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Settimo Torinese, la gara "aperta" che chiude le porte: erbacce per tutti, trasparenza per pochi

Interpellanza dei consiglieri della Lega contro il bando di gara “aperto ma riservato” che ha escluso molte imprese locali. Critiche sull'efficacia dei lavori di sfalcio e la proposta di una Commissione di controllo cittadina.

Moreno Maugeri e Elena Piastra

Moreno Maugeri e Elena Piastra

L’estate a Settimo Torinese non ha certo portato un’ondata di freschezza, se non per le erbacce che hanno invaso parchi e aiuole. A dirlo, nero su bianco, è l’interpellanza presentata dai consiglieri della Lega, Manolo e Moreno Maugeri, che mette in discussione la gestione del verde pubblico, l’efficacia dei lavori di sfalcio e – sorpresa, sorpresa – un bando di gara che, sotto la veste di “procedura aperta”, ha escluso la maggior parte delle imprese del settore.

Ma cominciamo dall’inizio: il 26 febbraio 2024, Patrimonio Città di Settimo Torinese s.r.l. pubblica un bando per la gestione del servizio di manutenzione del verde pubblico – sfalci, diserbi, cura dei cigli stradali e spollonature – da aprile 2024 a marzo 2026. Una gara che, almeno sulla carta, si presentava con i migliori auspici: procedura europea, criterio di aggiudicazione basato sull’offerta economicamente più vantaggiosa, ovvero un rapporto qualità-prezzo che avrebbe dovuto garantire il miglior servizio possibile. E fin qui tutto bene. Ma c’è un dettaglio non trascurabile: la partecipazione è riservata a cooperative sociali che si occupano di integrazione lavorativa per persone svantaggiate.

LA FOTO DELLO SCANDALO

foto scandalo

Risultato? Un solo partecipante, La Nuova Cooperativa Società Cooperativa Sociale Impresa Sociale di Torino, che si è aggiudicata il servizio senza troppa competizione.

Un bando aperto, ma riservato, in cui la pluralità di offerte è rimasta solo un miraggio. L’interpellanza dei Maugeri lo mette nero su bianco: “La scelta politica di indire una procedura aperta ma riservata... ha precluso la possibilità di partecipazione al bando a tutte le imprese che hanno quale oggetto sociale l’attività di manutenzione del verde, limitando di fatto la concorrenza”.

E così, l’estate ha visto i cittadini di Settimo alle prese con erbacce alte, siepi fuori controllo e un degrado generale del verde pubblico.

Durante la Commissione “Ambiente e Territorio” del 9 ottobre, i tecnici comunali confermato che i lavori di sfalcio sono stati tutt’altro che tempestivi. Come se non bastasse, è ancora in corso la definizione di altre due procedure di gara per le aree di pregio e per la manutenzione delle alberate: alberi che, nel frattempo, sono cresciuti a loro piacimento, un po' come se in città si stesse sperimentando una nuova forma di giardino all’inglese… ma senza tosaerba.

Un altro punto critico dell’interpellanza riguarda le difficoltà di monitoraggio dei lavori. A occuparsene sono solo tre tecnici di Patrimonio Città di Settimo Torinese s.r.l., incaricati di controllare la corretta esecuzione dei lavori su un territorio vastissimo. Non esattamente un esercito, considerando che la manutenzione dovrebbe coprire ogni angolo del comune.

La conseguenza? Secondo i Maugeri, “questo fattore incide negativamente sulla qualità del risultato atteso”, e i cittadini hanno potuto toccare con mano le conseguenze di una gestione che ha lasciato molto a desiderare.

Ma la vera stoccata arriva con la richiesta al sindaco di chiarire alcuni punti fondamentali.

"A che punto sono i tagli e i diserbi previsti dall’appalto? È stato rispettato il cronoprogramma delle attività, che dovrebbe essere comunicato sui canali ufficiali? Quante squadre sono state realmente impiegate e da quanti componenti sono formate?". Ma soprattutto: perché riservare la gara alle sole cooperative sociali, escludendo chi da anni si occupa di questo tipo di servizi?

Manolo Maugeri non risparmia le critiche: "Ma come? Fai una gara europea aperta, con criterio di aggiudicazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa sulla base del rapporto qualità-prezzo, ma poi riservi la partecipazione alle cooperative sociali con scopo principale quello dell’inclusione sociale e lavorativa di soggetti svantaggiati...".

E il tono si fa ancora più deciso: "Di fatto, molte imprese che avevano tutti i requisiti per effettuare la manutenzione del verde non hanno potuto partecipare alla gara. Dunque, sembra quasi una presa in giro. Gara aperta, ma riservata a pochi...".

Parole che suonano come una condanna per l’amministrazione, colpevole – a detta dei Maugeri – di aver scelto la strada dell’esclusione, più che quella dell’inclusione.

E mentre i cittadini di Settimo si sono ritrovati a convivere con erba alta e aiuole dimenticate, i Maugeri propongono una soluzione alternativa: “Di valutare la possibilità di provvedere all’istituzione di una Commissione di controllo formata da cittadini”, per aiutare Patrimonio Città di Settimo Torinese s.r.l. a vigilare sul rispetto del cronoprogramma e sulla qualità dei lavori. Un modo, forse, per dare voce a chi ha passato l’estate a chiedersi se ci fosse qualcuno a prendersi cura del verde pubblico.

Resta il dubbio: "era davvero impossibile affidare questi lavori a più operatori?".

E soprattutto "a che prezzo i cittadini dovranno pagare questa scelta di esclusività?".

Domande che aspettano ancora una risposta chiara, mentre la città spera che la prossima stagione porti finalmente un po' di ordine… e qualche cespuglio in meno.

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