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Valperga
20 Ottobre 2024 - 10:00
La notizia è di quelle che sorprendono e fanno discutere: la Città Metropolitana di Torino ha pubblicato due avvisi d’asta per la vendita di due immobili di sua proprietà, e tra questi spicca uno in particolare: la sede del Ciac di Valperga e delle scuoel medie, un istituto di formazione professionale che, al momento della vendita, continuerà a ospitare studenti e attività didattiche.
L’apertura delle buste è prevista per il 18 novembre presso la sede della Città Metropolitana in corso Inghilterra 7 a Torino, mentre le offerte potranno essere presentate fino alle ore 12 del 15 novembre 2024. Il prezzo base d’asta dell’edificio è di 1.750.000 euro.
L’immobile in vendita è situato in via Mazzini 80 a Valperga, un complesso completamente recintato e adattato nel tempo per rispondere alle esigenze del Consorzio Interaziendale Alto Canavese per la Formazione Professionale (CIAC), oltre a ospitare una scuola media statale. La struttura, infatti, è stata trasformata nel corso degli anni per soddisfare le necessità logistiche, distributive e didattiche dell’istituto, mantenendo comunque la sua funzione educativa e formativa.
Un immobile complesso e articolato
Il complesso è costituito da quattro corpi distinti: un fabbricato principale di tre piani fuori terra, con un piano interrato, per una superficie complessiva di 3.520 metri quadri, un fabbricato industriale di un solo piano, con una superficie di 1.282 metri quadri, un’appendice del fabbricato industriale sul lato cortile interno, anch’essa di un solo piano, per circa 353 metri quadri, un corpo di fabbrica di recente costruzione, realizzato sotto una tettoia preesistente e composto da un solo piano.
Un complesso dalle dimensioni notevoli, che da tempo la Città Metropolitana cerca di alienare per trovare un nuovo proprietario disposto a investire nella struttura.
Studenti e attività didattiche: una vendita con clausola speciale
Nonostante la vendita in corso, la situazione operativa del Ciac non dovrebbe cambiare. La Città Metropolitana, infatti, ha chiarito che nell’avviso d’asta sarà inserita una clausola specifica: il nuovo proprietario dovrà accettare la situazione di occupazione degli immobili. Questo significa che chi acquisterà l'edificio per 1,7 milioni di euro dovrà accettare la presenza delle attività didattiche e degli studenti all’interno della struttura, senza poter richiedere la liberazione dell’immobile.
In pratica, il contratto prevede un esonero della Città Metropolitana dall’obbligo di liberare gli spazi e una rinuncia da parte del compratore a qualsiasi richiesta di risoluzione del contratto legata alla situazione di occupazione. Una clausola che potrebbe scoraggiare alcuni potenziali acquirenti, ma che la Città Metropolitana ha ritenuto necessaria per garantire la continuità delle attività educative del Ciac.
Cristina Ghiringhello, direttrice generale del Ciac
Una vendita che fa discutere
La decisione di vendere un immobile occupato da una scuola attiva ha sollevato diverse perplessità tra i cittadini e gli addetti ai lavori. Da un lato, la Città Metropolitana cerca di rispondere alle esigenze di valorizzazione del patrimonio immobiliare e di razionalizzazione delle spese. Dall’altro, c’è la preoccupazione per il futuro degli studenti e del personale che vivono quotidianamente l’istituto.
Chi sarà il nuovo proprietario disposto ad accettare queste condizioni? L'asta rappresenta un punto di svolta per il futuro della sede del Ciac di Valperga, un storico edificio che negli anni ha rappresentato un punto di riferimento per la formazione professionale nel Canavese.
L’asta si presenta quindi come un momento cruciale, non solo per le casse della Città Metropolitana, ma anche per il futuro di una comunità scolastica che spera di continuare a svolgere le proprie attività nello stesso luogo. La data del 18 novembre si avvicina, e resta da vedere se ci sarà un investitore disposto a scommettere su un immobile che, pur con le sue limitazioni, rappresenta un pezzo importante del tessuto formativo locale.
In attesa dell'apertura delle buste, gli occhi sono puntati su questo passaggio delicato, che porterà con sé interrogativi e speranze per una scuola che, nonostante le difficoltà, continua a guardare al futuro.
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