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Brandizzo - Settimo

Vermi nella minestra: a scuola parte lo sciopero del panino

Oggi le famiglie sono state autorizzate a preparare il pranzo al sacco per i bambini o a farli pranzare a casa

Nella minestra servita ai bambini c'erano i vermi

Nella minestra servita ai bambini c'erano i vermi

Genitori in rivolta per i vermi nella minestra dei bambini. E' successo ieri durante l'orario dei pasti in molte scuole di Settimo e Brandizzo. Le prime segnalazioni sono arrivate da genitori che hanno figli che frequentano la Andersen di Settimo Torinese, ma ora la situazione è dilagata.

La minestra piena di vermi servita ieri ai bambini

Quei vermi erano anche nei piatti della Roncalli e della Nicoli, sempre di Settimo Torinese, e in quelli della mensa scolastica di Brandizzo, sia alla Bruno Buozzi che alla don Milani.

Il minimo comune denominatore è la  Eutourist, la super cucina a chilometri zero, un’industria di trasformazione alimentare in grado di preparare 3000 pasti quotidiani fino a raggiungere, aggiungendo qualche cuocipasta in più, un complessivo di 10mila piatti. Una corazzata del cibo nata nel 2018 per servire le mense delle scuole di Settimo, Brandizzo, fino al 2020 le scuole medie di San Mauro e 4 lotti su 6 della città di Torino.

I vermicelli fotografati a scuola

Oggi a Brandizzo è partito lo sciopero del panino e ai bambini è stato dato il permesso di portarsi il pranzo al sacco oppure uscire per andare  a mangiare a casa. Una soluzione tampone in attesa delle verifiche. Ma già da lunedì i bambini dovranno tornare a mensa.

"Siamo alla frutta, ah no siamo alla minestra! Ed è proprio nella minestra che i bambini hanno trovato i vermi" sbotta Cinzia La Rosa, una mamma che di far mangiare il proprio figlio in quella mensa dopo quello che è successo, non ci pensa proprio.

"La cose più assurda è che l'amministrazione non conceda ai genitori di poter consumare il pasto da casa fino a quando la situazione non rientri nei ranghi( quindi forse mai)" sottolinea. 

Un gruppo di genitori, infatti, ha scritto ai Dirigenti dei plessi di potersi veder riconoscere questa possibilità Ma la risposta è stata negativa. Un rifiuto che ha riaperto una questione vecchia: quella del panino a scuola.

A Settimo era stato chiesto dall'opposizione nel consiglio comunale del 25 Luglio di poter dare la possibilità alle famiglie in difficoltà di usufruire di questo servizio: "In quell'occasione il centro cottura era stata decantato e descritto come un ristorante a 5 stelle. A tal punto che "qualcuno"si è permesso di insinuare che la mensa fosse migliore del pasto cucinato dal genitore..." ricorda Cinzia La Rosa.

"Ci era stato detto anche che questa possibilità avrebbe creato situazioni di disuguaglianza tra i bambini. Ma a questo punto noi genitori ci chiediamo: Non è che il pasto da casa crea solo disuguaglianza tra i portafogli di chi gestisce le mense? Siamo ancora alla situazione di figli e figliastri?".

I vermi  nella minestra riaprono la questione del panino da casa e c'è chi è pronto a battersi : "Abbiamo provato attraverso la burocrazia, ma non ci siamo riusciti. Quindi ci stiamo organizzando per trovare una soluzione a stretto giro già da Lunedì. Troviamo assurdo che di fronte ad una emergenza, l'amministrazione metta dei muri burocratici prima della salute dei nostri figli".

E se una parte dei genitori si sta organizzando per far partire lo sciopero del panino, gli uffici comunali di Brandizzo e di Settimo hanno avviato i controlli: "Il Comune ha immediatamente avviato i contatti con la Ditta che si occupa del servizio di ristorazione scolastica al fine di verificare con urgenza l’accaduto e avere un riscontro tecnico capace di fare luce sulle cause - spiegano sia la sindaca Monica Durante che la collega Elena Piastra-. Sono stati pertanto avviati i controlli straordinari nelle forniture e intraprese le dovute azioni correttive per evitare il ripetersi di una simile problematica. La Ditta ha dichiarato la disponibilità per ogni chiarimento e si è scusata per l’accaduto".

I due Comuni restano in attesa delle analisi che saranno compiute, sia dalla Eutouris sia presso il fornitore dell’alimento contaminato.

Insomma, ci si affida al manuale di autocontrollo della ditta.

La sindaca Durante garantisce che appena ci saranno i risultai verrà convocata la Commissione Mensa: "E questo al fine di una comunicazione trasparente con le famiglie".

Lo stesso verrà fatto a Settimo.

Peccato che le famiglie aspettano risposte adesso e chiedono garanzie e nessuno sembra voler aspettare fini all'arrivo delle verifiche. In pochi si fidano a far mangiare i proprio figli a scuola dopo quello che è successo.

La sindaca Durante tranquillizza le famiglie: "Sono state attivate tutte le procedure necessarie per scongiurare la possibilità del ripetersi di episodi simili e fornire un servizio adeguato agli allievi e al personale docente. La sicurezza alimentare della mensa scolastica è una priorità dell’Amministrazione e quanto accaduto ieri richiede che sia fatta la massima chiarezza per gli utenti e per tutti gli attori coinvolti nella vicenda".

La sindaca di Brandizzo Monica Durante

Quali siano le procedure avviate, però, non viene spiegato. 

Gli uffici stanno verificando la possibilità di applicare all'azienda Eutourist, le sanzioni previste dal contratto ed è stato deciso che il pasto di ieri non verrà pagato dalle famiglie.

Un contentino che non placa la rabbia delle famiglie:

"Che non ci facciano pagare il pasto del 24 ottobre sinceramente non importa a nessuno, o forse credono di comprarci con 5 euro?"  sbotta Cinzia La Rosa.

Di persone sul piede di guerra ce ne sono molte ed è facile credere che lunedì qualche forma di protesta verrà avviata. Intanto una nonna pensa di sporgere querela: "Ma l'ufficio d'Igiene non fa nulla? - si domanda la nonna di un bambino - Abbiamo uffici pubblici preposti alla sicurezza anche di tipo alimentare dei nostri bambini e succedono di queste cose? Capita che questi bambini abbiano gli ossiuri e problemi di tipo gastrointestinali. Dobbiamo domandarci il perché. Sto meditando di andare dai carabinieri e denunciare gli uffici dell'Asl che non hanno fatto nulla, l'azienda erogatrice dei pasti e pure il Comune".

Su tutte le furie anche un papà: "Ci eravamo accorti che qualcosa non andava perché da qualche tempo nostro figlio controllava con attenzione maniacale tutto ciò che la mamma preparava da mangiare. Non capivamo questo comportamento. Poi abbiamo saputo che spesso a scuola nel piatto trovano capelli, unghie. Ed ora anche i vermi. Ma scherziamo? I nostri figli devono mangiare i vermi?". 

I commenti sui social sono decine, tutti indignati per quanto accaduto e per la flemma delle istituzioni. Nessuno pensa a lasciar correre. L'episodio è ritenuto molto grave ed è difficile pensare che lunedì tutto possa ritornare alla normalità, come se nulla fosse stato.

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