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Dopo i vermi nella zuppa ci mancava anche il latte "Made in Germany"

Non bastano le promesse di Eutourist New: i genitori vogliono risposte concrete e trasparenza, mentre la fiducia crolla a picco. Tra ironia amara e proposte di soluzioni fai-da-te, la tensione non accenna a diminuire

La commissione

(Foto Tancredi Pistamiglio

Il latte tedesco sarà pure buono, ma noi preferiamo quello di Torino. Dopo l’ennesimo scandalo alimentare che ha investito le mense scolastiche, i genitori non si limitano più a puntare il dito contro il farro o la famigerata zuppa con larve. Ormai l’attenzione è su tutto ciò che si muove in mensa… letteralmente.

Ieri pomeriggio, un centinaio di genitori inferociti ha invaso il Municipio, appena terminato un consiglio comunale “informale” e a porte chiuse con i rappresentanti di Eutourist New, la società che gestisce la mensa.

Tensione alle stelle, con la Commissione mensa messa alle corde dal malcontento delle ore precedenti.

"Preferivamo le solite lamentele sui ceci piuttosto che ritrovarci a discutere di larve... " ha commentato con amaro sarcasmo una mamma esasperata. Il disincanto tra i presenti era palpabile.

la sindaca

I genitori, stavolta più determinati che mai, vogliono certezze concrete: vogliono vedere coi loro occhi cosa accade nei centri di cottura, come vengono preparati i pasti, e non si accontentano delle solite rassicurazioni di circostanza.

Eutourist ha promesso nuove misure – "non più confezioni da 5 o 10 kg, ma massimo 1 kg" – come se il problema dell’igiene e della qualità si potesse risolvere con una riduzione delle porzioni. Una soluzione che sembra più una toppa improvvisata che una vera garanzia.

E la fiducia? Ormai compromessa.

"Un fulmine a ciel sereno", l’ha definita un’altra mamma, riferendosi all’ondata di polemiche che ha travolto le scuole dopo mesi di negoziati per un menù più sano e sostenibile, con meno carne e più legumi.

Ma c’è chi guarda al passato con una strana nostalgia: “Almeno allora ci lamentavamo solo del pesce che puzzava, poi rimosso dal menù e sostituito dai bastoncini di merluzzo congelati”, dice qualcuno con un misto di ironia e rassegnazione.

Stanchi delle continue sorprese nel piatto, molti genitori rilanciano l’idea di poter riportare i pranzi da casa.

Sì, perché le sorprese indesiderate ormai non divertono più nessuno. Tra le proposte, anche la distribuzione dei verbali della Commissione mensa e dei controlli effettuati, per una trasparenza che finora sembra solo un miraggio.

Ma basterà tutto questo a placare gli animi?

"L’autorefezione è un diritto garantito alle famiglie - sottolineano i consiglieri comunali della Lega Moreno e Manolo Maugeri - tuttavia si tratta di un diritto procedimentale, ovvero subordinato all’organizzazione delle singole scuole, le quali, grazie alla loro autonomia, possono decidere se consentire o meno agli alunni di portarsi il “panino da casa. Ribadiamo quindi che ogni Istituto ha la facoltà di regolamentare questa possibilità in base alle proprie risorse e modalità organizzative. Come Gruppo consiliare vogliamo rassicurare la comunità che non abbiamo alcuna intenzione di strumentalizzare questa situazione, come già ampiamente dimostrato. Il nostro obiettivo è di garantire trasparenza ed informazione, lavorando per rappresentare al meglio gli interessi delle famiglie e degli studenti."

Come dimostra il "latte tedesco" la sensazione è che la fiducia tra amministratori comunali e genitori sia ormai scesa ai minimi storici. 

pubblico

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foto commissione

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