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Parco dei 5 Laghi: "Abrogare la legge? Ma non scherziamo!"

I sindaci battono i pugni e scrivono una lettera al Governatore Alberto Cirio

I sindaci dei cinque Comuni del Parco hanno scritto al Governatore Alberto Cirio

I sindaci dei cinque Comuni del Parco hanno scritto al Governatore Alberto Cirio

Il Parco dei 5 Laghi, istituito ufficialmente lo scorso giugno con una legge regionale, sembra già in bilico a causa di tensioni politiche interne al Consiglio Regionale e pressioni da parte di Coldiretti.

Ed ecco che, dopo la battaglia per ottenere la creazione del Parco, inizia ora la paradossale battaglia per non farlo spazzare via da una legge abrogativa.

I sindaci dei Comuni di Ivrea, Chiaverano, Cascinette, Montalto Dora e Borgofranco d'Ivrea, non ci stanno a farsi mettere i piedi intesta da chi non sa neppure dove si trovino Ivrea, il Parco e i Cinque Laghi. Per tutti loro è chiaro che si tratti di scaramucce tra forze politiche alleate, per giunta. 

E così, davanti alla proposta del consigliere regionale di Forza Italia, Paolo Ruzzola, di abrogare il Parco a nemmeno 5 mesi dalla sua istituzione, i primi cittadini si sono armati di carta e penna e hanno scritto al Governatore Alberto Cirio e appellandosi al suo buon senso in un momento in cui a prevalere sembra essere l'incoerenza.

A firmare la lettera sono stati il sindaco di Ivrea, Matteo Chiantore, il sindaco di Montalto Dora, Renzo Galletto, il sindaco di Cascinette d'Ivrea, Davide Guarino, il sindaco di Chiaverano, Maurizio Tentarelli, il sindaco di Borgofranco d'Ivrea, Fausto Francisca.

Il consigliere Paolo Ruzzola di Forza Italia

I sindaci sono preoccupati per la piega che sta prendendo la vicenda, e lo scrivono chiaramente. Quella richiesta di abrogazione di un progetto tanto voluto e fortemente condiviso da ben cinque amministrazioni comunali, è per loro incomprensibile

Il Parco dei 5 Laghi, in questo angolo del Canavese è vista come un'occasione di valorizzazione delle risorse naturali e culturali del territorio: "In un momento storico in cui le comunità locali si trovano a fronteggiare sfide economiche e ambientali significative, un parco come quello dei Cinque Laghi rappresenterebbe un'opportunità importante per il nostro sviluppo sostenibile". 

Gettare la spugna ora, dopo tanta fatica è per loro impensabile: "Abbiamo investito risorse, tempo e impegno per arrivare a questo passo, coinvolgendo la popolazione e ascoltando le esigenze di tutti i portatori di interesse. La creazione del parco non solo contribuirebbe alla tutela dell’ambiente, ma stimolerebbe anche un significativo impatto positivo sul turismo, creando occasioni di lavoro e sviluppo per i nostri cittadini".

Bruno Mecca Cici presidente Coldiretti Torino

Quel che i sindaci chiedono è di imbastire un dialogo costruttivo con tutte le parti coinvolte, per elaborare una proposta ragionevole che possa rispondere alle preoccupazioni espresse da Coldiretti e da altri gruppi, senza compromettere la legge istitutiva del Parco.

Quel che propongono è un incontro tra sindaci, Regione, associazioni di categoria per discutere delle principali criticità sollevate e per esplorare modalità operative che possano garantire una gestione equilibrata del Parco. Un incontro per integrare le istanze dei produttori locali con le necessità di tutela ambientale. 

"Siamo convinti - scrivono i sindaci -, che attraverso un percorso di condivisione e di rispetto delle diverse esigenze, sia possibile giungere a soluzioni che tutelino gli interessi del nostro territorio, promuovendo al contempo la sostenibilità e la valorizzazione delle nostre risorse naturali".

E se nella lettera i toni si fanno concilianti e pacati, è chiaro lo spirito agguerrito di chi, per questo parco, ha lottato per decenni. Fausto Francisca, sindaco di Borgofranco d'Ivrea e promotore fin dagli anni '80 dell'Associazione dei 5 Laghi, ha ricordato che già allora l’obiettivo era quello di creare un'area protetta che valorizzasse il patrimonio naturale del territorio. "Sono passati quasi 40 anni da quando abbiamo iniziato a parlare di questo progetto. Ora il Parco è una realtà, e non si tocca. Non possiamo permettere che venga smantellato per questioni di fazione politica", ha affermato Francisca. Secondo il sindaco, la campagna di Coldiretti contro il Parco sarebbe pretestuosa e priva di visione a lungo termine: "L’ambiente non è né di destra né di sinistra. Chi non è mai stato in Europa non sa come si vive in un contesto dove i parchi naturali sono un patrimonio comune."

Fausto Francisca sindaco di Borgofranco d'Ivrea

Matteo Chiantore, sindaco di Ivrea, ha dichiarato che molte delle critiche rivolte al Parco sono strumentali e frutto di incomprensioni politiche interne: "Credo che il presidente Cirio saprà aiutarci a riportare la ragione in una vicenda che non ha ragioni valide per essere osteggiata", ha affermato Chiantore.

Renzo Galletto, sindaco di Montalto Dora, è pronto a battere i pugni: "A soli cinque mesi dalla nascita non si può pretendere che il Parco abbia già attuato progetti e ricevuto finanziamenti. Il processo è appena iniziato e nei prossimi mesi verranno presentati programmi concreti e allocate le risorse necessarie."

Renzo Galletto sindaco di Montalto Dora

Galletto ha inoltre sottolineato l'importanza di una campagna di abbattimento dei cinghiali, che possa contemperare le diverse sensibilità degli ambientalisti, degli animalisti e dei produttori agricoli. "Le aree protette sono un valore aggiunto e la convivenza uomo-natura va gestita con equilibrio", ha affermato il sindaco.

Su tutte le furie anche l'ex sindaco di Chiaverano, Maurizio Fiorentini, promotore del progetto, nato dieci anni fa quando nel Lago Sirio un bagnante uccise il cigno Baldassarre: "È folle che i partiti di una maggioranza che ha approvato questa legge pochi mesi fa, ora vogliano abrogarla senza alcun motivo serio, se non scaramucce politiche tra forze alleate", ha dichiarato Fiorentini. Secondo l'ex sindaco, le motivazioni di Coldiretti sarebbero prive di fondamento: "I cinghiali c'erano anche prima e i terreni agricoli rappresentano solo il 5% del Parco. In realtà, l’unica azienda agricola presente nel Parco è la Terre Sparse di Bienca di Chiaverano".

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