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Ala di Stura

Niente funghi, solo spazzatura. I boschi? Una discarica a cielo aperto

Le foreste vicine alla seggiovia sono sempre più vittime dell'abbandono di rifiuti

inquinamento boschi

Negli ultimi anni, l’abbandono indiscriminato di rifiuti nei boschi di Ala di Stura è diventato un problema sempre più evidente, suscitando preoccupazione sia tra i residenti che tra gli amanti della natura. I sentieri, un tempo simbolo di un paesaggio incontaminato e rifugio di pace per escursionisti e famiglie, oggi si presentano spesso invasi da detriti ingombranti: fogli di catrame, bombole del gas, pneumatici, mobili rotti, frammenti di vetro e altri materiali che non dovrebbero mai trovarsi in un ambiente naturale.

Alcuni di questi rifiuti potrebbero risalire alle attività legate ai lavori di manutenzione della seggiovia "Karfen" – posta sotto sequestro nel 2022 per presunti abusi edilizi – o addirittura al periodo pre-incendio del 2019. Tuttavia, buona parte di questa spazzatura è chiaramente frutto dell’inciviltà di chi frequenta l’area senza alcun rispetto per il patrimonio naturale.

Questo accumulo di rifiuti non solo deturpa il paesaggio, ma costituisce una seria minaccia per la fauna selvatica e rischia di inquinare le risorse idriche, con conseguenze a lungo termine per l'intero ecosistema.

Non sorprende, quindi, che la questione stia infiammando il dibattito sui social media, in particolare su Facebook, dove un post con immagini che documentano la situazione ha sollevato una vera e propria ondata di indignazione. Le foto, che parlano da sole, non lasciano spazio all’immaginazione e hanno scatenato decine di commenti.

Gli utenti, esasperati, chiedono a gran voce interventi più incisivi da parte delle autorità locali. Molti sottolineano la necessità di azioni punitive verso i responsabili di questo scempio, mentre altri propongono iniziative di pulizia collettiva per ridare dignità all’area.

Il problema dei rifiuti non è solo una questione estetica, ma rappresenta una minaccia reale e concreta per l’ecosistema locale. Il catrame, il vetro e la plastica, materiali altamente inquinanti e non biodegradabili, possono avere effetti devastanti sulla flora e sulla fauna della zona, danneggiando irreversibilmente il suolo e mettendo a rischio la salute degli animali selvatici che vivono nei boschi.

C’è poi un ulteriore aspetto da considerare: il turismo, una delle risorse economiche principali di Ala di Stura, rischia di risentirne pesantemente.

I visitatori, attratti dalla bellezza incontaminata della zona, potrebbero decidere di non tornare di fronte a un ambiente compromesso e degradato, infliggendo un duro colpo all’economia locale.

Proteggere questi boschi significa salvaguardare non solo un patrimonio naturale di inestimabile valore, ma anche il futuro di un’intera comunità che fa del turismo uno dei suoi pilastri economici.

Le immagini pubblicate sui social, dunque, non dovrebbero essere semplicemente oggetto di indignazione, ma un punto di partenza per un'azione collettiva che coinvolga istituzioni e cittadini.

Serve un maggiore impegno nella sensibilizzazione, nella vigilanza e nella pulizia, per garantire che questi luoghi possano tornare ad essere un rifugio sicuro e incontaminato per tutti.

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