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28 Settembre 2024 - 11:58
Aumentano le spese dei Comuni per notificare le multe...
Partiamo da questa notizia. Il Comune di Borgaro Torinese ha recentemente approvato un'integrazione di spesa per il servizio di notifica dei verbali delle multe, segnalando - evidentemente - un trend preoccupante per i cittadini.
Secondo la determinazione n. 363 del 16 settembre 2024, è stato stanziato un ulteriore importo di 10.000 euro per garantire la continuità del servizio di notifica delle violazioni al Codice della Strada, delle sanzioni amministrative e degli atti giudiziari.
Questo aumento di spesa, che si aggiunge ai 21.500 euro già previsti nel bilancio pluriennale nel febbraio 2023, lascia intendere un incremento significativo del numero di multe emesse sul territorio comunale. Non solo: parte di questo aumento è dovuto anche ai costi delle notifiche a mezzo posta degli atti giudiziari, che il Comune è tenuto a inviare ai cittadini.
Il servizio di notifica è stato affidato a Poste Italiane dall'Unione N.E.T. (Unione dei Comuni Nord Est Torino), che comprende, oltre a Borgaro, anche i Comuni di Caselle, Leini, San Mauro, Settimo e Volpiano.
Questa convenzione, in vigore fino al 31 dicembre 2024, ha permesso ai comuni coinvolti di centralizzare e ottimizzare i costi operativi per la gestione delle notifiche. Tuttavia, è probabile che la convenzione venga rinnovata, data l'importanza del servizio per le amministrazioni locali.
Lo stanziamento aggiuntivo di Borgaro Torinese, dunque, serve a coprire spese già sostenute per garantire che tutte le notifiche – dalle multe agli atti giudiziari – vengano regolarmente inviate. Questo implica che l'incremento delle spese non sia solo una previsione futura, ma una realtà già in atto che potrebbe continuare anche nei prossimi anni, se il trend di aumento delle sanzioni e degli atti giudiziari notificati dovesse confermarsi.
Il fenomeno delle sanzioni in crescita non è limitato a Borgaro.
Nel vicino Comune di Caselle Torinese, ad esempio, la situazione è altrettanto significativa.
La determinazione n. 537 del 20 settembre 2024 ha accertato entrate per oltre 459.000 euro nei soli mesi di luglio e agosto 2024, derivanti dalle sanzioni elevate per violazioni al Codice della Strada. Sì, avete capito bene: nei soli mesi di luglio e agosto 2024.
Questa cifra impressionante comprende sia le multe notificate che le spese di procedimento, che si aggirano intorno ai 40.000 euro. La somma complessiva testimonia una politica di controllo rigorosa e un'applicazione altrettanto rigorosa delle sanzioni, che inevitabilmente si riflette sulle tasche dei cittadini.
Ma la situazione non si limita a Caselle o Borgaro.
Anche altri comuni medio-piccoli nella provincia di Torino stanno facendo cassa grazie agli autovelox.
Secondo i dati forniti dal Ministero dell’Economia, ad esempioi, Ivrea ha incassato quasi 893.000 euro nel 2022 grazie a due autovelox posizionati strategicamente all'ingresso della città. È una cifra significativa, soprattutto se paragonata a Torino, che con oltre 800.000 abitanti ha incassato solo tre volte tanto.
Altri comuni come Settimo Torinese, con gli autovelox sulla strada provinciale 11, hanno registrato incassi consistenti.
Il trend non sembra destinato a diminuire. Nel 2023, le multe pagate dagli italiani hanno raggiunto 1,535 milioni di euro, con un aumento del 6,4% rispetto all’anno precedente e del 23,7% rispetto al 2019, prima della pandemia. Questi dati fanno riflettere su quanto le sanzioni siano diventate una voce di bilancio cruciale per molti comuni, e non solo in Piemonte.
Inoltre, l’Italia guida la classifica europea per il numero di rilevatori di velocità lungo le strade: ben 11.130 mila apparecchi contro i 7.700 della Gran Bretagna, i 4.700 della Germania e i 3.780 della Francia. Gli autovelox, nati nel 1972, sono diventati uno strumento controverso. Ufficialmente, vengono giustificati come misura preventiva per ridurre gli incidenti, ma molti cittadini li vedono come un modo per fare cassa, soprattutto quando sono posizionati in punti strategici e spesso poco segnalati.
La sensazione che questi strumenti siano più orientati a colpire chi non conosce il territorio, come automobilisti occasionali o forestieri, è forte. Non è raro, infatti, che gli autovelox siano collocati fuori dai centri abitati, lontano dagli occhi dei residenti ma pronti a cogliere in fallo chiunque passi di lì per caso.
In conclusione, l’utilizzo massiccio degli autovelox solleva dubbi sulla reale finalità di queste apparecchiature. Sebbene la sicurezza stradale sia un obiettivo importante, viene da chiedersi se non si stia trasformando in una vera e propria caccia all’uomo, dove il cittadino, già gravato da numerosi costi, si ritrova a dover fronteggiare l'ennesima "mazzata" economica. Insomma, più che prevenzione, sembra una strategia di "marketing" ben studiata per rimpinguare le casse comunali a scapito dei cittadini.
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