo Maiolino
L’immagine è di quelle che non si dimenticano facilmente: vermi nella zuppa servita agli studenti di Settimo Torinese. Un episodio che ha scosso profondamente la città e che ha spinto il consigliere comunale di opposizione Enzo Maiolino a chiedere chiarezza in Consiglio Comunale.
L’informativa si è tenuta a porte chiuse, ma oggi Maiolino non trattiene la propria indignazione, puntando il dito contro l’assenza della sindaca Elena Piastra e di un’amministrazione che sembra essersi dileguata di fronte all’emergenza.
“Il caso è stato grave, ma non nocivo,” dichiara il consigliere, precisando che le famiglie possono “serenamente tornare alla normale fruizione del servizio.” Tuttavia, nonostante le rassicurazioni dell’azienda appaltante, che ha promesso correttivi immediati, Maiolino non nasconde le sue perplessità: “Questi episodi sono fin troppo frequenti. È una questione cronica e urge una soluzione permanente.”
Ma, secondo Maiolino, la vera notizia è un’altra: “In tutto questo, l’Amministrazione Comunale dov’era?” È la domanda scomoda che getta un’ombra su tutta la vicenda.
Per il consigliere, l’assenza di azione concreta e la mancata comunicazione tempestiva sono inaccettabili. Maiolino denuncia come il Comune sia stato informato solo due giorni dopo il fatto, quando ormai la notizia aveva già allarmato le famiglie. E qui l’opposizione è implacabile: perché mai la salute dei bambini dovrebbe essere una priorità “banale” o “marginale” per il PD? Che cosa rappresenta davvero per l’amministrazione questo servizio, se non riesce a gestire e monitorare adeguatamente la qualità del cibo?
Maiolino rilancia anche un altro problema che definisce “cronico”: l’inefficacia del sistema di comunicazione interno. “Ho chiesto più volte se l’azienda avesse il dovere di avvisare immediatamente l’Ente. È mai possibile che un’anomalia simile non venga segnalata con prontezza? È un servizio pubblico, non possiamo scaricare tutto sulle ditte appaltanti.” E ora annuncia che proporrà l'inserimento di una clausola di notifica immediata nella prossima gara d’appalto, per evitare che episodi del genere continuino a sfuggire al controllo dell’amministrazione.
Non mancano poi le accuse di strumentalizzazione, lanciate dal centrosinistra e dallo stesso PD, che avrebbero liquidato la vicenda definendola “banale” e “marginale.” Parole che suonano come uno schiaffo in faccia alle famiglie, e Maiolino risponde con fermezza: “Se il PD minimizza, noi di Fratelli d'Italia difenderemo le famiglie. La sinistra è stata zitta davanti a un episodio grave, e noi saremo la voce di chi richiede più controlli e responsabilità.”
Il consigliere, quindi, annuncia battaglia: “Da parte nostra, continueremo a difendere la libertà di scelta dei genitori sul pasto domestico e a chiedere che il Comune si assuma la sua parte di responsabilità nella gestione della mensa. Saremo sempre dalla parte dei bambini e delle loro famiglie.”
E mentre l’amministrazione si chiude nel silenzio, noi ci chiediamo: davvero il PD di Settimo Torinese considera un episodio come questo — che coinvolge la salute e il benessere dei bambini — “banale” e “marginale”? Che altro deve accadere per essere considerato importante? Quale sarà il prossimo “banale” problema a cui chiudere un occhio?
La giustificazione del PD suona come una presa in giro a chi, ogni giorno, affida i propri figli a un servizio pubblico e si aspetta che il cibo servito sia sicuro. Perché, se la salute dei bambini è "marginale", allora a cosa vale impegnarsi in campagne e promesse sulla qualità dei servizi scolastici? O forse questo tema è troppo scomodo per essere trattato con il dovuto rigore?
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