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19 Ottobre 2024 - 09:14
Il pontile sul Po verrà realizzato a Cavagnolo
Dopo quello di Chivasso, realizzato e recentemente inaugurato dagli "Amici del Po" e dal Comune in sponda sinistra del fiume, un altro pontile verrà presto realizzato sul Po. E' quello che vedrà la luce a Cavagnolo, in località Piglione. E' la notizia che ha dato in queste ore il sindaco del paese, Andrea Gavazza, annunciando l'arrivo di mezzo milione di euro di contributo dalla Regione Piemonte.
A Cavagnolo, dunque, nell'area fluviale piovono soldi e non solo l'acqua di questi giorni.
Grazie alla sinergia tra il Comune di Cavagnolo, l'Ente di gestione delle aree protette del Po piemontese e la Regione Piemonte, il Comune ha ottenuto mezzo milione di euro per un progetto di valorizzazione dell'area del Piglione, che si estende intorno alla lanca fluviale.
Il finanziamento, interamente coperto dai fondi regionali nell'ambito del Programma Regionale FESR 2021/2027, sarà destinato a interventi mirati che promettono di trasformare l'area fluviale in un vero e proprio punto di riferimento naturalistico, ambientale e ricreativo. L'obiettivo principale del progetto è quello di incrementare la biodiversità e migliorare la fruibilità del parco, grazie a una serie di operazioni che mirano a restituire all'ambiente fluviale la sua naturale bellezza.
Località Piglione a Cavagnolo, nell'area fluviale del Po
Secondo il progetto approvato dalla Regione, il piano finanziario prevede un importo complessivo di 500.000 euro che coprirà al 100% le spese per la realizzazione degli interventi. Le principali attività incluse nel programma riguardano:
La rimozione degli infestanti: L'intervento prevede l'eliminazione delle specie vegetali invasive che negli ultimi anni hanno progressivamente occupato e soffocato le specie autoctone lungo la sponda del Po. La rimozione delle piante infestanti è fondamentale per permettere alla flora nativa di riappropriarsi del proprio habitat e ristabilire l'equilibrio ecologico dell'area.
Riforestazione e ripristino della biodiversità: Dopo la rimozione degli infestanti, l'area sarà sottoposta a un'operazione di riforestazione con specie vegetali autoctone, con l'obiettivo di ripristinare la biodiversità e garantire un ambiente floristicamente ricco e diversificato. Questo contribuirà non solo a migliorare l'aspetto naturalistico dell'area, ma anche a favorire il ritorno e l'insediamento di numerose specie animali che dipendono da questi ecosistemi per la loro sopravvivenza.
Realizzazione di un pontile per la navigazione dolce: Uno degli interventi più attesi e di grande impatto turistico sarà la costruzione di un pontile che consentirà l'accesso alla lanca del Piglione per attività di navigazione dolce. Questa infrastruttura renderà possibile l'organizzazione di escursioni in barca, attività ricreative e didattiche, avvicinando il pubblico alla bellezza del fiume Po e alle sue meraviglie naturali.
Il sindaco di Cavagnolo, Andrea Gavazza, ha accolto con grande entusiasmo l'approvazione e il finanziamento del progetto.
Andrea Gavazza, sindaco di Cavagnolo
«Una notizia meravigliosa - commenta Gavazza con una nota sui social - insieme all'Ente Parco abbiamo ottenuto ben mezzo milione di euro per la valorizzazione del Parco del Po a Cavagnolo, nell'area del Piglione intorno alla lanca. Il progetto sarà finanziato al 100% dalla Regione Piemonte e prevederà la rimozione degli infestanti con riforestazione, l'incremento della biodiversità e altri interventi, tra cui la realizzazione di un pontile per la navigazione dolce sulla sponda della lanca. Questo progetto è stato sviluppato grazie alla stretta sinergia tra il Comune di Cavagnolo, il Parco del Po Piemontese e il professionista incaricato, un programma di interventi puntuali che renderanno più vivo e ancor più vivibile il nostro splendido “lido fluviale”».
Il Parco del Po piemontese è una delle aree protette più importanti della regione e riveste un ruolo cruciale nella conservazione dell'ecosistema fluviale. Il progetto di valorizzazione dell'area del Piglione rappresenta un importante passo avanti per migliorare la qualità dell'ambiente e la fruibilità del parco per residenti e, perché no, turisti.
L'investimento di 500.000 euro non è solo un finanziamento per la realizzazione di opere pubbliche, ma rappresenta una scommessa per il futuro di Cavagnolo e del suo territorio fluviale. Un futuro che porterà un "lido fluviale".
Da tempi antichissimi, il Po ha svolto un ruolo centrale nell’attrarre la presenza umana nella valle che il fiume stesso ha modellato con i suoi depositi alluvionali. Esiste, dunque, un legame profondo tra il fiume, il territorio circostante e i suoi abitanti.
