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Barbania, Front, Rivarossa

Crisi irreversibile: l’Unione Collinare Canavesana si scioglie dopo anni di caos e manovre fallite

Dopo l’addio di Vauda e la perdita del 25% dei fondi, i Comuni di Barbania, Front e Rivarossa costretti a chiudere l’ente: ecco cosa succederà adesso

L'Unione Collinare Canavesana è stata sciolta

Dopo la riunione di venerdì 4 ottobre, si è giunti a una svolta decisiva per il Consiglio dell'Unione Collinare Canavesana, che raggruppava i Comuni di Barbania, Front e Rivarossa. L'ente è stato ufficialmente sciolto. La motivazione principale di questa drastica decisione risiede nella perdita del requisito di "continuità territoriale," venuta meno già nel maggio 2020 con l'uscita del Comune di Vauda. Una mossa che ha incrinato irrimediabilmente l'unità dell'Unione, e ha aperto la strada a una crisi senza ritorno.

L'Unione Collinare Canavesana, nata originariamente come Comunità Collinare nel 2005, aveva subito una trasformazione significativa nel 2014, diventando una vera e propria Unione. Questo cambiamento segnava un passo importante, con il trasferimento di tutte le funzioni comunali e del personale nella sede dell'Unione, un centro nevralgico con l'ambizione di facilitare la futura fusione tra i quattro comuni membri, attraverso l'uso di fondi regionali.

Tuttavia, l'uscita di Vauda nel 2020 ha sottratto il 25% del supporto finanziario, gettando l'Unione in una situazione di difficoltà economica. A peggiorare il quadro, la mancanza di un segretario unico per coordinare i lavori dell'Unione e dei singoli Comuni ha aggravato la disorganizzazione. Ogni municipio è stato costretto a cercare autonomamente dei segretari, una frammentazione che ha incrementato notevolmente i costi e ha minato ulteriormente l'efficienza amministrativa.



In questo contesto di crisi, senza una fusione concreta dei Comuni, l'Unione Collinare non è riuscita a concretizzare progetti territoriali di rilievo. Il disordine organizzativo, acuito dall'assenza di un presidente e da un coordinamento centralizzato, ha portato a uno stallo operativo. La distribuzione dei compiti tra segretari che, secondo la normativa vigente, hanno operato senza compenso, ha reso la gestione insostenibile, portando inevitabilmente allo scioglimento dell'Unione.

Per quanto riguarda la fase di liquidazione, l’Unione Collinare Canavesana dovrà nominare un Commissario liquidatore, il cui compito sarà quello di definire i rapporti patrimoniali, amministrativi e finanziari dell’ente. Questo Commissario dovrà anche redigere un piano di liquidazione entro la fine dell’anno, che dovrà essere approvato dai Comuni membri. I tre Comuni coinvolti saranno chiamati ad accettare le decisioni relative alla ripartizione delle risorse e al rientro del personale nelle sedi municipali precedenti.

Il piano verrà sottoposto ai Comuni dell’Unione, che avranno trenta giorni per esprimersi. Ogni eventuale controversia tra i Comuni o tra i Comuni e il Commissario liquidatore sarà risolta da un collegio arbitrale, composto da esperti in diritto amministrativo. Due membri verranno nominati dalle parti interessate, mentre il presidente sarà scelto dalla Prefettura di Torino.

Gli archivi dell'Unione, sia cartacei che digitali, rimarranno sotto la gestione del Comune che attualmente ospita la sede dell’Unione, il quale ne assumerà la responsabilità secondo quanto stabilito dalla legge. Infine, in caso di dimissioni o impedimenti del Commissario liquidatore, sarà la Prefettura di Torino a provvedere alla sua sostituzione.

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