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18 Ottobre 2024 - 20:26
“Pensa in grande, comincia in piccolo, ma cerca di muoverti davvero molto, molto, ma molto velocemente.” Con queste parole, David Avino, CEO di Argotec, ha aperto il discorso per l’inaugurazione della nuova sede dell’azienda, celebrando 15 anni di sfide e successi. Avino ha raccontato come nel 2008 sia tornato in Italia, a Torino, dopo anni di esperienza internazionale con NASA ed ESA, con l’ambizione di creare qualcosa di nuovo, qualcosa che desse ai giovani talenti la possibilità di esprimere il loro potenziale.
“Siamo partiti con un numero davvero sparuto di persone”, ricorda Avino, riferendosi ai primi passi di Argotec, quando l’azienda si concentrava già su esperimenti per la Stazione Spaziale Internazionale grazie alla collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana e l’Agenzia Spaziale Europea. In pochi anni, sono riusciti a realizzare oltre 20 esperimenti in orbita e, a partire dal 2013, hanno iniziato a lavorare sui satelliti di piccole dimensioni, gettando le basi per diventare leader in un settore competitivo. Ma ciò che distingue Argotec è la sostenibilità economica: “Siamo stati profittevoli dal primo giorno”. Una caratteristica che, come racconta Avino, lascia increduli i colleghi americani abituati a un diverso approccio all'imprenditoria: “Noi siamo italiani, siamo diversi, abbiamo la capacità di costruire e creare”.
David Avino, Ceo di Argotec con il ministro Adolfo Urso
Oggi, dopo 15 anni, Argotec è un’azienda raddoppiata rispetto a un anno fa, una crescita che l’ha portata a vincere missioni di rilievo contro giganti del settore come NASA e JAXA. Avino racconta con orgoglio l’ultima impresa del team: una missione in cui un satellite italiano, interamente costruito nello stabilimento di Torino, ha catturato immagini spettacolari dell’impatto di un asteroide, a 14 milioni di chilometri dalla Terra. Un risultato che testimonia la capacità dell’azienda di competere a livello globale, pur mantenendo le sue radici italiane.
Ma con la crescita, sono emerse nuove esigenze. “I 2.000 metri quadri del nostro vecchio stabilimento non ci bastavano più”, ammette Avino. Da qui la decisione di cercare una nuova sede, un percorso in cui il concetto di sostenibilità è stato centrale. “Perché dovremmo parlare di sostenibilità nello spazio e non farlo anche sulla Terra?”, si chiede il CEO. La scelta è ricaduta su una struttura esistente: l’iconica “astronave” progettata da Oscar Niemeyer a San Mauro Torinese. “Non volevo riempire di cemento un terreno fertile o depauperare una foresta”, ha spiegato Avino, esprimendo la sua ammirazione per l’architetto che riteneva l’architettura un atto di invenzione, non di mera ripetizione.
Lo spirito pionieristico di Argotec e il futuro dello Space Park
Il trasferimento nella nuova sede ha comportato anche sfide logistiche, come l'adattamento di laboratori e camere bianche in una struttura a pianta circolare, un’impresa che molti ritenevano impossibile. Eppure, grazie alla collaborazione con imprese locali, Argotec ha trasformato una visione audace in realtà. “Abbiamo sempre cercato di fare le cose in modo diverso, anche quando ci dicevano che era impossibile”, ha affermato Avino, riflettendo sullo spirito che ha permesso all’azienda di superare ostacoli e di innovare costantemente.
David Avino, Ceo di Argotec, durante il suo appassionato discorso
Ma la nuova sede non è solo un luogo di produzione. È anche il cuore pulsante dello Space Park, un progetto ambizioso che mira a sostenere startup e giovani aziende innovative, aiutandole a trasformare le loro idee in prodotti concreti e a fare il salto verso lo spazio. “Vogliamo essere un’ancora per queste aziende, aiutandole a crescere fino a diventare autonome”, ha spiegato Avino, evidenziando come Argotec voglia stimolare l’ecosistema dell’innovazione in Italia.
12.000 metri quadri per il futuro dell’aerospazio italiano
La nuova sede, con i suoi 12.000 metri quadri di laboratori e spazi produttivi, è un passo fondamentale per consolidare il ruolo di Argotec come leader europeo nella produzione automatizzata di satelliti di piccole dimensioni. Solo due giorni prima dell’inaugurazione, l’azienda ha firmato un importante contratto con l’Agenzia Spaziale Italiana, l’Agenzia Spaziale Europea e il governo italiano per la realizzazione di 15 satelliti per la costellazione Iride, destinata all’osservazione della Terra. “È un momento di grande trasformazione, ed è arrivato il momento di costruire una nuova casa e spingere ancora di più l’economia spaziale italiana”, ha dichiarato Avino.
Il supporto del PNRR e l’investimento diretto di Argotec hanno reso possibile la creazione di una “Space Factory” che punta a diventare un modello di innovazione e automazione per tutta l’Europa. Ma per Avino, l’obiettivo è ancora più ampio: creare un ciclo produttivo a 360°, in cui Argotec si occupa di tutto, dalla costruzione dei sottosistemi al controllo dei satelliti una volta lanciati nello spazio.
Il valore del Made in Italy e un futuro che guarda alle stelle
David Avino non nasconde il suo orgoglio per le radici italiane di Argotec: “Siamo una delle pochissime aziende spaziali italiane a capitale ancora 100% italiano”. Un messaggio che ha voluto ribadire di fronte al ministro Adolfo Urso, sottolineando come il made in Italy non sia solo un’etichetta, ma un approccio imprenditoriale che ha guidato la crescita di Argotec sin dagli inizi. “Ho scelto di rientrare in Italia per fare impresa, ed è stata un’avventura incredibile. Rifarei ogni passo, anche quelli più difficili”, ha aggiunto, ricordando i tempi in cui ottenere finanziamenti per una startup era una sfida impossibile.
Oggi, invece, Argotec rappresenta una realtà di eccellenza che ha saputo valorizzare il talento italiano e portarlo in orbita. La nuova sede a San Mauro Torinese non è solo un simbolo della crescita dell’azienda, ma anche della sua capacità di guardare al futuro con uno spirito innovativo. “Questo è Argotec, questo è lo Space Park. Abbiamo fatto missioni incredibili, portato il nome dell’Italia e dell’Europa al di fuori dei confini terrestri, e siamo pronti a fare ancora di più”.
In un mondo in cui l’esplorazione spaziale è la nuova frontiera del progresso, il messaggio di David Avino è chiaro: Argotec vuole essere protagonista, senza dimenticare le sue radici e l’orgoglio di essere italiana. Una storia di successo che, come l'“astronave” di Niemeyer, sa guardare oltre l’orizzonte, con un piede saldo nel presente e lo sguardo rivolto alle stelle.
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