I porti fluviali di un tempo, naturalmente, erano molto diversi da quelli odierni. Come punti di approdo, erano spesso costituiti dai coni di deiezione formati alla confluenza dei piccoli corsi d'acqua con il Po. Le imbarcazioni attraccavano arenandosi, e un portello ribaltabile a prua facilitava lo scarico delle merci. Le strutture portuali erano estremamente semplici, simili a quelle raffigurate in molte vedute di città italiane e straniere tra il XV e il XVII secolo. Questi porti fluviali, quando non erano semplici rive naturali, disponevano di rudimentali pontili in legno, con banchine sorrette da palizzate e tavoloni. Basti pensare che fino al XV secolo, anche parti del porto di Genova erano ancora in legno. Gli storici, pertanto, ritengono che nel Medioevo, e anche prima, le strutture fossero altrettanto modeste, il che spiegherebbe la mancanza di tracce archeologiche oggi.
Probabilmente, il fatto che la Pianura Padana, specialmente nella sua parte centro-orientale dove il Po è più navigabile, sia oggi una delle aree più sviluppate economicamente in Europa, è dovuto proprio alla fiorente "economia fluviale" sviluppatasi lungo il fiume. Anche in Piemonte, la storia ci parla della presenza di numerosi porti lungo il Po.
Praticamente ogni cittadina affacciata sul grande fiume aveva il suo porto, a partire da Torino. Le comunità lungo le sponde erano spesso in conflitto tra loro, sia per il possesso delle fertili terre alluvionali, create dai frequenti cambiamenti di corso del fiume, sia per il controllo dei porti, che divenivano importanti centri di traffici e commerci. Questi porti, talvolta, cambiavano sponda proprio a causa delle mutazioni del corso del fiume.
I porti erano molto diffusi anche perché, oltre a servire come attracco per le imbarcazioni che trasportavano merci e persone lungo il Po, erano spesso utilizzati per i traghetti che collegavano le due sponde del fiume, dato che i ponti erano opere costose e rare a quei tempi.
Esaminando il tratto di fiume che va da Crescentino fino alla confluenza con lo Scrivia in Lombardia, si possono individuare numerosi porti, traghetti e attraversamenti. Quasi ogni paese ne aveva uno.
A Verrua Savoia, ad esempio, ce n’erano addirittura due: uno vicino al centro abitato di Crescentino, di fronte alla fortezza di Verrua, chiamato "porto di Crescentino", e un secondo, aggiunto all'inizio dell'Ottocento, denominato "porto delle Ghiacciaie".
A Fontanetto Po, esistevano storicamente due attraversamenti fluviali, chiamati "porto di Gabiano" e "porto di Moncestino", che collegavano ai centri abitati omonimi. Vicino a Palazzolo, ai piedi della collina e di fronte alla frazione di Rocca delle Donne (nel comune di Camino), si trovava un altro attraversamento fluviale, noto come "porto di Rocca delle Donne".
Anche vicino a Pontestura c'era un attraversamento fluviale, mentre a Trino Vercellese, ai piedi della collina e in corrispondenza del comune di Camino, c'era il "porto di Brusaschetto", altra frazione di Camino.
All'inizio dell'Ottocento, venne aggiunto un secondo porto, il "porto di Camino", situato presso la Grangia di Pobietto e collegato ai centri abitati circostanti.
A Morano Po, ai piedi della collina e di fronte al centro abitato di Coniolo, c'era un attraversamento fluviale noto come "porto di Coniolo".
Casale Monferrato è stata per secoli un punto strategico per il controllo dei trasporti tra il Monferrato, Milano, Genova e Torino, e ospitava un importante porto, spesso in competizione con quello di Valenza.
Anche nei pressi di Frassineto Po e Valmacca, vicino alla fortificazione chiamata Torre d'Isola, c'erano attraversamenti fluviali e porti, con collegamenti verso il centro abitato di Breme.
Si ricordano inoltre attraversamenti vicino a Bozzole e Bassignana, quest'ultimo collegato a Suardi.
A poca distanza da Bassignana, presso la frazione di Mugarone, esisteva un secondo attraversamento fluviale. Nelle vicinanze di Alluvioni Cambiò e Isola Sant'Antonio, sorgevano altri attraversamenti che collegavano rispettivamente Cambiò e Mezzana Bigli.
Oggi, tutte queste strutture sono scomparse, sostituite in parte dai ponti.
Anche volendo, nella maggior parte dei casi, non sarebbe più possibile ricostruirle, poiché i prelievi idrici riducono lunghi tratti del Po a semplici torrenti, inadatti alla navigazione.
A Chivasso, ad esempio, il canale Cavour può prelevare fino a 110 mc/s, a cui si aggiungono i prelievi del Canale Lanza a Casale.
Di conseguenza, la navigazione a monte di Casale è oggi possibile solo con imbarcazioni leggere, come kayak, canoe o gommoni da rafting.
Alcuni comuni, in collaborazione con l'ente parco del Po alessandrino e dell'Orba, hanno introdotto un servizio, attualmente saltuario, di Soft Rafting, che permette di navigare da Verrua Savoia a Coniolo lungo oltre 20 km di fiume.
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