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Brandizzo
20 Agosto 2024 - 17:01
I cinque operai morti nella strage di Brandizzo
Il 30 agosto, a Brandizzo, si terrà una fiaccolata in memoria dei cinque operai che persero la vita esattamente un anno fa, travolti da un treno mentre sostituivano i binari. La tragedia, avvenuta esattamente un anno fa ha lasciato una ferita profonda non solo nelle famiglie delle vittime, ma in tutta la comunità e nel Paese, segnando un punto di non ritorno nella riflessione sulla sicurezza sul lavoro.
Kevin Laganà, 22enne di Vercelli; Michael Zanera, 34enne di Vercelli; Giuseppe Sorvillo, 43enne di Brandizzo; Giuseppe Aversa, 49enne di Chivasso; Giuseppe Saverio Lombardo, 52enne di Vercelli, morirono sul colpo travolti da un treno diretto a Torino e lanciato a tutta velocità.
Una Tragedia che Non Deve Essere Dimenticata
L'evento, organizzato da Sinistra Ecologista Chivasso, vuole essere un momento di raccoglimento e memoria, ma anche un’occasione per riaffermare l’urgenza di un cambiamento reale nelle politiche di sicurezza sul lavoro. La fiaccolata seguirà la Messa a ricordo delle vittime e si propone di mantenere viva l'attenzione su un tema che, nonostante la gravità, rischia spesso di cadere nel silenzio mediatico.
Massimo Laganà, padre di Kevin, ha assicurato la sua partecipazione insieme alle famiglie delle altre vittime vercellesi. “Parteciperò insieme alle famiglie delle altre vittime – ha dichiarato – Indosseremo le magliette con i volti dei nostri cari e chiederemo giustizia per figli, genitori e mariti morti in quella tremenda notte mentre erano al lavoro. Il vuoto che hanno lasciato è tremendo e il dolore per la loro perdita non passerà mai.”
Oltre alla cerimonia del 30 agosto, è stato organizzato il “1° Memorial Kevin Laganà”, un torneo di calcio dedicato alla memoria di Kevin Laganà e degli altri operai scomparsi. Il torneo si terrà l’8 settembre sul campo di corso Rigola, a Vercelli, coinvolgendo squadre di bambini della categoria Pulcini. Questa iniziativa, promossa da amici e parenti di Kevin, rappresenta un ulteriore modo per mantenere vivo il ricordo delle vittime e sensibilizzare la comunità sull’importanza della sicurezza sul lavoro.
Lavorare da Morire: Un Bilancio Devastante
A un anno dalla strage di Brandizzo, i numeri delle vittime sul lavoro continuano a crescere in modo allarmante. Nei primi sei mesi del 2024, si contano già 469 morti, una cifra impressionante che evidenzia come la sicurezza sul lavoro rimanga una questione irrisolta in Italia. Questi dati drammatici sottolineano la necessità di tenere alta l’attenzione e di continuare a lottare per migliorare le condizioni di sicurezza dei lavoratori.
Il treno che travolse i cinque operai
Giustizia Lenta e Pene Leggere
A rendere ancora più amara questa riflessione sono gli esiti giudiziari spesso insoddisfacenti per i familiari delle vittime. Troppo spesso, i responsabili di tragedie sul lavoro ottengono pene simboliche o ridotte rispetto alla gravità dei fatti. Un esempio emblematico è quello della Thyssenkrupp, dove nel 2007 sette operai persero la vita, e del caso Eternit, con l'ex proprietario Stephan Schmidheiny inizialmente condannato all'ergastolo per la morte di 392 persone, ma la cui pena fu poi ridotta a soli 12 anni.
A un anno dalla strage di Brandizzo, la comunità si chiede a che punto sia l’iter giudiziario aperto dalla Procura di Ivrea, una delle più sovraccariche d’Italia. La lenta macchina della giustizia rischia di aggiungere ulteriore sofferenza alle famiglie delle vittime.
Il Lavoro in Italia: Tra Precariato e Salari Fermi
Il primo articolo della Costituzione italiana afferma che "L'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro", ma la realtà odierna sembra sempre più distante da questo principio. Negli ultimi decenni, il lavoro in Italia è diventato sinonimo di precarietà e insicurezza, con salari che sono rimasti fermi mentre il costo della vita continua a salire. Secondo i dati OCSE, l’Italia è il paese europeo con i salari meno adeguati al caro vita, un dato che conferma l’urgenza di riforme strutturali.
Verso un Nuovo Protagonismo di Classe
In questo contesto di insicurezza e fragilità, la fiaccolata del 30 agosto non sarà solo un momento di memoria, ma anche un’occasione per rilanciare la necessità di un nuovo protagonismo di classe. Un ritorno alle origini del sindacalismo, quando agli inizi del '900 l'organizzazione sindacale rappresentava l'insieme dei lavoratori sul territorio, è visto come una possibile risposta alle sfide del mondo lavorativo odierno, sempre più frammentato e anonimo.
Un Invito a Non Dimenticare
Partecipare alla fiaccolata significa non solo ricordare i cinque operai di Brandizzo, ma anche affermare con forza che la sicurezza sul lavoro deve essere una priorità assoluta. È un invito a non abbassare la guardia, a continuare a lottare per diritti che non dovrebbero mai essere messi in discussione e a chiedere giustizia per tutte le vittime di una strage silenziosa che continua a mietere vittime ogni giorno.
MICHAEL ZANERA, 34 ANNI DI VERCELLI
KEVIN LAGANA', 22 ANNI DI VERCELLI
GIUSEPPE SORVILLO, 43 ANNI DI BRANDIZZO
GIUSEPPE AVERSA, 49 ANNI DI CHIVASSO
GIUSEPPE SAVERIO LOMBARDO, 53 ANNI DI VERCELLI
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