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09 Ottobre 2024 - 13:56
Carenza di medici di base nel Canavese: c'è un'emergenza sanitaria alle porte?
C'è un'emergenza medici in Canavese? Il problema sembra essere diffuso, ma il caso è scoppiato in questi giorni in particolare in due Comuni dell'area del basso canavese. Parliamo di Orio e Candia.
La questione è nata a seguito delle dimissioni della dottoressa Federica Actis Perinetti, che ha lasciato scoperti 1.500 pazienti, alcuni dei quali residenti nei comuni di Orio e Candia. Anche se sul territorio sono presenti altri medici, molti di loro non hanno disponibilità per accogliere nuovi pazienti.
La sindaca di Orio, Sara Ponzetti, ha commentato la crescente preoccupazione per la carenza di medici che sta coinvolgendo anche il suo comune. Sebbene, al momento, non ci sia un’emergenza in atto, la Ponzetti si è già attivata per evitare che la situazione possa peggiorare, mobilitandosi in collaborazione con il sindaco di Candia Canavese, Mario Mottino.
La speranza di entrambi è che l’ASL intervenga rapidamente nominando nuovi medici per risolvere il problema prima che diventi critico.
Come state affrontando il problema della carenza di medici?
"La situazione non è ancora emergenziale – precisa la sindaca Ponzetti – ma ci stiamo già muovendo per evitare disservizi che potrebbero causare grossi problemi alla comunità. L’obiettivo è trovare una soluzione prima che l’emergenza si manifesti."
Anche il sindaco di Candia Canavese, Mario Mottino, ha sottolineato l'importanza di fare fronte comune con gli altri comuni del territorio. Anche a Candia, al momento, la situazione non è ancora critica, ma dei due medici attualmente in servizio, uno andrà in pensione entro fine anno.
"Non possiamo aspettare che il problema diventi irrisolvibile. Collaborare con gli altri comuni è essenziale per trovare una soluzione condivisa e garantire ai cittadini un servizio sanitario di base."
Quali difficoltà incontrate nel cercare soluzioni alternative?
"È vero che Caluso ha una maggiore disponibilità di medici ed è a soli tre chilometri da noi," afferma il sindaco Mottino, "ma non tutti i cittadini possono spostarsi. Anziani e malati hanno diritto di ricevere assistenza sanitaria nel proprio comune."
Entrambi i sindaci sottolineano che, oltre a garantire la salute dei cittadini, risolvere il problema della carenza di medici è fondamentale per rendere i piccoli comuni più attrattivi. "Come possiamo pensare di far restare le famiglie giovani nei piccoli comuni se non offriamo loro i servizi essenziali?", riflette Mottino.
La speranza dei sindaci è che un medico della Casa di Salute di Caluso possa decidere di prendere l'incarico su più comuni, o che l'ASL e la Regione trovino una soluzione definitiva.
"Noi faremo tutto il possibile, ma è importante unire le forze con gli altri comuni", conclude Ponzetti. E Mottino aggiunge: "Da soli si corre più veloci, ma insieme si va più lontano."
La carenza di medici di base è diventata una questione critica nel Canavese e in tutta la Regione Piemonte. Il fenomeno, che da tempo interessa le zone rurali e montane, ora si sta estendendo anche ai centri urbani, creando disagi crescenti per migliaia di cittadini che faticano a trovare un medico di famiglia disponibile.
Il problema non è circoscritto solo ai Comuni di Candia e Orio: in molte zone del Piemonte si registra un progressivo invecchiamento del personale medico, con molti medici di base prossimi alla pensione e una scarsità di nuove nomine.
Di conseguenza, gli ambulatori che restano attivi sono spesso sovraffollati e non riescono ad accogliere nuovi pazienti, costringendo molte persone a rivolgersi a medici di base in altri comuni, spesso distanti dalla propria residenza.
Questa carenza, che si aggrava di anno in anno, deriva da diverse cause strutturali. Tra queste, l’insufficiente turnover nel personale sanitario, dovuto alla mancanza di nuovi medici formati e al fatto che i piccoli comuni, soprattutto nelle zone rurali, risultano meno attrattivi per i professionisti rispetto ai grandi centri urbani.
Molti giovani medici preferiscono infatti stabilirsi in città, dove trovano maggiori opportunità lavorative e professionali.
La carenza di medici: un problema di portata nazionale.
La mancanza di medici di base rappresenta un serio problema per il diritto alla salute, in quanto i medici di famiglia sono il primo riferimento per le cure primarie, fondamentali per il monitoraggio delle condizioni di salute e per la prevenzione di malattie.
La carenza di medici costringe molti cittadini, in particolare gli anziani e i malati cronici, a percorrere distanze considerevoli per ricevere cure, o a rivolgersi al Pronto Soccorso, sovraccaricando così anche le strutture ospedaliere.
Questo problema è particolarmente sentito nelle comunità più piccole, dove l’assenza di servizi sanitari di base contribuisce a peggiorare la qualità della vita e favorisce lo spopolamento. Molti abitanti, infatti, si trovano costretti a trasferirsi nei centri più grandi, aggravando ulteriormente la crisi dei comuni minori.
Nel frattempo, la Regione Piemonte ha annunciato piani per affrontare la questione, come l’incremento delle borse di studio per la formazione di nuovi medici di base e la creazione di incentivi per attrarre i medici nei territori meno serviti.
Tuttavia, i tempi di attuazione di queste misure sono lunghi, e i sindaci chiedono interventi più rapidi per evitare che l’emergenza sanitaria diventi irreversibile.
La carenza di medici di base nel Canavese e in tutto il Piemonte è un problema che necessita di soluzioni strutturali e immediate. La collaborazione tra amministrazioni locali, ASL e Regione sarà fondamentale per garantire che i cittadini possano continuare ad accedere ai servizi sanitari di base, diritto fondamentale per la qualità della vita e per il futuro delle comunità locali.
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