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Ivrea
16 Ottobre 2024 - 12:21
Il sindaco Ricca chiama a raccolta tutti i sindaci
Non passa settimana che non ci capiti di raccogliere le proteste di un sindaco che si ritrovi a fronteggiare la mancanza di medici per i suoi concittadini. E' successo a Tavagnasco, dove molti pazienti sono senza un medico da più di due anni. E' successo a Candia, ad Orio. E' successo a Bollengo dove il sindaco, Luigi Sergio Ricca, non aveva perso tempo scrivendo direttamente al direttore dell'Asl Stefano Scarpetta per lamentare la situazione.
La dilagante carenza di medici di base continua a essere un problema in tutto il Canavese, mettendo a dura prova soprattutto le fasce più deboli della popolazione. Centinaia di cittadini si ritrovano senza assistenza sanitaria, alcuni dall'oggi al domani.
Ora la situazione è diventata insostenibile, tanto che Luigi Sergio Ricca, sindaco di Bollengo, ha deciso di prendere in mano la situazione e scrivere una lettera al sindaco di Ivrea, Matteo Chiantore, chiedendo un incontro urgente con tutti i sindaci dell’ASLTO4.
Nella lettera inviata a Matteo Chiantore, o Ricca ha espresso con fermezza le sue preoccupazioni riguardo alla situazione critica che sta vivendo il suo Comune e altre realtà del Canavese.
Quel che chiede al primo cittadino di Ivrea è di convocare, la Conferenza dei Sindaci dell’ASLTO4, con all’ordine del giorno la situazione dei medici di famiglia nella nostra Azienda Sanitaria.
Ricca evidenzia che molte famiglie nel suo Comune si trovano in seria difficoltà nella ricerca di un medico di base che possa sostituire il dottor Roberto Roffino, andato in pensione lo scorso 1° ottobre. Nonostante gli sforzi, molti cittadini non sono ancora riusciti a trovare un sostituto adeguato.
"Tante famiglie del mio Comune stanno vivendo momenti di difficoltà nella scelta del sostituto del medico di famiglia finora loro riferimento, dal 1° di ottobre in quiescenza, ed al momento non sono ancora riuscite a definirne la sostituzione."
Ricca ha evidenziato come la scarsità di medici disponibili sia una piaga che si sta diffondendo in tutto il Canavese.
"Ho verificato come anche in altre realtà della nostra zona la situazione sia la stessa."
E da qui l'importanza di un incontro con la direzione dell’ASLTO4 per analizzare e cercare soluzioni concrete. L’obiettivo è spingere per nuovi provvedimenti a livello gestionale e organizzativo, sollecitando anche la Regione Piemonte.
"Riterrei opportuno un incontro in Conferenza per approfondire con la Direzione dell’ASL gli aspetti di criticità di una situazione complessa che richiede probabilmente nuovi provvedimenti gestionali ed organizzativi, da definirsi e sollecitare a livello regionale."
La lettera inviata da Ricca al sindaco di Ivrea, Matteo Chiantore
Il problema di Bollengo non è un caso isolato. L'intera area del Canavese sta vivendo una grave emergenza legata alla carenza di medici di base, in particolare nei Comuni più piccoli e nelle aree rurali. A Tavagnasco, il sindaco Moreno Nicoletta ha descritto una situazione molto simile: una progressiva riduzione del numero di medici disponibili che ha lasciato senza assistenza molti cittadini. La situazione è aggravata dalla difficoltà di reperire nuovi professionisti disposti a coprire le esigenze sanitarie di queste comunità.
In particolare, il caso di Tavagnasco ha visto una riduzione drastica del numero di medici di base disponibili: da quattro medici fino a pochi anni fa, ora il Comune si trova con pochissime risorse per assistere la popolazione, costringendo molti a spostarsi nei Comuni vicini o, nei casi più gravi, a rivolgersi direttamente al pronto soccorso.
Il sindaco di Tavagnasco, Moreno Nicoletta
Lo stesso fenomeno si sta verificando anche a Candia Canavese e Orio, dove la recente pensione della dottoressa Federica Actis Perinetti ha lasciato scoperti circa 1.500 pazienti. La situazione nei due Comuni è ulteriormente complicata dalla mancanza di medici che abbiano posti disponibili per nuovi assistiti, con un sovraffollamento degli ambulatori limitrofi.
Sara Ponzetti, sindaca di Orio, e Mario Mottino, sindaco di Candia Canavese, si sono mobilitati per cercare soluzioni a livello locale, ma hanno sottolineato la necessità di interventi strutturali da parte della Regione Piemonte e dell'ASL, affinché la situazione non degeneri in una vera e propria emergenza sanitaria.
Il sindaco di Candia Mario Mottino
La carenza di medici di base nel Canavese è un problema che si trascina da anni, aggravato dal pensionamento di molti professionisti e dall'insufficiente turnover di nuovi medici formati. Le zone rurali e montane, come quelle del Canavese, risultano meno attrattive per i giovani medici, che preferiscono stabilirsi nei grandi centri urbani dove trovano maggiori opportunità lavorative e di crescita professionale. Questa tendenza ha portato a un impoverimento delle risorse mediche in molti piccoli Comuni, lasciando scoperte intere comunità.
I medici di famiglia rappresentano spesso l’ultimo baluardo del servizio sanitario pubblico in questi territori. La loro presenza è fondamentale non solo per l’assistenza sanitaria quotidiana, ma anche per il monitoraggio delle condizioni di salute della popolazione, in particolare degli anziani e dei malati cronici. La carenza di medici, tuttavia, ha costretto molte persone a spostarsi in altri Comuni per ottenere cure, con gravi disagi logistici, soprattutto per chi non ha la possibilità di viaggiare facilmente.
I sindaci dei Comuni coinvolti hanno chiesto un intervento immediato e risolutivo da parte della Regione Piemonte e dell’ASL per affrontare questa crisi sanitaria. Luigi Sergio Ricca, Moreno Nicoletta, Sara Ponzetti e Mario Mottino hanno tutti espresso la loro disponibilità a collaborare con le autorità sanitarie per trovare soluzioni condivise. Tra le proposte avanzate vi è la possibilità di aumentare il numero di pazienti che i medici di base possono assistere, oppure di favorire il reclutamento di nuovi medici nei Comuni meno serviti, attraverso incentivi economici e logistici.
La Regione Piemonte, da parte sua, ha annunciato piani per affrontare la questione, tra cui l’aumento delle borse di studio per la formazione di nuovi medici di base e la creazione di incentivi per attrarre i professionisti nelle aree meno coperte. Tuttavia, i tempi per l’attuazione di queste misure sono lunghi, e i sindaci chiedono interventi rapidi per evitare che la situazione diventi irrecuperabile.
Il problema della carenza di medici di base nel Canavese è una questione che non può più essere ignorata. Le comunità locali stanno affrontando una crisi che mette a rischio il diritto alla salute dei cittadini, e la pressione sui servizi sanitari è destinata a crescere se non verranno adottate misure immediate. Il prossimo passo sarà l’incontro richiesto da Luigi Sergio Ricca tra tutti i sindaci dell’ASLTO4, dove verranno discusse le possibili soluzioni e le richieste da presentare alla Regione Piemonte.
Nel frattempo, le comunità di Bollengo, Tavagnasco, Orio e Candia attendono con preoccupazione un segnale di cambiamento, nella speranza che la crisi sanitaria possa essere risolta prima che diventi una vera e propria emergenza.
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