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Educazione

Un ponte tra generazioni per costruire un futuro migliore

La lotta alla mafia è l'oggetto del primo incontro tra i giovani e gli ospiti di una casa di riposo

Un ponte tra generazioni per costruire un futuro migliore

La scuola media paritaria Federico Albert di Lanzo Torinese ha dato vita a un'iniziativa davvero interessante: "La scuola è di tutti". Il progetto prevede incontri regolari con gli ospiti della casa di riposo Collegio San Filippo Neri, creando un dialogo intergenerazionale incentrato su temi di grande valore civile.

Il progetto è partito lunedì 28 ottobre con la prima visita alla Casa di Riposo. Gli studenti e le studentesse della 2B hanno presentato il libro "Per questo mi chiamo Giovanni" di Luigi Garlando, una storia che racconta la vita di Giovanni Falcone in modo semplice e coinvolgente. Attraverso l'analisi del testo, i ragazzi hanno approfondito il tema della legalità e dell'impegno civile, stimolando riflessioni importanti sia negli studenti che negli ospiti.

La figura del magistrato, ucciso dalla mafia nel 1992, è un’icona della lotta contro la criminalità organizzata. Come lui, non bisogna dimenticare l’azione di tutte le persone che lo hanno sostenuto e accompagnato, molte delle quali sono morte con lui. Allo stesso tempo, non bisogna dimenticare l’impegno di tutti quelli che hanno lottato, e continuano a farlo, contro questo sistema.

Ricordare le vite dei protagonisti di questa storia rappresenta una presa di posizione netta rispetto al tipo di mondo che vogliamo costruire. Non farlo solamente sui libri, ma attraverso l’iniziativa proposta dalla scuola Federico Albert, permette un apprendimento diverso da quello classico. Un apprendimento che va al di là della lezione in classe, e che valorizza il dialogo, l’incontro, lo scambio come principali strumenti didattici ed educativi.

Non a caso, il dialogo è anche il filo conduttore del libro. Infatti, nel romanzo è proprio dall’interazione tra un padre e un figlio che prende forma la storia di Giovanni Falcone. Attraverso la parola, i valori di cui si è fatto portatore assumono significato e si applicano al mondo contemporaneo. Come si legge nella descrizione del libro: la mafia c'è anche a scuola, nelle piccole prepotenze dei compagni di classe, ed è una nemica da combattere subito, senza aspettare di diventare grandi.

 

I giovani hanno avuto l'opportunità di imparare dai più grandi, di ascoltare storie di vita e di fare domande, riflettendo insieme agli altri. Ma l’aspetto interessante è che non si tratta di un processo unidirezionale. Non sono solo gli studenti e le studentesse a beneficiarne. Infatti, gli anziani trovano stimoli nuovi, compagnia e la possibilità di trasmettere il loro sapere alle nuove generazioni. Tutto questo genera un senso di comunità, che è molto importante sia ai fini dell’apprendimento, sia per favorire una maggiore qualità della vita alle persone che spesso si trovano a vivere isolate dal resto del mondo, come nel caso degli ospiti di una casa di riposo.

Questo è stato il primo di una serie di incontri, che si terranno con cadenza settimanale. Le attività previste spazieranno tra letture, giochi, riflessioni e racconti di vita. Saranno occasioni preziose per trasmettere conoscenze, ma anche per coltivare relazioni umane autentiche e significative. 

In conclusione, "La scuola è di tutti" è un'iniziativa che va oltre l'ambito scolastico, promuovendo valori come la solidarietà, il rispetto reciproco e la cittadinanza attiva. Un progetto che dimostra come le diverse generazioni possano arricchirsi a vicenda, costruendo insieme un futuro migliore.

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