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Settimo Torinese
26 Ottobre 2024 - 10:19
Sta succedendo a Settimo Torinese, e la situazione è tanto grave quanto surreale: vermi nella minestra servita ai bambini di tutte le scuole della città. Il consigliere comunale Enzo Maiolino è furioso e non le manda a dire.
Perchè? Ha scoperto l'accaduto non da una tempestiva comunicazione del sindaco, come ci si aspetterebbe, ma leggendo La Voce e i commenti disperati di centinaia di genitori.
"Giovedì sera, durante il Consiglio Comunale, la sindaca Elena Piastra ha 'dimenticato' di menzionare questa vicenda che, sono certo, conosceva perfettamente. Questa mancanza di trasparenza mi ha impedito, come Amministratore Pubblico, di fornire risposte immediate e rassicurazioni ai tanti genitori preoccupati," tuona Maiolino.
E come dargli torto? A Settimo, sembra che più che affrontare i problemi, si preferisca chiudere gli occhi e sperare che passi tutto in sordina.
Ma la rabbia non si ferma qui. Nel confronto diretto con la sindaca, Maiolino ha proposto una soluzione di buon senso: permettere ai genitori di far portare temporaneamente il pranzo da casa ai propri figli.
"Sarebbe la soluzione ideale per iniziare la settimana scolastica senza ulteriori preoccupazioni, dando alle famiglie il tempo di ricevere informazioni chiare e ripristinare la fiducia nel servizio mensa", ci dice.
E mentre l’Amministrazione sembra ignorare il problema, in città i genitori sono sul piede di guerra. Alcuni stanno già organizzando quello che è stato ribattezzato "lo sciopero del panino", supportati da alcuni insegnanti.
Altri stanno pensando di far uscire i propri figli da scuola per farli pranzare a casa, piuttosto che affidarsi a una mensa dove si trovano i vermi nel piatto.
Tra i più arrabbiati c’è Cinzia La Rosa, che con un amaro sarcasmo commenta: "Siamo alla frutta… o meglio, alla minestra, visto che è proprio lì che i bambini hanno trovato i vermi."
Ma le sue critiche non si fermano a una battuta: La Rosa è tra i genitori che da tempo chiedono di poter far portare ai propri figli il pranzo da casa, richiesta che l’Amministrazione ha finora ignorato.
"Era già stato chiesto dall'opposizione nel Consiglio Comunale del 25 luglio di concedere questa possibilità. E ricordiamo tutti come il Centro di cottura della mensa sia stato presentato come un ristorante a 5 stelle! Addirittura c'è chi ha insinuato che la mensa fosse migliore del pasto cucinato dai genitori," continua La Rosa, con evidente indignazione.
Poi la domanda che lascia il segno: "Ma il pasto da casa crea davvero disuguaglianza tra i bambini, o piuttosto disuguaglianza tra i portafogli di chi gestisce le mense?"
Nel frattempo, i genitori non stanno a guardare e si stanno organizzando per trovare una soluzione rapida.
"Troviamo assurdo che, di fronte a un'emergenza, l’amministrazione preferisca alzare muri burocratici piuttosto che proteggere la salute dei nostri figli," conclude La Rosa.
Per la cronaca, il pasto del 24 ottobre, quello con i vermi, è stato offerto gratuitamente. Ma cinque euro – come ironizza La Rosa – "non bastano certo per comprare il silenzio di noi genitori infuriati."
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