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"Più pali per tutti": il grande show della ferrovia Aosta-Ivrea tra promesse e passerelle

Tra foto “instagrammabili” e parole vuote, l’installazione del primo palo elettrico diventa il simbolo di una grande opera che ancora fatica a decollare

"Più pali per tutti": il grande show della ferrovia Aosta-Ivrea tra promesse e passerelle

Lavori di elettrificazione lungo la linea ferroviara Aosta Ivrea. Dopo una lunga serie di roboanti annunci, ecco che finalmente c’è stato il tanto decantato incontro a Châtillon (Aosta), tra gli assessori ai Trasporti delle regioni Valle d'Aosta e Piemonte, Luigi Bertschy e Marco Gabusi, e l'amministratore delegato di RFI, Gianpiero Strisciuglio.

Per fare cosa?

Per condividere gli approfondimenti tecnici finalizzati a individuare i futuri potenziamenti infrastrutturali e tecnologici che rispondano alla domanda di mobilità, definita d'intesa tra le due regioni…”.

Infine, per firmare un protocollo d'intesa in cui ci si impegna a definire gli ulteriori sviluppi di medio terminedell'intera tratta ferroviaria Aosta-Ivrea-Chivasso. Poi ti metti lì. Leggi esattamente che cosa dicono e scrivono negli impegni e ti accorgi che non si sono impegnati a nulla, salvo impegnarsi nell'impegnarsi. Insomma: la solita aria fritta all’italiana.

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nella foto

Nella foto Marco Gabusi, Luigi Bertschy e l'amministratore delegato di RFI, Gianpiero Strisciuglio.

Facile pensare che i tre oggi non avessero nulla da fare e si siano presi qualche oretta per “menarla” un po’. Una gitarella, insomma. Il tutto nel bel mezzo di un cantiere che va a rilento, che non decolla. Con gli operai fermi a Ivrea e un po' ovunque.

La verità è che ci si sarebbe aspettati un nuovo cronoprogramma da qui alla fine del 2026, data inderogabile per la chiusura dei lavori in base ai tempi dettati dal Pnrr, salvo proroghe e proroghe su proroghe come ormai in tanti chiedono e sperano... 

E si sperava anche e soprattutto in un eventuale annuncio dell’inserimento della linea nel Sistema Ferroviario Metropolitano di Torino, come da tempo chiedono in molti, tra cui il sindaco di Ivrea Matteo Chiantore e il consigliere regionale Alberto Avetta. Questo significherebbe, dal 2027, molti più treni e molti più vagoni.
E invece, niente di tutto ciò. Marameo. Solo l'ennesima, stancante passerella…

«La giornata di oggi è importante – ha commentato l’assessore Marco Gabusi – perché vediamo un cantiere che parte, ma ancora di più perché pianifichiamo gli interventi futuri su una linea ferroviaria interregionale essenziale per il tessuto economico del Canavese. Dobbiamo dare certezza ai nostri concittadini affinché questa linea - la ferrovia Aosta-Ivrea - non finisca con l'elettrificazione. Dobbiamo immaginare lo scenario del futuro, perché è nei patti. Siamo qui per dire che Regione Piemonte lavorerà al tavolo per capire quali sono gli interventi da fare e quali le priorità…».

Peggio di lui l’assessore Luigi Bertschy.

«Con il documento sottoscritto oggi – ha sintetizzato – ampliamo il nostro orizzonte temporale riguardo allo sviluppo nel medio periodo del trasporto ferroviario sulla direttrice Aosta-Torino, su cui c’è una piena convergenza tra la nostra Regione, il Piemonte e la società RFI».

Poi ha accennato a una fantomatica fase due.

Sarà quella di passare da un protocollo a un progetto che diventi concreto e che ci permetta di avere treni più veloci, per guardare a Torino, Milano e poi chissà, a Genova. Oggi questa visione futura passa per un protocollo serio, con degli obiettivi. L'elettrificazione della linea Aosta-Ivrea consentirà ai viaggiatori di non dover più cambiare treno per spostarsi da e per Torino. Inoltre, avremo una flotta di 11 treni elettrici, ma non sarà sufficiente, abbiamo bisogno di una linea più efficace e moderna”.

E se così è, perché non scriverlo già subito nel protocollo?

ll palo

La verità è che oggi si voleva fare una bella foto davanti all'installazione del primo degli oltre duemila pali di trazione elettrica che costituiranno gli elementi portanti dei 66 km di linea elettrica tra le due città.

Un “palo” per tutti, verrebbe da dire, non fosse che qualcuno potrebbe prendersela a male. Un palo per i pendolari, costretti a viaggi devastanti sugli autobus di Vita. Un palo per i cittadini bloccati dai cantieri.

