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Il nuovo collateralismo: quando la Cei diventa un'appendice del PD

Sotto la guida di Matteo Zuppi, la Conferenza episcopale italiana si allinea sempre di più al Partito Democratico, trasformando il cattolicesimo in un impegno sociale e politico, con parrocchie che diventano luoghi di umanesimo politicamente corretto

Il nuovo collateralismo: quando la Cei diventa un'appendice del PD

Sono sempre di più gli osservatori e i vaticanisti che mettono in luce come, sotto la presidenza del cardinale Matteo Zuppi, la Conferenza episcopale italiana (Cei) sia diventata una corrente esterna del PD, con il cattolicesimo ridotto a una serie di indicazioni per migliorare il mondo, con la fede ridotta a un impegno socio-caritativo per risolvere i problemi del pianeta e il Decalogo scambiato con l'Agenda Onu 2030.

Anche alcune parrocchie sono diventate sempre più delle appendici del maggior partito della sinistra, ridotte, anche involontariamente, a esercitare un vago umanesimo politicamente corretto, intriso di istanze sociali.

Don Paolo Mignani

Don Paolo Mignani

Esemplare sotto questo aspetto, ma non unica, è la parrocchia di San Pietro in Vincoli e San Vincenzo de Paoli a Settimo Torinese, affidata dal 2016 alle cure del parroco don Antonio Bortone, classe 1964, ordinato nel 1988 e formatosi con quella teologia non più fondata sull'Essere, vale a dire su Dio, ma basata sul discernimento dei segni dei tempi, che si propone di partire dall'esistenza concreta dell'uomo e dal suo divenire storico, cioè da presupposti variabili e in continua evoluzione, tagliando in tal modo alla radice qualsiasi possibilità di giungere a una verità immutabile, per diventare meramente esistenziale - o «pastorale» - e quindi effimera.

Il risultato è un cattolicesimo secolarizzato e volutamente «disidentitario», assimilato al mainstream egemone e indistinguibile da una delle varie agenzie sociali presenti sul territorio.

Papa Francesco è sempre indiscutibile in ogni sua affermazione, specie quando se la prende con gli «indiestristi», ma è silenziato in modo assordante quando si scaglia contro l'aborto. In questo caso, il Comitato Centrale opera una inflessibile censura a cui le parrocchie si adeguano.

Come un tempo si diceva, da parte progressista, che la scuola cattolica più che cristiani formava democristiani, oggi si può dire che molte parrocchie, più che cristiani, formino buoni «catto-dem», peraltro sempre più pochi e dal «catto» sempre più sbiadito.

Don Bortone è successo a don Giuseppe (Pino) Cravero, sacerdote pio e colto, già vicerettore del Seminario minore, formatore e padre spirituale, del quale tutto si poteva dire meno che fosse culturalmente subordinato a qualcosa o a qualcuno che non fosse Gesù Cristo.

Ai tempi in cui la Chiesa era la Chiesa, uno come don Pino, con la sua personalità, il suo stile e il suo profilo spirituale di pastore, sarebbe diventato - avendone tutte le preclare qualità - sicuramente vescovo. Ricordiamo soltanto che egli fu accanto, accompagnandolo al sacerdozio e poi, dopo appena ventiquattro giorni dall'ordinazione, alla Vita eterna, al giovane don Cesare Bisognin (1956-1976), che il clero progressista torinese non voleva diventasse sacerdote in quanto «inutile» e che poté essere ordinato solo per l'espressa volontà di Paolo VI.

All'unità pastorale di Settimo Torinese appartiene anche il giurassico don Paolo Mignani, detto il Carlo Marx di Mezzi Po, per il quale il PD non è che un'accolta di reazionari e che, quando si reca in curia, canta a squarciagola «Bandiera Rossa».

Il suo orizzonte è ancora quello del '68 barricadero, dove la religione rimane l'oppio dei popoli e Gesù Cristo il primo socialista. Ma qui siamo nel folclore nostalgico, patetico e marginale. Un vero reliquato.

* Frà Martino

Chi è Fra Martino? Un parroco? Un esperto di chiesa? Uno che origlia? Uno che si diverte è basta? Che si tratti di uno pseudonimo è chiaro, così com’è chiaro che ha deciso di fare suonare le campane tutte le domeniche... Ci racconta di vescovi, preti e cardinali fin dentro ai loro più reconditi segreti. E non è una santa messa ma di sicuro una gran bella messa, Amen

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