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Valli di Lanzo
21 Ottobre 2024 - 12:05
Marco Bussone
Intesa Sanpaolo ha rassicurato la comunità di Cantoira: il Bancomat non sarà chiuso definitivamente, ma si trova temporaneamente fuori servizio per i necessari adeguamenti tecnici. La banca ha risposto alle polemiche chiarendo che i lavori di ripristino sono già in corso e che il servizio verrà riattivato una volta completati gli interventi. Tuttavia, questa notizia, pur positiva, non è sufficiente per placare i malumori della comunità locale, che vede in questo episodio l’ennesimo segnale di abbandono.
Cantoira e le Valli di Lanzo, come altre aree montane italiane, sono da anni alle prese con una lenta ma inesorabile riduzione dei servizi essenziali. Non è solo una questione di bancomat fuori uso. Per i residenti, si tratta di una battaglia contro l’isolamento, che si intensifica con la chiusura progressiva di uffici postali, scuole, linee di trasporto pubblico e, appunto, sportelli bancari.
L’Unione Nazionale dei Comuni e delle Comunità Montane (UNCEM) ha espresso profonda preoccupazione, sottolineando che quanto sta accadendo a Cantoira è parte di una strategia più ampia che porta a una progressiva desertificazione delle aree montane. Marco Bussone, presidente dell’UNCEM, non usa mezzi termini nel denunciare questa tendenza. “Anche se il bancomat verrà ripristinato, il danno è fatto. Ogni sospensione temporanea manda un messaggio chiaro: i territori montani vengono trattati come marginali, irrilevanti, e le persone che ci vivono contano sempre meno”, ha dichiarato Bussone.
La preoccupazione non riguarda soltanto il bancomat di Cantoira, ma un fenomeno che interessa tutta Italia: la decimazione degli sportelli bancari, specialmente nelle aree interne e montane. Negli ultimi anni, le banche hanno progressivamente ridotto il numero di filiali fisiche per contenere i costi, spostandosi sempre di più verso una gestione digitale e centralizzata dei servizi. Secondo uno studio recente, dal 2010 al 2020 sono state chiuse più di 9.000 filiali bancarie in Italia, una media di 900 l’anno. Questo processo ha colpito soprattutto i piccoli centri, dove le popolazioni, già messe alla prova dalla carenza di infrastrutture, si trovano private anche del minimo accesso ai servizi bancari di base.
Bussone ha evidenziato che la chiusura degli sportelli non è solo una questione di numeri: “Quando una banca chiude, o anche solo sospende temporaneamente un servizio come il bancomat, si crea un vuoto che difficilmente viene colmato. L’accesso al contante per le piccole attività locali è vitale, e la sua assenza incide pesantemente sull’economia del territorio”. Le piccole imprese, che spesso non dispongono di strumenti digitali avanzati o reti efficienti di pagamento elettronico, si trovano sempre più isolate. In questo contesto, la mancanza di accesso immediato al contante può significare la chiusura di negozi, bar e ristoranti, con ripercussioni devastanti sull’economia locale.
Un altro tema sollevato dall’UNCEM riguarda la digitalizzazione forzata. Se da un lato Intesa Sanpaolo promuove la sua Filiale Digitale come soluzione innovativa per garantire l’accesso ai servizi bancari, dall’altro è evidente che molti cittadini, specialmente anziani, non hanno le competenze o l’accesso alle tecnologie necessarie per sfruttare queste piattaforme. “La digitalizzazione non è per tutti,” ricorda Bussone, “e molte delle persone che vivono nelle aree montane dipendono ancora dal contante. La chiusura degli sportelli e la riduzione dei servizi fisici significa tagliare fuori una parte della popolazione, condannandola a un isolamento sempre maggiore”.
Il rischio è che queste sospensioni temporanee diventino la norma. Oggi il bancomat di Cantoira è solo fuori servizio, domani potrebbe essere un ufficio postale o una scuola. L’UNCEM teme che il ripristino del terminale non sia una soluzione duratura e che il declino dei servizi in montagna prosegua senza sosta, lasciando interi territori in una condizione di abbandono.
La situazione delle Valli di Lanzo è emblematica: un tempo zona ricca di servizi e infrastrutture, oggi è teatro di una costante riduzione. “Dagli uffici postali, alle scuole, ai trasporti – tutto sembra essere in fase di smantellamento”, denuncia Bussone. “Non possiamo più accettare che le comunità montane vengano trattate come territori di serie B. I cittadini di queste zone hanno lo stesso diritto di accesso ai servizi essenziali di chi vive nelle aree urbane”.
Le preoccupazioni dell’UNCEM sono state portate all’attenzione delle istituzioni locali e nazionali, con la speranza che le banche, insieme alle autorità, possano trovare soluzioni che tutelino i territori più marginalizzati. Nel frattempo, si cerca di fare pressione su Intesa Sanpaolo affinché il ripristino del bancomat avvenga rapidamente, e affinché si evitino in futuro ulteriori chiusure di sportelli.
La questione resta aperta: se il bancomat di Cantoira verrà ripristinato, il rischio di un progressivo isolamento delle aree montane continua a incombere. E mentre le banche si spostano sempre più verso il digitale, i cittadini delle zone montane si trovano a chiedersi se ci sia davvero un futuro per loro o se resteranno relegati ai margini, abbandonati in una lenta agonia economica e sociale.
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