“La foto è instagrammabile?” pare abbia chiesto qualcuno.

Certo che sì, avrebbe risposto uno dei fotografi… E giù con i book. Da destra, da sinistra, dall’alto al basso. Il palo in tutte le angolazioni.

«L’intervento di elettrificazione Aosta-Ivrea rientra tra le priorità industriali di Rete Ferroviaria Italiana nell’ottica di sostenibilità ambientale – ha sottolineato l’amministratore delegato Giampiero Strisciuglio – Abbiamo programmato su questa linea, anche grazie ai fondi Pnrr, un investimento complessivo di 200 milioni di euro tra efficientamenti tecnologici, infrastrutturali e riqualificazioni delle stazioni, che faranno diventare la Valle d’Aosta la prima regione italiana con tutte le stazioni prive di barriere architettoniche».

E sarebbe una gran cosa, se non fosse che già si sapeva. Tutto scritto nero su bianco nella gara con cui sono stati affidati i lavori. Questo e pure la realizzazione di tre nuove sottostazioni elettriche (a Donnas, Châtillon e Aosta), l'adeguamento delle opere d'arte e delle gallerie, gli efficientamenti degli incroci a Strambino, Montanaro, Nus e Hône-Bard e, infine, l'installazione del più moderno sistema di controllo marcia treno.

Interpellato dalla consigliera regionale della Valle d'Aosta Chiara Minelli (Pcp), l'amministratore delegato di RFI ha dichiarato che i lavori di elettrificazione della linea Aosta-Ivrea termineranno entro dicembre 2026, come da programma originario. Rispondendo a Paolo Crétier, capogruppo Fp-Pd in Consiglio Valle, Strisciuglio ha confermato che i cantieri sono sicuri e sotto controllo.

Per la cronaca, l’impegno della Regione Piemonte è sancito in una delibera della Giunta regionale del 4 ottobre. Questa delibera approva uno schema di Protocollo d'Intesa tra la Regione Piemonte, la Regione Autonoma Valle d'Aosta e RFI per lo sviluppo della linea ferroviaria Chivasso-Ivrea-Aosta. Il documento parla di miglioramento delle infrastrutture ferroviarie per aumentare la capacità di trasporto e migliorare la qualità del servizio, con particolare attenzione a un trasporto più sostenibile.

Tra gli altri interventi previsti, figura la soppressione dei passaggi a livello lungo la tratta Chivasso-Ivrea-Quincinetto, con 18 passaggi già eliminati.

Tuttavia, la delibera sottolinea che questo protocollo, pur delineando un piano di interventi, non implica finanziamenti immediati. Insomma, tante promesse, ma per vedere i veri risultati, ci sarà ancora da aspettare...

I lavori di elettrificazione

Rete Ferroviaria Italiana, società capofila del Polo Infrastrutture del Gruppo FS Italiane, ha aggiudicato la gara per la progettazione e la realizzazione dei lavori di elettrificazione della tratta Ivrea-Aosta al consorzio di imprese composto da Impresa Luigi Notari (capofila del raggruppamento), S.I.F.E.L., Costruzioni Linee Ferroviarie, CLF e Rete Costruzioni Ferroviarie.

La gara ha un valore di circa 79 milioni di euro, finanziati anche con i fondi del PNRR.

Gli interventi rientrano nel più ampio progetto di adeguamento e miglioramento della linea ferroviaria Chivasso-Aosta, in base a quanto previsto dall’Accordo di Programma Quadro tra Regione Valle d’Aosta e RFI ed è finalizzato a incrementare e migliorare le prestazioni dei servizi sulla linea Aosta – Ivrea – Torino.

Il progetto consiste nell’elettrificazione del tratto di linea tra Ivrea ed Aosta, lungo 66 km, e prevede la realizzazione di tre nuove sottostazioni elettriche a Donnas, Chatillon ed Aosta con l’adeguamento delle opere d'arte e delle gallerie lungo la tratta.

È inoltre previsto l'adeguamento delle stazioni di Nus e Hone Bard agli standard internazionali in termini di accessibilità per persone a mobilità ridotta, con la realizzazione di un sottopasso e sovrappasso, ascensori, percorsi per ipovedenti e marciapiedi rialzati.

A conclusione dei lavori, prevista entro il 2026, l’elettrificazione della tratta Ivrea-Aosta consentirà la circolazione d treni completamente elettrici, in alternativa o in sostituzione agli attuali treni diesel e bimodali, permettendo maggiori disponibilità in termini di capienza e di incremento degli standard di regolarità e puntualità oltre che contribuire al perseguimento delle strategie globali di sviluppo sostenibile.

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