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I Nomadi in concerto per aiutare Rebecca

La storica band italiana si esibisce per sostenere la giovane affetta da una rara malattia neurologica. La comunità si mobilita con una lotteria benefica

A Forno Canavese in più di mille al concerto di beneficenza dei Nomadi per Rebecca

Venerdì 27 settembre, il centro sportivo comunale Giuseppe Rostagno di Forno Canavese si è trasformato in un palcoscenico speciale, dove la musica ha incontrato la solidarietà. Protagonisti della serata i Nomadi, storica band del panorama rock italiano, che hanno scelto di esibirsi a sostegno di una nobile causa: raccogliere fondi per aiutare la giovane Rebecca Caligiuri, diciottenne affetta dalla Malformazione di Chiari 1, una rara patologia neurologica che compromette il normale flusso del fluido cerebrospinale.

Rebecca

Rebecca, che da anni combatte contro questa malattia debilitante, ha dovuto affrontare numerosi interventi neurochirurgici, tutti delicatissimi, e convivere con le difficoltà post-operatorie che la Chiari 1 comporta. La patologia colpisce il cervelletto, alterando il movimento del liquido che circonda cervello e midollo osseo, causando forti dolori e impedendo lo svolgimento delle attività quotidiane. La sua battaglia, iniziata ben prima della pandemia, si è intensificata durante un periodo già critico per tutti, ma ancor di più per lei, costretta a vivere il suo dramma personale in un mondo già messo in ginocchio dal virus.

Negli ultimi mesi, la storia di Rebecca ha toccato il cuore di molti, e in tanti si sono mobilitati per offrire il loro sostegno, sia dal punto di vista medico che sociale. Le difficoltà nel diagnosticare con precisione la malattia, i ritardi nelle cure e il peso che tutto questo ha comportato sulla sua famiglia hanno spinto la comunità di Forno Canavese a unirsi, dimostrando che l'empatia e il senso di comunità sono valori ancora vivi.

L'evento, organizzato dall'associazione Noi Ci Siamo Onlus in collaborazione con il sindaco di Forno, Vincenzo Armenio, ha visto una partecipazione calorosa nonostante le condizioni meteorologiche avverse. Gigi Querio, presidente di Noi Ci Siamo Onlus, ha espresso il suo orgoglio per la riuscita della serata, sottolineando l'importanza della solidarietà in momenti come questi: “La nostra positività supera qualsiasi avversità,” ha dichiarato, ringraziando tutti coloro che hanno partecipato e contribuito a rendere l'evento un successo.

“Nonostante la pioggia battente, circa un migliaio di persone si sono riunite per ascoltare i Nomadi e per dimostrare che nessuno è solo nella sua battaglia,” ha aggiunto Querio. “Abbiamo già in programma altre iniziative, tra cui una lotteria che si terrà il 20 dicembre, per continuare a sostenere Rebecca e la sua famiglia.”

I Nomadi, con 60 anni di carriera, non hanno deluso le aspettative, portando sul palco non solo la loro musica ma anche un messaggio di speranza e condivisione. Con canzoni intramontabili che parlano di resistenza e lotta, la band ha saputo trasmettere al pubblico l’energia e il coraggio di cui la giovane Rebecca ha tanto bisogno.

Oltre all’esibizione dei Nomadi, la serata ha visto la partecipazione di diversi artisti locali che hanno aperto il concerto, contribuendo a creare un'atmosfera di inclusione e partecipazione. Forno Canavese, con il suo piccolo centro sportivo, è diventata per una notte il simbolo di una solidarietà capace di superare ogni ostacolo.

Ma la solidarietà non si ferma qui: la lotteria benefica, annunciata da Querio, offrirà la possibilità di partecipare con un piccolo contributo simbolico di 1 euro per biglietto, mettendo in palio tre buoni carburante per un valore complessivo di oltre 2.500 euro e altri 45 premi minori. Tra i sostenitori dell'iniziativa, anche eccellenze locali come l'azienda di cosmesi Palazzo Rosa di Barbania e la Gelateria Cianolino di Castellamonte, che hanno messo a disposizione premi spendibili presso le loro attività.

L’impegno della comunità di Forno Canavese e l’entusiasmo dei partecipanti dimostrano ancora una volta che la solidarietà può fare la differenza, soprattutto quando ci sono vite in gioco. La lotta di Rebecca non è solo la sua, ma di tutti coloro che hanno scelto di non restare indifferenti.

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