Cerca

Banchette

In Canavese nasce uno spazio culturale nuovo di zecca... ma i disabili non possono entrare

L'ha realizzato il comune, ma l'accesso ai locali non è consentito alle persone con disabilità motorie

In Canavese nasce uno spazio culturale nuovo di pacca... ma i disabili non possono entrare

Apre un nuovo centro culturale, ma la notizia è bella a metà. Anzi, non lo è per niente.

Sabato scorso,  18 ottobre, l'amministrazione di Banchette ha inaugurato uno spazio al piano superiore della biblioteca nella piazzetta Borgonuovo. Un evento che, almeno sulla carta, doveva rappresentare una nuova opportunità per tutti

Invece, il nuovo spazio culturale non è quell'esempio di inclusività che sulla carta si sarebbe voluto realizzare. E questo a causa del fatto che non è accessibile ai disabili e a chiunque abbia difficoltà motorie.

"E' un'assurdità - tuona il capogruppo di minoranza Emanuele Splendore -. Non hanno previsto questa cosa. Se sono disabile non posso usarlo".

L’accesso al piano superiore è garantito solo tramite una scala interna. E quella esterna, installata come via di fuga per un totale di 30 mila euro è priva di un ascensore o un montascale per garantire l'accesso a chi ha problemi motori.

L'amministrazione difende la scelta affermando che, in caso di presenza di disabili agli eventi, le attività verrebbero spostate al salone Pinchia. Ma questa "soluzione" suona come una toppa messa male su una vistosa falla di progettazione.

Stiamo valutando se ci sono i presupposti per agire” ha annunciato Splendore, facendo riferimento alla richiesta di documentazione fatta al Comune, che sembra voler prendere tutto il tempo possibile per rispondere. "Come al solito ci faranno aspettare tutti i 30 giorni previsti dalla legge e dopo i quali ci è spesso capitato di doverci rivolgere al Prefetto".

Un altro aspetto critico riguarda l’utilizzo dei fondi. La struttura avrebbe dovuto beneficiare di una fideiussione di 550 mila euro, ma solo 200 mila euro sono stati effettivamente impiegati per la biblioteca. Gli altri? Sono stati destinati ad altre opere. "La legge non ti impone di spenderli lì. È quello che hanno fatto loro," ha commentato l'ex sindaco e consigliere di minoranza Maurizio Cieol, evidenziando come, con i soldi in cassa, l’amministrazione avrebbe potuto fare scelte più sensate.

Il risultato? Un progetto che si è trascinato per anni, con continui rinvii e un'inaugurazione fatta a metà. "Quando hanno inaugurato il primo piano, non hanno detto che il piano di sopra era inagibile. Senza una via di fuga, non poteva essere aperto al pubblico. E l'unica via di fuga possibile era contruire una scala esterna" accusa Splendore. Ora, nel 2024, la scala esterna è stata finalmente completata, ma il problema dell'accessibilità resta.

"Le carenze strutturali del progetto sono l’emblema di una gestione confusa e priva di una visione d’insieme - sottolineano i consiglieri -. Prima si sono dimenticati della scala esterna, poi si sono accorti che mancava la via di fuga, e solo dopo hanno acquisito il terreno per realizzare il marciapiede,” continua Cieol, criticando un processo che definisce "pieno di rattoppi e scelte sbagliate". 

La scala esterna, presentata come una soluzione indispensabile per la sicurezza, si è rivelata l’ennesimo errore di valutazione. La scala, infatti, inizialmente atterrava su un terreno non di proprietà comunale, costringendo l'amministrazione a un ulteriore atto per acquisire una porzione di terra e rendere effettiva la via di fuga. "Un problema che avrebbero dovuto prevedere fin dall’inizio," sottolinea Splendore.

La donazione del terreno necessaria per la via di fuga è arrivata solo a marzo 2023, cinque anni dopo la fideiussione del febbraio 2018 e a tre anni dall'inizio dei lavori, partiti in piena pandemia nel 2020.

"Come si può considerare un progetto del genere un successo? - insistono Cieol e Splendore -. Sembra piuttosto una lunga serie di errori e ritardi".

E mentre il sindaco e i suoi sostenitori parlano di un’opera simbolo di rinascita, la realtà è che, dopo sei anni, la struttura resta inaccessibile ad una parte della popolazione. "Ci hanno impiegato sei anni per realizzare questo centro culturale e la struttura non è per tutti" ribadiscono i consiglieri.

L'inaugurazione della Biblioteca nell'ottobre del 2021

L’opposizione non si limita a fare dichiarazioni. Ha chiesto tutta la documentazione al Comune e, se necessario, agirà.

"Il nostro compito - come ricordano - è quello di vigilare e mettere in luce le mancanze”.

Mentre il sindaco Mazza e la sua giunta si vantano di un'opera che definiscono inclusiva, la verità, secondo l'opposizione, è ben diversa. I disabili restano esclusi, i fondi sono stati gestiti in maniera politicamente discutibile e le scelte progettuali si sono rivelate fallimentari. E tutto questo, per una comunità che avrebbe meritato una biblioteca e uno spazio culturale davvero aperto a tutti.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori