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02 Ottobre 2024 - 17:55
Sosta selvaggia a Caluso: parcheggi vuoti e vigili "distratti"
Nonostante la disponibilità di numerosi posteggi, Caluso è assediata da una sosta selvaggia dilagante. Le auto occupano strade e incroci in barba ai divieti, mentre vigili e autorità sembrano impotenti. La situazione a Caluso sembra essere fuori controllo. Con tanti parcheggi a disposizione, perché così tante auto vengono lasciate in divieto di sosta?
Risponde un residente del centro storico, esasperato dal fenomeno:
"È assurdo. Abbiamo i parcheggi, sia gratuiti che a pagamento. Eppure la gente preferisce posteggiare ovunque capiti, anche in pieno divieto. Le autorità? Le vediamo ogni tanto, ma non si può dire che abbiano risolto il problema."
Le aree destinate al parcheggio, sia nella zona blu che nelle aree gratuite, sembrano quasi invisibili agli automobilisti, che preferiscono fermarsi dove è vietato, soprattutto nelle strade più centrali. Il paradosso? Gli stalli rimangono spesso desolatamente vuoti, come in via Morteo, dove la piazzetta Ninfa Albaluce offre numerosi posti a pagamento. Ma chi vuole pagare quando può parcheggiare gratis in divieto? Questo è il vero punto.
Le regole esistono, ma vengono fatte rispettare?
Una domanda che sorge spontanea osservando episodi come quello di giovedì scorso, quando una Ferrari ha occupato per ore uno spazio riservato agli autobus di linea. La chiesa del convento, luogo di preghiera e spiritualità, diventa così lo sfondo di una provocazione, uno schiaffo in faccia a chi rispetta le regole.
Ma non è solo una questione di arroganza di pochi automobilisti. È il sistema che sembra cedere. Ci si domanda, infatti, perché le forze dell’ordine siano così poco presenti in certe zone e perché le multe, quando vengono fatte, non sembrino avere alcun effetto deterrente.
I vigili si vedono raramente, e i pochi interventi non sembrano spaventare i trasgressori.
Cosa ne pensano i commercianti di via Bettoia, dove sono stati appena ricavati nuovi stalli?
"Abbiamo bisogno di questi posti per i nostri clienti", commenta uno di loro. "Ma cosa ci facciamo se la gente parcheggia dove vuole? Stanno rovinando il centro storico, e le autorità non sembrano preoccuparsi abbastanza."
Via Morteo, con una quarantina di posti a pagamento, e via San Francesco, dovrebbero essere esempi di ordine. Invece, regna il caos. Cartelli di divieto ben visibili? Sembra che nessuno li noti. I vigili si vedono raramente, e i pochi interventi non sembrano spaventare i trasgressori. Anzi, sono frequenti i casi di auto parcheggiate proprio vicino ai segnali di stop, dove la visibilità dovrebbe essere garantita per la sicurezza di tutti.
Cosa dice la direzione del supermercato Coop, una delle zone più critiche?
In un'intervista con la direttrice, emerge tutta la frustrazione:
"Abbiamo un sorvegliante, ma non può fare le multe. Abbiamo chiesto più volte l’intervento dei carabinieri e della polizia locale, ma sembra che nulla cambi. E a volte, quando il vigilante fa notare l’infrazione, gli rispondono male, come se fossero loro nel giusto."
Il supermercato si trova a pochi metri da un bar molto frequentato. Qui, la situazione peggiora verso sera: le auto vengono lasciate ovunque, anche davanti alla rampa per disabili. La questione diventa non solo di sicurezza, ma anche di rispetto per chi ha difficoltà motorie. Eppure, anche questo sembra non preoccupare abbastanza chi parcheggia in divieto.
Nel centro storico la sosta selvaggia è stata arginata, anche grazie alla presenza della polizia locale, la cui sede si trova proprio al piano terreno di Palazzo Ubertini. Tuttavia, piazza Ubertini resta una delle poche zone ancora a pagamento, creando una sorta di isola di "privilegio" per chi non vuole o non può pagare.
E le autorità, cosa fanno?
Sembra che ci sia in corso uno studio per modificare il tracciato di alcune strade critiche, come via Micheletti e via Marconi, dove le violazioni al codice della strada sono all'ordine del giorno. Qui, l’assenza di un chiaro segnale di stop ha già causato diversi incidenti. Ma cosa si sta aspettando per intervenire con decisione?
In conclusione, la sosta selvaggia a Caluso non è solo una questione di cattive abitudini degli automobilisti. È il riflesso di una gestione poco efficace da parte delle autorità locali, incapaci di imporre regole chiare e sanzioni realmente dissuasive. Fino a quando si continuerà a tollerare questo comportamento, il problema non farà che peggiorare. E chi pagherà il prezzo?
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