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Per chi suona la campana

Il peccato contro il sinodo

Tra nuove "colpe" e battaglie ideologiche, il sinodo in Vaticano riapre il dibattito su diaconato femminile, celibato e omosessualità. Il ruolo del papa e le manovre dietro le quinte

Don aDavide Smiderle e il Vescovo di Ivrea

Don aDavide Smiderle e il Vescovo di Ivrea

Nell'ultimo Foglio Parrocchiale, il prevosto di Chivasso dedica la sua consueta riflessione alla celebrazione del sinodo che in questi giorni si è aperto in Vaticano, nella sua seconda sessione. Con grande onestà, egli ammette che spesso non è facile, da parte del comune fedele, comprendere il senso e la finalità di molte locuzioni ecclesiali come, per esempio, la «conversione pastorale», tanto auspicata dal papa. Si tratta, egli dice, «di individuare e precisare momenti o attività che educhino in poco tempo a questa "conversione pastorale", capaci di rinnovare efficacemente la nostra attuale mentalità religiosa, culturale e spirituale, nella prospettiva di una concreta ed efficace missionarietà del quotidiano».

Quindi, occorre superare l'individualismo e la fede ridotta a fatto privato. In poche parole, è necessaria una buona formazione in vista della missione di annunciare Gesù Cristo, che è il cuore della fede. Invito meritorio e degno di lode, ma che dà per scontata, come rilevava spesso Benedetto XVI, la fede in Dio, che invece oggi è proprio quello che manca: «Il problema del mondo è l'assenza di Dio». Andrebbe poi, a nostro avviso, sottolineato che Cristo, per un cattolico, non è un profeta o un saggio rabbino, come ormai molti pensano, ma l'unico e necessario Salvatore di tutti gli uomini. Cosa anch'essa data per scontata, ma che non lo è affatto, specie in un tempo in cui si afferma, dai più alti seggi, che una religione vale l'altra.

Come ha detto il cardinale Ludwig Mueller: «Ci sarà un rinnovamento della Chiesa nello Spirito Santo solo se il papa confesserà coraggiosamente e ad alta voce Gesù a nome di tutti i cristiani e gli dirà: "Tu sei il Cristo, il Figlio de Dio vivente" (Mt 16, 16)».

Non certo, quindi, con la celebrazione di uno pseudo-sinodo ideologico che, oltretutto, sta facendo tremendamente arrabbiare i progressisti, in quanto sembra che il papa abbia deciso che non si parlerà di diaconato femminile, di abolizione del celibato e nemmeno di apertura ai gay.

Papa Francesco

È poi di questi giorni l'enunciazione, oltre al Decalogo, di alcuni nuovi «peccati»: contro la pace, la povertà, le donne, l'esclusione, ecc., ma anche mancanze contro la sinodalità e l'uso della dottrina.

Avendo noi in più occasioni rivolto critiche alla sinodalità, il cui senso sfugge non solo alla maggioranza dei credenti, ma addirittura a vescovi e preti, ci chiediamo se e come potremmo mai essere assolti, se in forma pubblica, riservata o magari collettiva, e quale potrà essere la penitenza assegnata.

Intanto, le cordate progressiste si muovono febbrilmente in vista della nomina del nuovo vescovo di Ivrea. Speriamo che tutte queste intempestive e inopportune manovre non facciano irritare troppo il Santo Padre, perché sarebbe non solo capace di prorogare monsignor Cerrato donec aliter provideatur, ma anche — tipico di Bergoglio — promuovere come vescovo di Ivrea qualche prelato dell'Ordinariato militare con i gradi di colonnello... Facciano poi attenzione, perché se si entra nel libro nero di Santa Marta, non se ne uscirà più, se non con la sede vacante. Ne sanno qualcosa anche i tre cardinali canavesani.

* Frà Martino

Chi è Fra Martino? Un parroco? Un esperto di chiesa? Uno che origlia? Uno che si diverte è basta? Che si tratti di uno pseudonimo è chiaro, così com’è chiaro che ha deciso di fare suonare le campane tutte le domeniche... Ci racconta di vescovi, preti e cardinali fin dentro ai loro più reconditi segreti. E non è una santa messa ma di sicuro una gran bella messa, Amen

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