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Animalisti piemontesi contro la Sagra del Cinghiale di Venaria Reale: "Nessun rispetto per la vita. Non andate!"

La LAV Piemonte si scaglia contro l'amministrazione comunale del sindaco Fabio Giulivi: "Questa fiera, non richiesta dai cittadini, viene organizzata ogni anno dal Comune con i soldi pubblici, invece di farsi promotore di manifestazioni sul rispetto della vita in tutte le sue forme e sulle possibili soluzioni al dramma ecologico che stiamo vivendo"

Venaria Reale

Animalisti contro la Sagra del Cinghiale di Venaria Reale

Non è un bel momento per il sindaco di Venaria Fabio Giulivi. Alle prese con una crisi di maggioranza che sembra senza soluzione, con due consiglieri che l'hanno abbandonato solo pochi giorni fa, ora un'altra mazzata gli è capitata tra capo e collo. 

E' di poco fa la dura presa di posizione della LAV Piemonte contro l'amministrazione comunale venariese rea di essere parte attiva nell'organizzazione della "Sagra del Cinghiale", che parte oggi nel parco della Mandria e si concluderà domenica prossima.

"Nessun rispetto per la vita senziente", tuonano dalla LAV con una nota stampa. E a poco vale lo slogan fatto inserire dal Comune nei manifesti che la pubblicizzano e che invitato ad accorrere in tanti nella Reale: "I cinghiali del Parco la Mandria crescono liberi in natura e rientrano in un rigoroso programma di abbattimenti selettivi da parte dei Guardiaparco per garantire l'equilibrio dell'ecosistema!"

Sarà. Ma un conto sono gli abbattimenti selettivi, un altro gli abbattimenti per fare "goga e bigoga", come si dice e come organizzati dall'amministrazione venariese.

E infatti agli animalisti piemontesi non vanno per nulla giù. Considerato anche il rischio legato alla Peste Suina Africana.

"Il Comune di Venaria, dopo aver approvato nel luglio 2022 la mozione che prevedeva l'istituzione di una fiera basata sul consumo di carne di animali selvatici, considerati dalla giunta comunale "quale prodotto maggiormente identitario rispetto alla storia del nostro territorio",  nel prossimo fine settimana vedrà lo svolgersi della “2a edizione della Reale Sagra del cinghiale del Parco Naturale La Mandria e dei prodotti tipici del territorio” come "occasione per valorizzare le eccellenze culinarie locali ed in particolare quelle del Parco della Mandria" - inforca per il Tavolo Animali & Ambiente Marco Francone della LAV Piemonte -. Si presume quindi che verranno cucinati ed offerti al pubblico non solo cinghiali ma anche altri animali selvatici. Oltretutto non sapendo la provenienza certa dei cinghiali si potrebbe creare un focolaio di PSA considerando che l’uomo è un portatore sano di questa malattia".

"Si fa notare inoltre che la pressione venatoria indotta nei confronti dei cinghiali aumenta la loro mobilità e di conseguenza contribuisce pesantemente alla diffusione del virus della PSA in aree ancora non interessate dalla sua presenza - prosegue -. Il Tavolo Animali & Ambiente esprime il suo dissenso per questa fiera, non richiesta dai cittadini, che viene organizzata ogni anno dal Comune con i soldi pubblici, invece di farsi promotore di manifestazioni sul rispetto della vita in tutte le sue forme e sulle possibili soluzioni al dramma ecologico che stiamo vivendo".

"In un momento in cui la sopravvivenza del pianeta dipende soprattutto dalla salvaguardia della natura - aggiunge Francone -, riteniamo estremamente diseducativa e anacronistica questa sagra di animali abbattuti, in particolare nel Parco La Mandria, che dovrebbe avere come finalità la cultura della tutela ambientale e animale. Questa fiera rappresenta sicuramente la celebrazione della caccia selvaggia voluta dal Governo con il decreto pubblicato il 1° luglio 2023 sulla G.U. che prevede un piano quinquennale di abbattimenti di animali tutto l’anno, anche nelle aree protette e nei parchi, con qualunque mezzo. Alla luce di questo piano e dei piani di controllo delle Regioni e delle Province Autonome di Trento e di Bolzano, sempre più vite umane, anche nei centri urbani, saranno esposte al pericolo con il concreto rischio di andare ad aggravare il bilancio delle decine e decine di persone che ogni anno vengono colpite dalle armi da caccia".

"In virtù dell’articolo n. 54 del D.lgs. 18/8/2000 n. 267 chiederemo ai Sindaci l’emanazione di provvedimenti volti a vietare la caccia garantendo così la sicurezza dei cittadini e prevenendo i comportamenti lesivi della pubblica sicurezza e quiete, al fine di eliminare potenziali pericoli di incidenti e danni a persone e cose legati all’attività venatoria, e tutelare anche la salute e il benessere animale - conclude -. Invitiamo, quindi, i cittadini ad esprimere il loro dissenso e a disertare la Fiera di Venaria".

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